Nel Decreto Rilancio ci sono due misure a favore degli italiani all’estero e quindi anche delle nostre comunità di corregionali all’estero. Da un lato la possibilità di usufruire di benefici fiscali per la ristrutturazione dell’abitazione di proprietà; dall’altro la possibilità di poter accedere al Reddito di emergenza anche per gli italiani all’estero iscritti Aire e rientrati in Italia a seguito della pandemia. Lo riferisce Giovanni Baldantoni, presidente Associazione Lucani nei Balcani e Palazzo Italia Bucarest.
Intanto si compie un atto di giustizia superando la discriminazione che vedeva l’esclusione da importanti benefici fiscali per quegli italiani nel mondo possessori di un immobile in Italia ma residenti fuori . In questo modo si favoriscono investimenti da parte di quei cittadini che, pur vivendo da tempo in un altro Stato, continuano a mantenere l’immobile nel Paese di origine. Sono gli stessi connazionali che, tornando periodicamente in vacanza, svolgono un importante ruolo di promozione del nostro Paese. Innescando un virtuoso ritorno anche per il comparto economico, drammaticamente segnato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Per i nostri paesi a rischio continuo di spopolamento – afferma Baldantoni – c’è l’opportunità di ristrutturare case in molti casi abbandonate da anni e che possono diventare alloggi per turisti o per quanti anche a seguito del Covid-19 scelgono di vivere nei piccoli borghi.
Quanto al Reddito di emergenza è un aiuto economico già deliberato in uno dei precedenti provvedimenti che stanzia un minimo di 400 euro fino a un massimo di 840 euro senza alcun requisito minimo temporale di residenza in Italia. Per i connazionali che rientrano e intendono accedere al sostegno, la domanda può essere presentata anche al Caf entro il termine del 31 luglio.
Qualche perplessità invece – continua il presidente di Palazzo Italia – ci viene per la norma che prevede un incremento di risorse a favore delle Camere di commercio italiane all’estero a cui sono destinati 5 milioni aggiuntivi rispetto a quelli stanziati in legge di bilancio. E’ da tempo che segnaliamo la necessità di allacciare rapporti più efficienti di collaborazione tra associazioni di italiani all’estero, organismi e istituzioni, proprio come Palazzo Italia Bucarest, incubatore di impresa e vetrina del made in Italy nei Balcani, al fine di impiegare le risorse e le azioni delle Camere di commercio italiane all’estero in modo più produttivo nella loro attività di informazione, nell’internazionalizzazione delle pmi e nello sviluppo di nuovi contatti commerciali. Anche sfruttando le innovazioni offerte dalle piattaforme digitali come quella che ci siamo dati per le produzioni alimentari.
Lug 17