Il Comites Romania apre “una nuova fase di dialogo e collaborazione tra il “Sistema Italia” e tutta la struttura di rappresentanza associativa e sindacale della comunità italiana in Romania”. È quanto spiegato nella tavola rotonda “Sinergie e collaborazioni per la comunità italiana in Romania”, che si è svolta con la presenza di tutte le organizzazioni italiane presenti sul territorio romeno. In rappresentanza di Palazzo Italia Bucarest, il lucano Giovanni Baldantoni, tra gli italiani che vivono e lavorano da più tempo in Romania (oltre 30 anni).
L’incontro, come spiegato dal Presidente del Comites, Gianni Calderone, ha fatto il punto degli scambi commerciali Italia-Romania. Nel primo semestre 2023, secondo i dati dell’Ice, dall’Italia l’import ha superato i 5,2 miliardi di euro, con un incremento del 4,6% mentre l’export dalla Romania in Italia circa 5 miliardi di euro con più 8,6%. All’incontro hanno partecipato anche il console onorario di Cluj Novali, il consigliere CGIE, Alessandro Boccaletti.
Anche attraverso studi e ricerche, i Comites contribuiscono ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della loro comunità di riferimento, promuovono iniziative dedicate ai giovani, alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale e al tempo libero. La Comunità Italiana, molto numerosa , per gran parte “pendolare” ma con circa 8000 iscritti all’AIRE (Anagrafe residenti italiani all’estero) – sottolinea Baldantoni – sente il bisogno di rafforzare attraverso il Comites le relazioni istituzionali e tra rete di imprese. E’ il caso di sottolineare i buoni rapporti bilaterali esistenti tra Italia e Romania e gli intensi rapporti commerciali tra i due Paesi. Sono più di 18.000 le imprese italiane attive in Romania (su 40.000 imprese italiane registrate) che investono in ogni settore economico. Sono quadruplicate – dice Baldantoni rilanciando la sfida dell’internazionalizzazione – nel giro di pochi anni. Per questo, lo Stato italiano deve adeguare, informatizzare e se occorre esternalizzare delle attivita’. La prova e’ che oggi per avere un codice fiscale ti prenoti ed aspetti 30 giorni. Di qui il rinnovato impegno dei Lucani nei Balcani che già da alcuni anni promuovono la Lucania ed i suoi prodotti nel Palazzo Italia, come promuove altri prodotti di altre Regioni. Le associazioni presenti ed attive oggi sono numerose tra le quali l’Associazione Cuochi Italiani, la Fondazione Italiani in Europa, l’ Asociatia Lucani nei Balcani, il Circolo Imprenditori Italiani in Romania , organismi in grande attività e fermento. Baldantoni inoltre ha riferito di un collegamento diretto tra la Romania e il Golfo di Policastro, più precisamente per il Comune di Santa Marina, per promuovere il Made in Italy ma anche dare vita ad uno scambio interculturale tra gli studenti del Golfo e della Romania.