La positiva crescita dell’export del Made in Italy che l’Istat registra nel primo trimestre 2021 con un giro complessivo di 12 milioni di euro e più 3,8% solo dal Sud (la Basilicata segna più 8,8%, la Campania più 4,3%, la Calabria più 2,2%) conferma la ripresa in atto e ci incoraggia a proseguire il nostro impegno a promuovere specie i prodotti alimentari lucani e meridionali all’estero.
E’ il commento di Giovanni Baldantoni (Palazzo Italia) aggiungendo che con la riapertura piena dell’horeca la crisi dettata dall’emergenza Coronavirus deve diventare occasione per ripensare il modello distributivo delle filiere agroalimentari specie delle regioni del Sud in particolare dei comparti del ‘food’ e del ‘wine’ che sono l’asse portante dell'”industria” turistica e dell’export made in Basilicata e made in Sud.
Diventa perciò strategico definire progetti che rafforzino ogni iniziativa che vada nella direzione delle vendite on line dei prodotti alimentari “made in Italy”, progettando nuove sinergie tra le catene della grande distribuzione, le grandi piattaforme distributive dei mercati all’ingrosso, le realtà dei mercati dei produttori e le nuove catene distributive al dettaglio, per rilanciare, in Italia e all’estero, immagine, qualità e vendita del ‘made in Italy'”. Vogliamo dunque sostenere l’evoluzione del nostro modello produttivo e distributivo e creare piattaforme, strutture di servizio e impianti di trasformazione e stoccaggio oggi indispensabili per la tenuta delle filiere e la loro competitività nei mercati nazionali e internazionali. La piattaforma di vendite web “Marketing Italianfood” che abbiamo realizzato a Palazzo Italia Bucarest – evidenzia – è a disposizione delle nostre imprese e dei nostri produttori tenendo conto che il consumatore europeo ha bisogno più che mai di ottenere garanzie circa la sicurezza alimentare: l’origine, la tracciabilità e le certificazioni saranno pertanto elementi da evidenziare sempre più nella comunicazione. In questo contesto l’italianità ed il localismo giocheranno un ruolo centrale.
La nostra missione, che dopo l’estate dello scorso anno intendiamo ripetere questa estate tra produttori alimentari lucani, pugliesi, calabresi, campani – continua Baldantoni – conferma la ferma volontà ad imboccare i mercati esteri. Per questo – continua – prima di tutto ci poniamo l’obiettivo di presidiare l’estero con una piattaforma alimentare con un piano di lavoro che si è prefissato di identificare i fattori che influenzeranno in misura determinante il futuro dei generi alimentari nei mercati dell’Europa dell’Est, della Germania, in particolare.
Spetta al Governo, alle Regioni , alle Camere di Commercio del Sud, alle associazioni di categoria – conclude – raccogliere queste disponibilità ed investire nelle piattaforme di filiera alimentare.