Veniamo a conoscenza, per puro caso, della pubblicazione sul Bollettino regionale, in data 15 ottobre scorso, del bando per la nomina delle componenti della Commissione regionale Pari opportunità della Basilicata. La notizia a oggi non risulta presente nella homepage dei siti istituzionali regionali, né è stata notificata ai soggetti presumibilmente interessati, né risultano altre forme di pubblicizzazione.
Il bando, peraltro, sembra presentare un evidente errore in quanto comunica nel titolo la nomina di 6 componenti laddove la normativa di riferimento, come noto, stabilisce in 21 il numero di compenti l’organismo, di cui 4 donne provenienti da associazioni, 4 provenienti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, 4 donne provenienti dal mondo imprenditoriale e cooperativo, 6 designate dal Consiglio regionale. Le rimanenti 3 commissarie sono, di diritto, le consigliere di parità e presidenti delle Commissioni pari opportunità provinciali.
Colpisce che, per la seconda volta di seguito, nel processo di nomina delle commissarie alle pari opportunità, ci si distingua per mancanza di trasparenza e sciatteria istituzionale: giova ricordare, infatti, come già nella scorsa legislatura le nomine furono oggetto di contenzioso e alcuni dei ricorsi presentati dalle interessate diedero loro ragione.
Come Coordinamento donne della Cgil Basilicata evidenziamo come la Commissione è l’organismo regionale che dovrebbe contribuire all’attuazione di politiche volte a realizzare la parità e le pari opportunità nell’ambito della famiglia, della formazione, dell’istruzione, del lavoro e della rappresentanza politica. In una regione come la Basilicata in cui le donne tuttora subiscono una condizione di pesante divario nell’accesso al lavoro, alla rappresentanza politica, alla parità in genere, oltre ad una cultura patriarcale di cui la classe politica è particolarmente intrisa, non è accettabile che la nomina delle commissarie di Pari ppportunità sia caratterizzata da tale mancanza di trasparenza e superficialità.
Chiediamo pertanto chiarimenti sull’eventuale errore, correggendolo e avviando il nuovo bando nella massima trasparenza e pubblicità.