Il Ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani e il Ministro per le riforme istituzionali, Elisabetta Casellati e il deputato Paolo Barelli, capogruppo alla Camera dei Deputati di Forza Italia, hanno incontrato nel pomeriggio il Consiglio direttivo di Confapi Matera. All’incontro ha partecipato anche il governatore lucano e candidato del centrodestra per le prossime elezioni regionali, Vito Bardi.
I tre esponenti di Forza Italia sono stati accolti dal presidente e dal direttore di Confapi Matera, Massimo De Salvo e Cosimo Dottorini.
Il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, ha tracciato brevemente la storia dell’Associazione, dal 1978 punto riferimento delle imprese sul territorio. Al candidato Presidente, invece, è stato consegnato un documento diproposte che Confapi ritiene debbano essere prese in considerazione dal futuro governo regionale.
“Abbiamo chiesto al candidato Presidente Vito Bardi– ha dichiarato Massimo De Salvo – di rimettere al centro delle politiche di sviluppo l’impresa e, segnatamente, la piccola e media impresa quale motore di crescita e del lavoro”.
“Infatti, con un’economia che mostra segnali di rallentamento e in considerazione delle incertezze sul futuro della nostra regione a causa del disegno di legge sull’autonomia differenziata, si intende sollecitare il futuro governo regionale a definire un chiaro progetto strategico di sviluppo che punti a migliorare il contesto operativo e competitivo della Basilicata in generale e del sistema imprenditoriale in particolare.
“Al candidato Presidente Bardi abbiamo chiesto una maggiore attenzione per il territorio della provincia di Matera, che necessita di essere sostenuto con investimenti mirati per evitare che in una regione piccola come la nostra ci siano squilibri territoriali che alla fine nuocciono a tutti”.
Nella nostra regione coesistono filiere produttive tradizionali (automotive, energia, turismo, agroindustria, costruzioni, mobile imbottito, ecc.) e settori giovani in crescita (chimica verde, ICT, meccanica, ecc). Tutti, indistintamente, hanno bisogno di politiche pubbliche, anche regionali, che ne facilitino lo sviluppo e non l’ostacolino. Ci si riferisce alla riduzione del carico fiscale, all’attivazione di strumenti a favore di investimenti privati, della ricerca e dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, della liquidità e dell’accesso al credito, alla semplificazione e sburocratizzazione, al miglioramento dell’efficienza del sistema pubblico, compresi gli enti strumentali sub-regionali.
A queste politiche volte a creare un habitat favorevole all’intrapresa economica, si aggiungono quelle rivolte al territorio, vale a dire la bonifica dei siti di interesse nazionale (Valbasento), gli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico, le infrastrutture della mobilità.
Le politiche pubbliche dovrebbero rinunciare a interventi di tipo dirigista e creare solo le condizioni per lo sviluppo. Rilanciare l’economia regionale significa accrescere la competitività delle imprese sui mercati interni ed esteri. Per questo motivo Confapi Matera chiede una politica industriale basata sul costante sostegno al contenuto tecnologico delle produzioni, promuovendo l’economia della conoscenza, centrata su regole chiare e sulla certezza delle norme e dei tempi di attuazione.
Di seguito il documento consegnato da Confapi Matera ai tre esponenti del Governo Meloni Tajani, Casellati e Barelli e al governatore della Basilicata candidato presidente del centrodestra Vito Bardi.
ELEZIONI REGIONALI 2024, CONFAPI MATERA: RIMETTERE AL CENTRO LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA
PREMESSA
A pochi giorni dalle elezioni regionali l’economia della Basilicata e nello specifico l’industria sembra essere stabile. Ci sono, tuttavia, vari fattori negativi: si protrae il freno ai flussi commerciali nel canale di Suez con aumento dei costi delle materie prime, il petrolio continua a rincarare, il taglio dei tassi è rinviato ancora, il credito alle imprese resta in calo. Si prospetta, dunque, una crescita debole per il primo semestre 2024, alimentando un clima di fiducia degli imprenditori nonpositivo.
Confapi Matera chiede ai candidati presidenti e, più in generale, alle forze politiche e della società civile che sono in campo in questa tornata elettorale, di mettere al centro dei programmi di legislatura l’impresa e, segnatamente, la piccola e media impresa quale motore di crescita e del lavoro.
Infatti, con un’economia che mostra segnali di rallentamento e in considerazione delle incertezze sul futuro della nostra regione in vista dell’approvazione del disegno di legge sull’autonomia differenziata,si intende sollecitare il futuro governo regionale a definire un chiaro progetto strategico di sviluppo chepunti a migliorare il contesto operativo e competitivo della Basilicata in generale e del sistema imprenditoriale in particolare.
Nella nostra regione coesistono filiere produttive tradizionali (automotive, energia, turismo, agroindustria, costruzioni, ecc.) e settori giovani in crescita (chimica verde, ICT, meccanica, ecc). Tutti, indistintamente, hanno bisogno di politiche pubbliche, anche regionali, che ne facilitino lo sviluppo e non l’ostacolino. Ci si riferisce alla riduzione del carico fiscale, all’attivazione di strumenti a favore di investimenti privati, della ricerca e dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, della liquidità e dell’accesso al credito, alla semplificazione e sburocratizzazione, al miglioramento dell’efficienza del sistema pubblico, compresi gli enti strumentali sub-regionali.
A queste politiche volte a creare un habitat favorevole all’intrapresa economica, si aggiungono quelle rivolte al territorio, vale a dire la bonifica dei siti di interesse nazionale (Valbasento), gli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico, le infrastrutture della mobilità.
Le politiche pubbliche dovrebbero rinunciare a interventi di tipo dirigista e creare solo le condizioni per lo sviluppo. Rilanciare l’economia regionale significa accrescere la competitività delle imprese sui mercati interni ed esteri. Per questo motivo Confapi Materachiede una politica industriale basata sul costante sostegno al contenuto tecnologico delle produzioni, promuovendo l’economia della conoscenza, centrata su regole chiare e sulla certezza delle norme e dei tempi di attuazione.
I TEMI E LE PRIORITÀ
La Zona Economica Speciale (ZES) e l’attrazione di investimenti
L’istituzione di una Zona Economica Speciale, dapprima solo per alcuni territori della regione (1.061 ettari) e successivamente estesa a tutta la regione costituisce un fattore estremamente positivo per la crescita delle PMI e l’attrazione di nuovi investimenti.
Tuttavia, per rendere la ZES attrattiva occorre prevedere idonee misure di riduzione del carico fiscale e di semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese, da affiancare a quelle dello Stato.
Oltre ai vantaggi localizzativi occorrono anche adeguati investimenti infrastrutturali materiali e immateriali, necessari per dare maggiore competitività alle imprese.In caso contrario, il previsto polo logistico intermodale della Valbasento e il nodo logistico ferroviario di Casal Sabini a Jesce, non avranno futuro.
Occorre istituire uno sportello regionale per la ZES al fine di mantenere quel collegamento con il territorio, utile soprattutto per le imprese di minori dimensioni, che in precedenza era assicurato dalla struttura commissariale della ZES Ionica.
Dopo l’approvazione della Zona Franca Doganale nell’area industriale della Valbasento (novembre 2023) occorre dare rapida attuazione a quello che viene considerato uno strumento utile per l’internazionalizzazione delle imprese e che la Regione ha inserito tra le priorità degli indirizzi strategici. Dopo l’istituzione della ZES unica del Mezzogiorno, la Zona Franca Doganale può conferire al territorio un vantaggio competitivo e una maggiore attrattività grazie alle esenzioni e semplificazioni doganali.
Il nuovo Governo regionale, pertanto, dovrà impegnarsi nella gestione della fase operativa per rendere concreti i benefici previsti per imprese e investitori. Un obiettivo che va raggiunto anche attraverso il pieno coinvolgimento e il costante coordinamento con tutti gli stakeholders del territorio interessati.
Le Aree Industriali del Materano e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Matera
Le aree industriali della provincia di Matera hanno tutte bisogno di essere rivitalizzate e rilanciate. Se Jesce e La Martella godono di finanziamenti per interventi infrastrutturali rivenienti dal PNRR, lo stesso non accade per laValbasento che oggi versa in una situazione di precarietà anche sul fronte delle infrastrutture, per cui l’attrazione di nuovi investimenti costituirà anche uno sprone per gli enti competenti a rendere l’agglomerato più accessibile e decoroso.
In proposito occorre mettere il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Matera nelle condizioni di migliorare i servizi e le utilities forniti nelle aree industriali, con un’attenzione particolare al decoro di agglomerati frequentati sempre più spesso da attori internazionali. A tal fine è fondamentale migliorare anche la viabilità di accesso.
Il futuro governo regionale, inoltre, dovrà risolvere una volta per tutte la questione della duplicazione dei costi aziendali sostenuti nelle aree industriali(Tasi pagata ai Comuni e spese di gestione versate al Consorzio per i medesimi servizi). Una soluzione la si potrà trovare dando attuazione alla legge regionale n. 18 del 2010.
Si evidenzia l’opportunità che i Consorzi per lo Sviluppo Industriale ritornino alla veste giuridica precedente all’ultima riforma. Il Consorzio di Matera, in particolare, necessita di una maggiore autonomia e di un rilancio che, a parere nostro, si può avere solo con il ritorno al vecchio sistema di governance (assemblea e cda), quindi con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali.
Politiche per l’Internazionalizzazione delle Pmi
È fondamentale, specie sulla scorta della maggiore visibilità che la Basilicata sta avendo per effetto di Matera Capitale Europea della Cultura, mettere in campo una forte e rinnovata azione a supporto dell’internazionalizzazione a vantaggio delle imprese e dei sistemi produttivi regionali.
C’è, infatti, un potenziale articolato di produzioni e di servizi Made in Basilicata, specie in riferimento ad alcuni comparti (artigianato, agroalimentare, agroindustria, legno-arredo, turismo, meccanica, automotive, aerospazio, ICT, etc.) che va valorizzato al meglio sui mercati internazionali.
Occorre pertanto fare il punto della situazionecon la filiera dei soggetti istituzionali e delle Associazioni datoriali, per attualizzare la visione e assumere le scelte conseguenti.
Su un piano più generale si evidenzia, infine, la necessità di recuperare una dimensione di maggior coordinamento tra i soggetti istituzionali che operano su tale ambito tematico, in modo da conseguire una più efficace ed efficiente allocazione delle risorse rispetto alle istanze che provengono dal sistema imprenditoriale.
La Regione dovrebbe tornare a prevedere misure di aiuto per la partecipazione delle Pmi alle fiere di carattere internazionale, perché queste ultime sono considerate dalle imprese di minori dimensioni lo strumento principale per l’internazionalizzazione. Giacciono da tempo presso gli uffici regionali le nostre proposte per il Piano Export Sud.
Al nuovo Governo regionale si rivolge l’invito ad attivare le azioni specificamente calibrate sull’internazionalizzazione, valorizzando al meglio il ruolo e il contributo che le Associazioni di Categoria possono fornire e dando attuazione al programma di interventi di lungo periodo.
Politiche del credito
Il sistema produttivo regionale per essere competitivo deve necessariamente contare su una adeguata politica di supporto al credito.
La lentissima discesa dei tassi di interesse non facilita l’accesso al credito da parte delle PMI lucane perché le stesse sono ancora troppo sotto patrimonializzate.
In queste condizioni occorre, pertanto, che gli strumenti di mitigazione del rischio siano di supporto alle imprese.
Occorre, quindi, proseguire nell’esperienza del microcredito, che ha finora interessato diverse centinaia di aziende di piccola e media dimensione.
L’impresa, la finanza, il mercato sono paradigmi in costante evoluzione: nuove sfide, nuovi approcci, nuovo linguaggio, nuove risposte, sono offerte anche dalla Finanza Alternativa rispetto ai tradizionali canali bancari, per risolvere le difficoltà di accesso al credito bancario che frena gli investimenti e la crescita.
Energia
È fondamentale ridurre i costi dell’approvvigionamento energetico (elettricità e gas) per le imprese, oggi più che mai fattore di competitività. Pertanto, è necessario aumentare la dotazione finanziaria dell’avviso pubblico Efficientamento Energetico, considerato che il c.d. bonus gas e il bando “non metanizzati” sono riservati ai cittadini.
Occorre, inoltre, un maggiore coinvolgimento delle Pmi lucane nelle attività estrattive, in modo da estendere al massimo le ricadute economiche dell’attività delle compagnie petrolifere sul territorio.
È basilare realizzare realmente la transizione energetica attraverso un maggiore sviluppo degli impianti FER.Occorre, pertanto, snellire i processi amministrativi relativi agli impianti FER, anche potenziando gli uffici dedicati con nuove risorse (interne o esterne) per dare risposte più rapide alle imprese.
Infine, si ribadisce ancora una volta che è necessario abbandonare il regolamento recentemente approvato che limita gli impianti di produzione delle energie rinnovabili nelle aree industriali.
Ricerca e Innovazione Tecnologica
L’importanza degli ecosistemi di innovazione, finalizzati ad aumentare il livello di competitività delle PMI, è un dato acquisito per la crescita del sistema produttivo regionale.
Pertanto, occorre continuare a sostenere i Cluster tecnologici regionali (Aerospazio, Automotive, Energia, Bioeconomia, Industria Culturale e Creativa) con strumenti e risorse finanziarie, quali driver strategici in ottica di ricerca e innovazione tecnologica.
Confapi Matera, che si onora di avere la presidenza del Cluster della Bioeconomia, continuerà a supportare tale scelta strategica, assicurando la massima attenzione, chiedendo al futuro Governo regionale il necessario, adeguato e imprescindibile diretto coinvolgimento attraverso i vari dipartimenti.
Infine, occorre mettere in maggiore collegamento tra loro gli enti di ricerca lucani e le Pmi del settore ICT, anche attraverso la Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera, dove il coinvolgimento delle imprese locali è ancora insufficiente. Il Basilicata il settore ICT è molto competitivo; quello che manca, tuttavia, è il trasferimento tecnologico alle imprese.
Le Estrazioni di Materiale Fluviale
In Basilicata, terra ricca di fiumi, esiste una discreta economia basata sulle attività di estrazione di materiale fluviale. Negli ultimi anni, tuttavia, questa economia è andata rapidamente calando a causa del blocco quasi totale delle estrazioni. Confapi Matera ha proposto una riforma normativa in proposito, che di seguito si sintetizza.
Come più volte rappresentato al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, l’Associazione ritiene che l’attuale normativa regionale sulle estrazioni di inerti dai fiumi sia assolutamente inadeguata per consentire agli operatori di lavorare con continuità e di programmare i propri investimenti. Si esprime, dunque, forte preoccupazione per una normativa regionale che rallenta le estrazioni di materiale fluviale, ostacola i lavori stradali e mette a rischio di esondazione i corsi d’acqua. Infatti, il nuovo quadro normativo adottato dalla Regione, basato sulle eventuali segnalazioni dei Comuni in merito ai rischi di esondazione e su progetti redatti dagli uffici regionali, si è rivelato inadeguato rispetto alle esigenze del territorio e delle imprese a causa di un meccanismo poco efficace e che richiede tempi lunghissimi per la sua attuazione.
La Sezione Edili Aniem di Confapi Matera ha formulato due proposte alla Regione: ritornare alla previgente normativa del ripristino dell’officiosità attraverso progetti di volta in volta presentati dalle imprese estrattrici; per quanto riguarda l’esecuzione dei lavori pubblici, si propone che le stazioni appaltanti, in fase di progettazione delle nuove opere, individuino già i luoghi di prelievo del materiale lapideo, in modo da garantire il corretto svolgimento dei lavori.
Le Misure di Agevolazione per le Imprese
È fondamentale accrescere la competitività delle imprese, soprattutto aumentandone il livello di innovazione tecnologica.
A tal proposito occorre rafforzare la struttura amministrativa degli uffici dipartimentali e prevedere procedure più snelle e semplificate per gli avvisi pubblici.Occorre semplificare le procedure di istruttoria e i tempi di erogazione dei contributi.
Ogni pubblicazione di avviso pubblico deve essere preceduta da una fase di consultazione partenariale che, a nostro avviso, dovrebbe avere un valore maggiormente vincolante.
La Regione dovrebbe adoperarsi per risolvere il problema della nuova Carta degli aiuti a finalità regionale, che prevede per la Basilicata contributi di 10 punti percentuali in meno rispetto alle regioni limitrofe, penalizzando le imprese lucane che partecipano ai bandi di finanziamento per il periodo 2022-2027, magari chiedendo una deroga alla Commissione Europea perché, nel valutare il PIL, si tenga conto solo parzialmente della ricchezza prodotta dai settori automotive e oil & gas. La Carta degli aiuti a finalità regionale, infatti, è stata redatta da Bruxelles sulla base di dati che non rispecchiano la reale economia locale.
La causa di questa disparità di trattamento e di conseguente perdita di competitività sta nel Prodotto Interno Lordo pro capite della Basilicata, superiore rispetto a quelli di Puglia, Calabria e Campania. A ciò si aggiunge il contestuale e consistente calo demografico che ovviamente condiziona il PIL pro capite. Tutto ciò rende il nostro territorio poco attrattivo per eventuali investitori che devono valutare dove insediare i propri stabilimenti, creando ricchezza e occupazione. Occorrono, dunque, regole chiare e stabili per evitare di creare confusione negli imprenditori. Territori contermini e omogenei dal punto di vista socio-economico come quelli di Basilicata, Puglia, Calabria e Campania non possono essere trattati in maniera diversa.
Ulteriori risorse per il sistema produttivo lucano potrebbero essere recuperate attraverso la riduzione della spesa improduttiva, quella cioè riservata a RMI, TEC (ex TIS) e Vie Blu, che assorbono circa 100 milioni di euro all’anno.
La Struttura Amministrativa
Occorre velocizzare la macchina amministrativa di alcuni Dipartimenti, Ambiente e Sviluppo Economico su tutti. Infatti, prevedere misure di agevolazioni e poi espletarne l’istruttoria con grande ritardo è pregiudizievole per le imprese, soprattutto per i giovani imprenditori che, in mancanza di risposte celeri, devono contare solo sulle proprie forze.
Infine, diventa fondamentale che anche la PA si innovi andando sempre verso una maggiore digitalizzazione delle procedure.
A volta la certezza del diritto e la rapidità dei tempi per le imprese sono più importanti del contributo agevolativo, soprattutto quando partecipare a un avviso pubblico diventa complicato, ma ancora di più quando le erogazioni avvengono con grave ritardo, cioè quando ormai il progetto d’investimento è diventato obsoleto e superato dall’evoluzione tecnologica, dai mutamenti del mercato, dalla congiuntura economica o dalle mille variabili che attengono all’attività imprenditoriale.
Il Turismo e l’Eredità di Matera 2019
Il turismo è il settore che oggi attrae maggiormente i nuovi imprenditori, soprattutto giovani. Occorre, tuttavia, creare un asse di collegamento tra Matera, il Metapontino e le aree interne. Un asse che, avendo Matera come baricentro, porti i flussi turistici anche nelle altre località.
È necessario creare uno sviluppo strutturale, duraturo e non transeunte, che garantisca la tenuta delle attività economiche dopo il 2019 e che possa contare anche su un adeguato sistema di collegamenti della mobilità.
Per l’intera regione, infine, è quanto mai necessario un rilancio della Fondazione Matera-Basilicata 2019, che negli ultimi tempi ha visto ridursi il suo raggio d’azione.
Edilizia, Infrastrutture della Mobilità e Dissesto Idrogeologico
È necessario un impegno del governo regionale per rilanciare il comparto delle costruzioni edili, che ha enormi potenzialità anticicliche e riveste un ruolo fondamentale nell’economia regionale, forte di un indotto di oltre 200 settori.
Occorre, inoltre, recuperare l’enorme ritardo accumulato nella spesa delle risorse per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, sia per la salvaguardia del territorio che per consentire l’apertura di cantieri.
Sotto questo profilo, va rimarcata innanzitutto la priorità da riservarsi agli interventi infrastrutturali viari programmati ma non ancora realizzati, che continuano a risultare “altamente strategici” per i collegamenti sovraregionali: l’asse Salerno-Potenza-Bari con estensione alla direttrice Basentana e l’itinerario Murgia-Pollino fino a Gioia del Colle.
Sulla stessa linea di importanza, si sottolinea l’urgenza di dare un impulso risolutivo agli interventi di ammodernamento, adeguamento strutturale e funzionale, e relativo completamento delle seguenti arterie di rilievo prioritario per la Basilicata: Itinerario Basentano (S.S. 407 Basentana, tratto Metaponto-Potenza e raccordo Autostradale RA 005 Sicignano-Potenza), S.S. 655 Bradanica. La priorità assoluta, secondo Confapi Matera, è l’adeguamento della S.S. 7 Matera-Ferrandina, che mette in collegamento i due capoluoghi di provincia tra loro e con le aree interne.
A tal proposito, occorre potenziare anche il collegamento ferroviario con la Puglia. Strade e ferrovie, infatti, contribuiscono alla crescita economica e sociale della Basilicata e sono potenzialmente in grado di dare una risposta, seppur parziale, al problema dello spopolamento e dell’emigrazione giovanile, tipici del sottosviluppo. Strade e ferrovie sono un volano per la crescita di un territorio, tanto più in una regione come la nostra, che vive l’ossimoro di essere tra le meno dotate di infrastrutture per la mobilità e tra le più ricche di risorse come idrocarburi, acqua, beni naturalistici, ambientali e storici. Luoghi bellissimi ma scollegati tra loro e difficilmente raggiungibili dall’esterno rappresentano una zavorra non solo per il turismo ma per l’intera crescita economica e sociale. Completata la tratta Ferrandina-Matera, a beneficio delle industrie della Valbasento e delle popolazioni della collina materana, occorrerà una rete ferroviaria adeguata verso la Puglia che possa far viaggiare le merci delle aziende delle aree industriali La Martella e Jesce, con un ruolo strategico dei trasporti verso la regione pugliese.
Doveroso in tema di infrastrutture, infine, l’appello al futuro governo regionale a esprimersi con la massima chiarezza sulle scelte da assumere affinché la Basilicata possa disporre di strutture e servizi aeroportuali. Tema questo che vede sul tavolo, innanzitutto, l’annosa questione dell’Aviosuperficie Mattei presente in Valbasento, che va affrontata con vigore e decisione una volta e per sempre.
Politiche Formative e per l’Occupazione.
Il governo regionale dovrà porre la propria attenzione su quattro ambiti fondamentali: le politiche attive del lavoro, il ruolo delle imprese nella definizione dell’offerta formativa, la modalità didattica incentrata sull’apprendimento per competenze e l’attività di orientamento.
1. Politiche attive
Le politiche attive del lavoro dovranno unire almonitoraggio e allo studio dell’evoluzione dei settori lavorativi e delle relative figure professionali richieste, misure in grado, da un lato di favorire l’auto-imprenditorialità e dall’altro di accompagnare la socializzazione dei lavoratori e l’apprendimento delle competenze lavorative. Indispensabile in questa ottica la riattivazione dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro con la partecipazione attiva del Partenariato Economico e Sociale.
2. Imprese e formazione
In un’ottica di costante espansione del modello educativo e formativo e di ricadute positive in chiave di inserimento lavorativo, è auspicabile un maggiore coinvolgimento delle imprese in fase di programmazione e progettazione dell’offerta formativa. A partire da un concetto allargato di Responsabilità Sociale delle imprese, guardare al modello positivo di governance, basato sul partenariato tra istituzioni scolastiche, associazioni di categoria e sindacato, caratterizzante l’offerta di Alta formazione professionale degli ITS.
3. Apprendimento per competenze
Nel solco di un’azione volta a favorire il maggiore incontro tra fabbisogno di competenze del mercato del lavoro e competenze formate, il sistema formativo regionale dovrà essere chiamato a confrontarsi e superare ridondanze e frammentazioni dell’offerta, guardando all’apprendimento per competenza, e sua valutazione e certificazione, quale linea di sviluppo, attraverso cui unire gli ambiti di istruzione e formazione, legandoli intimamente e responsabilmente con le esigenze economiche e sociali del territorio.
4. Orientamento scolastico
Nella lotta alla dispersione scolastica e al fenomeno dei Neet diventa fondamentale creareun’offerta diffusa, coordinata e percepibile sul territorio, all’interno della quale operino figure adeguatamente formate. Attività di orientamento che dovrà anche focalizzare l’attenzione su un altro importante snodo del percorso educativo e formativo, quello del passaggio dalla scuola secondaria di secondo grado allo sviluppo verticale dell’offerta formativa, sia quella terziari, sia quella professionalizzante degli IFTS e ITS.
La Sanità
La Sanità lucana è notoriamente in affanno, con un tasso elevato di emigrazione in altre regioni. Per rilanciare il sistema pubblico, a parere nostro, occorre accelerare le procedure per la stipula del rinnovo delle convenzioni con le RSA, con i Laboratori d’Analisi, con i centri diagnostici e i centri riabilitativi, capaci di fornire servizi e assistenza adeguati a supporto del servizio sanitario pubblico, altrimenti sovraccaricato.
È necessario un piano di rilancio degli ospedali (eclatante è il caso dell’Ospedale Madonna delle Grazie), al fine di arginare il fenomeno dell’emigrazione sanitaria verso la Puglia e il Centro-Nord. L’Autonomia Differenziata produrrà i suoi guasti maggiori proprio nella sanità, dove si acuiranno le già esistenti disuguaglianze tra i sistemi sanitari regionali. Il nuovo governo regionale dovrebbe chiedere di espungere la tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono chiedere maggiori autonomie, così come chiede la Fondazione Gimbe. In tutte le Regioni del Mezzogiorno la speranza di vita alla nascita è inferiore alla media nazionale, spia indiretta della bassa qualità dei servizi sanitari regionali.
Occorre, dunque, potenziare organici medici e personale, occorrono nuovi macchinari, ma soprattutto ci vuole una nuova consapevolezza dell’importanza di un presidio sanitario degno di un Paese civile, come noi diciamo di essere. Dal punto di vista di un’Associazione imprenditoriale, infine, avere ospedali che funzionano e che possono contare su una “ricca” dotazione finanziaria, significa anche avere ricadute economiche sul territorio, con le forniture di macchinari e tecnologie, mensa, pulizia, vigilanza, manutenzione d’impianti, ecc. Gli imprenditori che operano sul territorio e che investono in welfare con grossi sacrifici pretendono il massimo dei servizi dalla sanità, che è la prima voce di spesa del bilancio nazionale e regionale.
CONCLUSIONI
Nonostante il permanere di molte criticità, l’andamento dell’economia in Basilicata mostra interessanti segnali di miglioramento. Facendo leva sui punti di forza della regione e basandosi sulla voglia di investire per ritornare competitivi sui mercati, le piccole e medie imprese lucane stanno cercando faticosamente di recuperare il terreno perduto in questi anni di crisi.
La loro propensione a investire in Basilicata, senza timore di successive delocalizzazioni, dovrebbe essere maggiormente assecondata e sostenuta da idonee politiche di sviluppo. La Regione finora ha fatto molto, mettendo in campo cospicue risorse finanziarie per diversi bandi di finanziamento. Ma molto si potrebbe ancora fare per cogliere il nuovo abbrivio del dinamismo imprenditoriale, mentre già all’orizzonte si parano nuove avvisaglie di decrescita.
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La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)