Lunedì 24 giugno si è svolta l’assemblea del Cluster Basilicata Creativa che ha modificato il proprio statuto diventando ente di terzo settore e avviando un processo di costituzione della rete per l’innovazione dei settori della creatività e della cultura in Basilicata.
Poiché possono aderire al cluster solo imprese e organismi di ricerca, Basilicata Creativa ha deciso di aprirsi ad accordi e protocolli di collaborazione con enti pubblici e organismi privati anche di terzo settore che operano nel territorio.
Il Cluster Basilicata Creativa, capofila del Polo Europeo per l’innovazione, conta già numerose collaborazioni con le pubbliche amministrazioni lucane per la realizzazione di interventi che promuovono l’utilizzo della tecnologia per migliorare i processi organizzativi, qualificare i servizi di accoglienza turistica, ma soprattutto di accompagnare la transizione digitale e l’innovazione.
La nuova formula giuridica del cluster delle industrie culturali e creative lucano consentirà di consolidare il suo ruolo di interlocutore nella realizzazione di attività e programmi di sviluppo territoriale. L’organizzazione che quest’anno è stata promotrice del meta-cluster delle industrie culturali e creative europeo, si propone la finalità di supportare i Comuni e le PMI nella transizione verde e digitale, valorizzando il patrimonio culturale materiale e immateriale, le identità locali come fattore competitivo nella tutela e promozione del paesaggio.
Potranno aderire alla nascente rete di Basilicata Creativa anche imprese e altri organismi operanti nei settori del turismo, manifatturiero e dell’artigianato, con la possibilità di instaurare sinergie e cooperazioni utili ad introdurre e sperimentare le nuove tecnologie nella loro attività.
Le organizzazioni socie del Cluster Basilicata Creativa – tra le quali l’Università della Basilicata, il CNR e l’Enea – stanno lavorando alla finalizzazione dei prototipi realizzati nell’ambito di “Basilicata Heritage”, progetto finanziato dalla Regione Basilicata che ha visto la collaborazione tra ricercatori imprenditori ed esperti su tutto il territorio regionale all’interno del quale sono stati attivati degli SmartLab.
Attualmente sono oltre quaranta i cantieri attivi e numerosi altri saranno avviati nei prossimi due anni, ampliando così il coinvolgimento di Comuni, piccoli borghi, istituzioni culturali pubbliche e private oltre che startup del territorio con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo delle tecnologie emergenti.
Grazie ai fondi regionali ma soprattutto all’accesso ai finanziamenti europei, il Cluster ha già supportato oltre 250 realtà con investimenti e progetti per un totale di più di 7 milioni di euro, negli ultimi due anni. Ha inoltre collaborato alla realizzazione di una Academy, facendosi promotore di percorsi formativi e di capacity building focalizzati sull’intelligenza artificiale e generativa che saranno presentati nei prossimi mesi.
Gli obiettivi dell’agenda 2030 ONU per lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione di aree interne e di montagna, il supporto alle pmi europee e alla rete dei creativi, degli artisti che orientano a ripensare l’etica della tecnologia e le sue possibili applicazioni, tra le ispirazioni del Cluster per fornire un modello di sviluppo che tiene insieme gli strumenti, le persone, la natura, le relazioni tra Paesi.
Il direttivo, in accordo con gli associati, presenterà a Ottobre un nuovo piano triennale con tre principali macro obiettivi: facilitare l’internazionalizzazione delle imprese culturali e creative lucane; accompagnare la nascita di nuovi prototipi ma soprattutto accompagnare al mercato prototipi già esistenti per esportare l’innovazione lucana; facilitare l’incontro tra giovani talenti digitali e creativi con le imprese e gli organismi di ricerca.
Grazie alla nuova configurazione che il cluster sta assumendo con le sue associate e grazie alla rete, il Cluster si propone come punto di riferimento a livello regionale per quanto riguarda le progettualità relative alle opportunità di posizionamento in ottica smart e green per territori che si caratterizzano per il loro alto valore storico e naturalistico.