“La partecipazione della Basilicata oleicola a Olio Officina Food Festival di Milano ci ha confermato l’importanza del comparto olivicolo e la necessità di puntare sull’aggregazione tra i produttori per fare massa critica oltre che sulle politiche integrate che facciano convergere sviluppo rurale, turismo, ambiente e paesaggio”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, a conclusione dell’evento internazionale sull’olio che si è svolto dal 22 al 24 gennaio a Milano al quale la Basilicata ha partecipato con venti aziende olivicole selezionate.
Olio Officina Food Festival, giunto alla IV edizione, è una delle maggiori manifestazione italiane nel comparto olivicolo organizzata da Luigi Caricato, giornalista enogastronomico tra le massime autorità in materia con il quale il Dipartimento Politiche agricole è in contatto per ideare attività promozionali fruttuose che diano nuovo impulso alle produzioni agroalimentari lucane, anche in vista di Milano Expo 2015.
Nel corso della manifestazione i produttori presenti hanno avuto modo di contattare addetti al settore commerciale e appassionati di olio extravergine. Inoltre, per ogni giornata sono state effettuate una serie sedute di degustazione degli oli d’oliva lucani tenute da Giovanni Lacertosa del Panel d’assaggio oli d’oliva della Regione Basilicata il quale ha illustrato ai numerosi corsisti italiani ed esteri le peculiarità del prodotto lucano sia per quanto riguarda gli oli extravergini sia per le olive da tavola.
“ La nostra presenza alla manifestazione – ha aggiunto Ottati- nella quale si sono svolti convegni e seminari di aggiornamento ha rappresentato un momento per svolgere una riflessione sul comparto. In proposito la campagna in corso, sicuramente negativa, può essere un punto di partenza nuovo teso ad esaminare i limiti della nostra olivicoltura. Essa, infatti, troppo spesso si basa su aziende non condotte in maniera imprenditoriale ma amatoriale. La Regione Basilicata in proposito ha approvato un disegno di legge che intende ammodernare il settore ma gli imprenditori dovranno anche impegnarsi a realizzare qualità e unione tra loro, unico modo per usufruire dei finanziamenti europei, abbattere i costi di produzione e presentarsi sui mercati con un’adeguata massa critica. E’ questa la soluzione, confermata a Milano da tecnici e studiosi, per dare nuova forza all’olivicoltura italiana e affrontare l’accanita concorrenza dei Paesi emergenti e della Grande distribuzione organizzata. A tali linee di azione daremo priorità nelle misure e nei bandi del prossimo Programma di sviluppo rurale”.