“La crisi sta facendo sentire i suoi effetti anche sui giovani imprenditori: negli ultimi 3 anni titolari ed amministratori under 30 in Basilicata sono diminuiti di 248 unità (pari al 6,9%) ma se si estende il raffronto al 2005 si scopre che, in sei anni, la percentuale di giovani imprenditori lucani è crollata del 24,7% in meno che è la seconda peggiore percentuale subito dopo il Veneto. Sono i principali dati di uno studio di Datagiovani che ha esaminato le evoluzioni intercorse nel numero di titolari ed amministratori Under 30 e che ci sollecitano a riflettere per correre ai ripari contro il rischio che i giovani lucani si scoraggino di fronte alla prospettiva di avviare attività imprenditoriali autonome”. E’ quanto sottolinea il presidente del gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto evidenziando che “il numero di amministratori e titolari di azienda Under 30, al quarto trimestre 2011, in Basilicata, è di appena 3.327, un numero troppo esiguo come del resto i 350mila complessivi nel Paese”.
Altre utili indicazioni dello studio – rileva Benedetto – riguardano il fatto che la flessione non e’ generalizzata, ma fortemente concentrata nella fascia piu’ giovane degli imprenditori: basta rilevare infatti che a livello complessivo le cariche imprenditoriali piu’ ‘mature’ sono in leggera crescita dall’inizio della crisi e in buon progresso sul 2005 (+5,7%) per rendersi conto del fatto che le altre fasce di eta’ nonostante tutto resistono alla crisi. Il risultato ultimo di queste dinamiche e’ che il peso dei giovani imprenditori sul totale si sta abbassando: oggi rappresentano il 5,7% delle cariche totali. Tra i territori soffre di piu’ il Nordest: questa e’ l’area in cui sia dall’inizio della crisi che rispetto a sei anni fa si e’ assistito alla perdita maggiore di imprenditori giovani, rispettivamente -11,4% e -26,7%): si tratta dal 3 trimestre 2008 di circa 3.700 giovani imprenditori in meno in Emilia Romagna e poco meno di 3 mila in Veneto. NordOvest e Mezzogiorno non sono immuni dalle tendenze negative, anche se in misura minore, mentre il Centro sembra soffrire meno, soprattutto con riferimento all’avvio della congiuntura negativa. Rispetto al 3 trimestre 2008 l’unico settore economico che sembra mantenere appeal e possibilita’ imprenditoriali per i giovani e’ quello dei servizi, che oltre ad essere uno di quelli in cui l’incidenza dei giovani rispetto al totale e’ piu’ consistente (oltre il 6%) registra una crescita di oltre 2.800 unita’ (sebbene rispetto al 2005 la flessione sia del 13%). Malissimo invece il comparto manifatturiero, che con un terzo di giovani imprenditori in meno rispetto al 3 trimestre 2008 e quasi la meta’ sul 2005 mostra una vera e propria emorragia. Nel complesso, almeno rispetto all’inizio della crisi, l’agricoltura segna tendenze meno negative (-6,5%). E proprio per l’agricoltura – evidenzia Bened
BENEDETTO, IN SEI ANNI IN BASILICATA CIRCA 25% IN MENO DI IMPRENDITORI UNDER 30
“La crisi sta facendo sentire i suoi effetti anche sui giovani imprenditori: negli ultimi 3 anni titolari ed amministratori under 30 in Basilicata sono diminuiti di 248 unità (pari al 6,9%) ma se si estende il raffronto al 2005 si scopre che, in sei anni, la percentuale di giovani imprenditori lucani è crollata del 24,7% in meno che è la seconda peggiore percentuale subito dopo il Veneto. Sono i principali dati di uno studio di Datagiovani che ha esaminato le evoluzioni intercorse nel numero di titolari ed amministratori Under 30 e che ci sollecitano a riflettere per correre ai ripari contro il rischio che i giovani lucani si scoraggino di fronte alla prospettiva di avviare attività imprenditoriali autonome”. E’ quanto sottolinea il presidente del gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto evidenziando che “il numero di amministratori e titolari di azienda Under 30, al quarto trimestre 2011, in Basilicata, è di appena 3.327, un numero troppo esiguo come del resto i 350mila complessivi nel Paese”.
Altre utili indicazioni dello studio – rileva Benedetto – riguardano il fatto che la flessione non e’ generalizzata, ma fortemente concentrata nella fascia piu’ giovane degli imprenditori: basta rilevare infatti che a livello complessivo le cariche imprenditoriali piu’ ‘mature’ sono in leggera crescita dall’inizio della crisi e in buon progresso sul 2005 (+5,7%) per rendersi conto del fatto che le altre fasce di eta’ nonostante tutto resistono alla crisi. Il risultato ultimo di queste dinamiche e’ che il peso dei giovani imprenditori sul totale si sta abbassando: oggi rappresentano il 5,7% delle cariche totali. Tra i territori soffre di piu’ il Nordest: questa e’ l’area in cui sia dall’inizio della crisi che rispetto a sei anni fa si e’ assistito alla perdita maggiore di imprenditori giovani, rispettivamente -11,4% e -26,7%): si tratta dal 3 trimestre 2008 di circa 3.700 giovani imprenditori in meno in Emilia Romagna e poco meno di 3 mila in Veneto. NordOvest e Mezzogiorno non sono immuni dalle tendenze negative, anche se in misura minore, mentre il Centro sembra soffrire meno, soprattutto con riferimento all’avvio della congiuntura negativa. Rispetto al 3 trimestre 2008 l’unico settore economico che sembra mantenere appeal e possibilita’ imprenditoriali per i giovani e’ quello dei servizi, che oltre ad essere uno di quelli in cui l’incidenza dei giovani rispetto al totale e’ piu’ consistente (oltre il 6%) registra una crescita di oltre 2.800 unita’ (sebbene rispetto al 2005 la flessione sia del 13%). Malissimo invece il comparto manifatturiero, che con un terzo di giovani imprenditori in meno rispetto al 3 trimestre 2008 e quasi la meta’ sul 2005 mostra una vera e propria emorragia. Nel complesso, almeno rispetto all’inizio della crisi, l’agricoltura segna tendenze meno negative (-6,5%). E proprio per l’agricoltura – evidenzia Benedetto – ritengo valida la proposta che ho presentato in occasione della Finanziaria Regionale 2012 per l’istituzione di un fondo di rotazione a favore di giovani agricoltori. Un’altra misura da mettere in campo è sicuramente quella di sostenere con servizi di consulenza, assistenza tecnico-manageriale e tutoraggio le nuove imprese giovanili accompagnandole nella fase di avvio”.
etto – ritengo valida la proposta che ho presentato in occasione della Finanziaria Regionale 2012 per l’istituzione di un fondo di rotazione a favore di giovani agricoltori. Un’altra misura da mettere in campo è sicuramente quella di sostenere con servizi di consulenza, assistenza tecnico-manageriale e tutoraggio le nuove imprese giovanili accompagnandole nella fase di avvio”.