BENEDETTO, RILANCIARE RUOLO UFFICIO COOPERAZIONE EUROMEDITERRANEA
“Più che pensare a candidare la Basilicata per “catturare” i turisti europei che per motivi di insicurezza hanno abbandonato le destinazioni dei Paesi del Nord Africa, e continueranno a farlo nella prossima estate, come è stato proposto alla Bit di Milano, il dialogo Euro-Mediteranneo, ripartito ieri con il vertice di Roma, dovrebbe stimolarci a proiettare le attività produttive e le imprese lucane nei mercati di quei Paesi e ad attivarsi per i progetti di partenariato finanziati dall’Ue che vedono quasi tutte le altre Regioni italiane protagoniste e quindi utilizzare i fondi disponibili”. E’ quanto sostiene il capogruppo di IdV Nicola Benedetto sottolineando che “nell’area, che si estende su una superficie di oltre sei milioni di km2, con una popolazione di circa 100 milioni di persone, il commercio tra i Paesi membri resta limitato, rappresentando al 2010 meno del 2% del commercio estero complessivo della regione, se si esclude il petrolio. C’è dunque un potenziale enorme che l’Ufficio cooperazione euromediterranea istituito presso il Dipartimento Formazione-Lavoro deve poter affrontare, in tutti i campi, da quello culturale sino a quello agricolo ed imprenditoriale, specie attraverso risorse finanziarie adeguate. Anche dalla Basilicata può venire un contributo per rafforzare il collegamento culturale tra le due sponde del Mediterraneo e dare risposte alle aspettative di crescita economica e democratica che accompagnano la “Primavera araba” che ha coinvolto tutti i Paesi del Nord Africa. La presenza sul nostro territorio di immigrati maghrebini può rappresentare inoltre un’occasione sia per le nostre imprese che non riescono a far fronte all’intera domanda di lavoro, specie per alcune mansioni, che per affrontare la questione demografica che coinvolge soprattutto i piccoli paesi delle aree più interne. Si tratta – sottolinea- di rilanciare la presenza imprenditoriale lucana nell’area euromediterranea, adeguando innanzitutto le infrastrutture. E in mancanza di una struttura portuale, rilanciando gli obiettivi della “banchina Basilicata” al porto di Taranto e puntando anche sul porto di Salerno, ritorna di grande attualità il ruolo che può svolgere l’ aeroporto Mattei di Pisticci che può avere legittime ambizioni maggiori nell’ambito dei nuovi processi di scambi commerciali nel bacino mediterraneo e quindi dei programmi di partenariato euromediterraneo. Si pensi infine – dice Benedetto – alla funzione che possono svolgere i poli universitari di Potenza e di Matera per attrarre giovani nord africani che hanno bisogno di completare e specializzare i propri studi accrescendo in questo modo l’utenza complessiva”.