Il Consigliere regionale IDV Nicola Benedetto commenta i dati diffui dal chek up Mezzogiorno di Confindustria con
“Se la “cura” del prof. Monti, come sostiene il Presidente IdV Di Pietro, non produce alcuna crescita e favorisce solo la finanza speculativa siamo in attesa di verificare cosa produrrà la “cura” del Presidente De Filippo. Per ora, l’andamento del Pil in Basilicata dall’inizio della crisi (2007) al 2010 segna un primato negativo tra le regioni del Sud pari a meno 9,5% che corrisponde a 864 milioni di euro in meno: sono dati del focus realizzato da Check up Mezzogiorno, semestrale curato dall’area Mezzogiorno di Confindustria e Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno), centro di ricerca collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, che confermano la necessità di individuare, una volta per tutte, una strategia per uscire dalla morsa della crisi”. E’ il commento del capogruppo di Idv in Consiglio Regionale Nicola Benedetto.
“Tra gli altri indicatori economici del focus Confindustria-Sud, altri segnali della distanza sempre più crescente tra noi e le aree forti del Paese, la graduatoria per province dell’indice di sviluppo rispetto agli obiettivi di Europa 20 vede Potenza 86esima e Matera 93esima. Ancora, registriamo un altro primato negativo: le aziende che hanno percepito un peggioramento delle condizioni di accesso al credito in Basilicata sono pari al 43,6%, il più alto tasso in assoluto, a conferma che il credito è sempre il nemico numero uno delle microimprese lucane. Per questo, in attesa delle azioni del Governo Monti per il rilancio della crescita non possiamo che contare sulle nostre forze e quindi ridefinire strategie di politica industriale, misure a favore delle piccole e medie imprese, azioni per rilanciare l’occupazione, facendo delle poche risorse il massimo delle virtù in termini di beneficio sociale. E, in proposito, non mi appassiona la ricerca di altri modelli già sperimentati altrove come quello scozzese che – continua Benedetto – ci suggeriscono esperti, economisti, giornalisti attraverso il Report de Il Sole 24 Ore. Rilevo solo che il Memorandum d’Intesa non ha fatto un solo passo avanti.
Piuttosto c’è necessità di orientare al meglio le proposte progettuali nei settori industriale, commerciale turistico e dei beni culturali e di sostenerle con adeguata assistenza tecnica. Anche il sistema bancario ed in generale del credito è chiamato ad una prova di “riparazione” rispetto all’atteggiamento che lo contraddistingue al Sud decisamente poco collaborativo e disponibile.
Ma il punto centrale – a costo di diventare monotono – riguarda il modello di sviluppo che attraverso la spesa regionale e soprattutto dei fondi comunitari vogliamo costruire.
Dobbiamo affermare il principio che in Basilicata non si può fare tutto e il contrario di tutto: l’eco-sviluppo e le trivelle selvagge e il mega deposito di stoccaggio di gas in Valbasento; il turismo e i mega villaggi sullo Ionio costruiti, come dimostra l’inchiesta sulla CIT, con soldi pubblici dirottati per affari privatistici; agricoltura di qualità e contributi per spiantare vigneti e colture ortofrutticole. Questo a partire dall’elaborazione di modelli di sviluppo a minore impatto ambientale, ma anche puntando su politiche in grado di perseguire una concreta sostenibilità sociale degli interventi, garantendo dunque condizioni di benessere umano (salute, sicurezza, capacità di partecipazione) equamente distribuite per classi e per genere.
In sintesi, il modello di sviluppo sostenibile cui dobbiamo tendere si incardina necessariamente su un principio etico e politico, che implica che le dinamiche economiche e sociali siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e con la capacità delle risorse naturali di riprodursi in maniera da garantire i bisogni delle future generazioni; un modello di sviluppo la cui concreta possibilità di attuazione dipenderà anche dalla nostra capacità di governance di componenti diverse e tuttavia concorrenti ed interconesse di ogni dinamica di sviluppo:economia, società, ambiente. Il focus di Confindustria conclude con un avvertimento: il tempo stringe”.
Nicola Benedetto, Consigliere regionale IDV