BENEDETTO (IDV), PER METAPONTUM AGROBIOS UNA SMOBILITAZIONE ANNUNCIATA
“La decisione del ricorso agli ammortizzatori sociali per le 60 alte professionalità di Metapontum Agrobios rappresenta la smobilitazione annunciata del centro di ricerca”. E’ il commento del capogruppo di IdV Nicola Benedetto.
“Prendiamo atto che il Presidente della Giunta – aggiunge – ha rinunciato a quel tentativo di salvataggio di cui in Consiglio Regionale aveva assunto un impegno solenne respingendo il mio emendamento all’articolo 23 del ddl della Giunta di Assestamento di Bilancio 2011 e sostenendo che avrebbe fatto di tutto per rilanciare il centro di ricerca e comunque prima di ogni atto avrebbe riferito in Consiglio. Così non è stato e se non ci fosse in ballo il destino di 60 unità e di una struttura da tutti considerata all’avanguardia nei settori biotecnologici dell’agricoltura, nel settore di erogazioni di servizi di alta specializzazione del monitoraggio ambientale, nelle analisi di laboratorio effettuate avvalendosi di tecnologie che ci vengono invidiate da tanti altri centri europei, potrei affermare che h o previsto tutto ed ho avuto ragione. Persino il recente affidamento da parte del Miur di progetti di ricerca per 6 milioni di euro suona adesso come una beffa. Dunque ho avuto ragione quando ho messo in guardia i miei colleghi consiglieri che si sarebbe votata una delega in bianco alla Giunta per la messa in liquidazione di Metapontum Agrobios invece di prevedere, partendo dall’alleggerimento dell’attuale Consiglio di amministrazione di ben 7 componenti, il rilancio della missione affidata al Centro di eccellenza per la ricerca in agricoltura.
Vorrei ricordare – dice Benedetto – che scontata la necessità del ricorso alla ricapitalizzazione societaria (per 2 milioni di euro), non avevo chiesto di spendere un euro in più di quello previsto, ma semplicemente di cancellare dal famigerato articolo 23 la parola ‘liquidazione’. Da parte del Presidente il massimo di apertura che ho ricevuto è stato quello di consentire (bontà sua) nei prossimi mesi un dibattito in Consiglio regionale, come se ignorassi che basta raccogliere otto firme di colleghi del Consiglio per ottenere l’iscrizione di qualsiasi argomento all’ordine del giorno dell’Assemblea consiliare. Adesso discuteremo a cose fatte, tra l’altro senza alcuna minima consultazione con le organizzazioni sindacali alle quali si chiede la massima collaborazion e come nel caso del Patto di Sistema e poi si dimentica di verificarne la posizione. Sono in attesa – conclude – di leggere i commenti di quei colleghi del Pd che hanno difeso De Filippo condividendone l’operato e mi hanno invitato a ritirare l’emendamento”.