L’operazione di controllo sull’abuso di alcol a Maratea, nell’ultimo fine settimana, nei luoghi della tradizionale “movida giovanile” , stimola gli esercenti di pub, bar, locali in genere di somministrazione di alcolici a rafforzare, specie d’estate, l’attività di informazione e sensibilizzazione che – a parere della Fiepet (l’organizzazione di categoria della Confesercenti) – è la migliore prevenzione. Preoccupano i dati diffusi dal ministero della Salute, che testimoniano il dilagare del consumo di alcol tra le giovani generazioni e che vedono la Basilicata ai primi posti. Ma – evidenzia la nota ricordando che in Basilicata tra gli oltre 1.400 bar-pub registrati al primo trimestre 2014 circa 200 sono esclusivamente pub-birrerie – non è la birra a creare problemi: lo “sballo” alcolico tra i giovani è causato piuttosto dall’assunzione di liquori e cocktail ed è legato a doppio filo a mode pericolose come il “binge drinking”. Per questo è necessario evitare la criminalizzazione della birra. Bisogna invece far crescere la logica di una degustazione consapevole e moderata. Ben diversa dall’uso sregolato di alcolici. Comunque – sottolinea Giuliano Paolucci, imprenditore di un pub del capoluogo, di recente inaugurazione – serve un’adeguata informazione per educare, in particolare i giovani, a un bere sano. Altrimenti si corre il pericolo di innescare una spirale negativa che porta inevitabilmente alla discriminazione della birra, che è uno dei prodotti “principe” della nostra tavola e non c’entra nulla con l’abuso di alcol lontano dai pasti dei giovanissimi, collegato alla “movida” del fine settimana. Nel mio pub – continua – utilizzo una delle ultime e più avanzate macchinette per test alcolico e tutti i ragazzi, soprattutto nelle ore notturne, sono invitati al test davanti a me e senza che paghino con la moneta da un euro necessaria al suo funzionamento. Poi insieme si consulta la tabella per verificare la propria condizione. Il rischio – evidenzia AssoBirra (l’associazione che riunisce aziende rappresentative del 98% della produzione nazionale) – è che campagne criminalizzanti e non mirate e ordinanze di divieto possano penalizzare pesantemente prodotti come la birra, che invece fa parte della nostra cultura, delle nostre tradizioni e della nostra storia. E che già vive negli ultimi vent’anni una stagione negativa sul fronte dei consumi interni. Per questo diventa indispensabile rafforzare gli interventi di prevenzione e un puntuale monitoraggio sull’uso eccessivo e disordinato di superalcolici da parte delle giovani generazioni e contemporaneamente sviluppare e incentivare politiche educative su valore della birra e sulla cultura del buon bere senza esagerazioni. Tra le idee e i progetti il coinvolgimento delle radio che parlano il linguaggio dei ragazzi e possono aiutare nella campagna di informazione “bevi responsabile”. Di qui il decalogo diffuso nei pub denominato “10 cose da tenere a mente”:
• 1. Bere senza avere il controllo; bere nel momento o nel luogo inappropriati; bere per motivazioni sbagliate, significa bere in ma¬niera non responsabile.
• 2. L’abuso o l’uso scorretto di bevande alcoliche può rappresentare un rischio per te e per gli altri.
• 3. Bere alcol può avere delle conseguenze sul tuo organismo.
• 4. La dose moderata di alcol per un uomo è pari a 2-3 unità alcoliche al giorno e a 1-2 unità alcoliche per una donna.
• 5. Le bevande alcoliche sono per gli adulti. Bambini e adolescenti non devono bere.
• 6. Bere in gravidanza può far male alla salute del tuo bambino. Se aspetti un bambino l’alcol può attendere.
• 7. Se devi guidare, non bere. E, se hai bevuto, fai guidare qualcun altro. Evita un rischio inutile, per te e per gli altri.
• 8. Se fai un lavoro pericoloso o che richiede la massima attenzione, meglio non bere.
• 9. Assumi farmaci? Alcuni non sono compatibili con il consumo di alcol. Consulta il tuo medico prima di bere.
• 10. Bere in maniera moderata e consapevole è un piacere, compatibile con uno stile di vita sano.
Lug 23