La Basilicata del biologico è stata presente al Sana di Bologna, una edizione che ha visto la partecipazione di 920 aziende su 22.000 mq di superficie espositiva netta, dal 8 al 11 settembre. La Basilicata ha partecipato con una collettiva regionale, coordinata dal Dipartimento Agricoltura, insieme con Alsia, Apt e con la collaborazione qualificata dell’Unione Regionale Cuochi Lucani e di Fic per le degustazioni. Sono 11 le aziende lucane, raggruppate in quattro consorzi rappresentativi a loro volta di oltre 100 produttori, che, grazie alle risorse del Psr Basilicata 2014-2020 destinate alla promozione attraverso la Misura 3.2, sono state protagoniste della fiera bolognese specializzata.
Presentato agli oltre 47mila visitatori del salone Bolognese, un ampio paniere di prodotti bio composto da pasta, cereali, legumi, vino, olio, peperoni, ortofrutta ma anche miele, Fagioli di Sarconi IGP e tartufi attraverso la promozione delle varie attività curate dal Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele lucano, Ce.Lu.Bio eccellenze lucane, Consorzio Alta Val d’Agri e dal Consorzio Qui Vulture/Con.Pro.Bio.
Uno stand curato e di impatto visivo che, all’insegna del #BioBasilicata, hashtag utilizzato per veicolare la comunicazione social con numeri di visualizzazioni altissime, ha avuto l’onore di ospitare diverse autorità, tra cui il Ministro alle politiche agricole, Maurizio Martina e il Vice Ministro Andrea Olivero oltre a rappresentanti istituzionali, a partire dall’assessore regionale dell’Emilia Romagna, Simona Caselli, la senatrice Maria Teresa Bertuzzi e l’onorevole Alessandra Terrosi, il Presidente della Fiera di Bologna. Numerosi i contatti avviati dai produttori, sia come singole aziende che come consorzi partecipanti.
“Proprio dalla Basilicata, che vede sul biologico un avanzamento straordinario confermato dai dati Sinab, al Sana è partita nel corso del convegno sulla certificazione “Il punto di vista dei produttori agricoli biologici sul nuovo Decreto di Riforma del Sistema di Certificazione” organizzato dal Consorzio Qui Vulture/Con.Pro.Bio, anche la riflessione e il dibattito con le associazioni dei produttori di biologico sulle criticità del decreto che riformerà la certificazione”, dichiara l’Assessore Luca Braia.
“L’accordo sul nuovo regolamento europeo, il disegno di legge in Parlamento, il decreto legislativo sui controlli, la norma per le mense biologiche rappresentano dei passi importanti, realizzati dal Governo in un’ottica di sistema per creare le migliori condizioni di crescita di un settore che rappresenta la punta più avanzata dell’agroalimentare di qualità. Per rendere credibile il mercato del biologico, dalla produzione alla commercializzazione il quadro delle tutele e il governo degli organismi di certificazione deve essere strategico e perseguibile nell’interesse dei produttori, ma soprattutto dei consumatori.”
Tra gli appuntamenti ospitati allo stand #BioBasilicata, dove ogni giorno si è svolta una colazione bio a base di miele a cura del Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele lucano, con la presentazione della carta dei mieli di Basilicata a cura del prof. Renato Spicciarelli dell’Unibas, anche un talk sulla nascente filiera delle piante officinali di Basilicata a cura di Alsia, la presentazione e degustazione dei prodotti del Consorzio di Tutela e valorizzazione dell’Alta Val D’Agri e del Consorzio di tutela del Fagiolo di Sarconi IGP. E ancora le degustazioni con show cooking del Consorzio Ce.Lu.Bio e la degustazione del Consorzio Con.Pro.Bio.
Distribuito tutto il materiale del Psr Basilicata e dell’Apt a disposizione dello stand: shopper #BioBasilicata, opuscoli informativi sul biologico e sui territori della Basilicata forniti agli oltre 4000 visitatori che si sono soffermati a chiedere informazioni o ad assaggiare il bio lucano nel corso degli appuntamenti quotidiani di degustazione.
Infine, sperimentata per la prima volta con i ristoratori lucani nel mondo l’iniziativa #BioBasilicataInTheCity con l’inserimento, durante le giornate del Sana, di uno o più piatti bio lucani resi disponibili ai clienti presso alcuni ristoranti lucani a Bologna che hanno aderito alla proposta.
La Basilicata è regione da primato in Italia sul tema del biologico. È quanto emerge chiaramente dai dati diffusi in anteprima dal Sinab al Sana di Bologna.
“Dai dati emerge un avanzamento straordinario della Basilicata, particolarmente vocata per clima ideale, sole e quantità di acqua e terra. E’ il frutto soprattutto degli effetti della visione politica che sta caratterizzando la volontà e l’azione di destinare una fetta cospicua di risorse del Psr Basilicata 2014-2017, oltre 87 milioni di euro, proprio al sostegno dell’agricoltura biologica, caratterizzando di conseguenza l’agroalimentare lucano con l’equazione qualità uguale sostenibilità e salute.”
Lo comunica l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia
“È sicuramente stato motivo di grande orgoglio e soddisfazione – prosegue l’Assessore Luca Braia – sentire citata dal Ministro Maurizio Martina, dal Vice Ministro Andrea Oliverio, e da rappresentanti delle associazioni di categoria specializzate, la Basilicata come esempio virtuoso di regione che fa scelte lungimiranti e strategiche, conquistando posizioni di avanguardia in un mercato in grande crescita. Con #BioBasilicata, quindi, siamo sulla buona strada perchè il Biologico si conferma una grande opportunità.
Il settore del Biologico in Basilicata oggi vede 2.524 operatori iscritti all’albo dei produttori regionali e registrate dagli uffici dipartimentali, siamo la terza regione in Italia con aumento degli operatori dell’82,8% rispetto al 2015. Si accresce la presenza di produzioni di qualità certificata, su un totale di oltre 95 mila ettari di superficie coltivata a biologico rispetto ai 49 mila censiti l’anno precedente da Sinab, quarta regione d’Italia con un incremento di superficie del 90%, con un trend di crescita di 1000 operatori e 50 mila ettari in più rispetto al precedente periodo di programmazione europea. Siamo la terza regione, dopo Sicilia e Puglia, per la produzione di cereali biologici con 35.903 ettari e l’ottava in Italia per la produzione di ortaggi bio con oltre il 5% della produzione nazionale. Siamo la quarta regione d’Italia con un 19,2% di incidenza percentuale di superficie bio per azienda.
Sono dati da inquadrare in quelli nazionali. E’ l’Italia, per Sinab, a mantenere la leadership nel settore biologico in Europa, con un forte trend che continua a rappresentare una leva di sviluppo per l’agricoltura e la sostenibilità delle produzioni: sono infatti 300 mila gli ettari convertiti nel 2016, per un totale di 1.795.650 ettari ed un tasso di crescita del 20% nelle superfici coltivate pari al 14,5% della SAU nazionale e del 20,3% negli operatori impegnati che oggi sono 72.154, oltre che un aumento nei consumi. Il Biologico infatti conquista il 3% della spesa complessiva, il 78% degli italiani acquista soprattutto frutta e ortaggi bio e cerca prima di tutto prodotti salutari, anche al discount e nella grande distribuzione.
I dati più che positivi presentati al Sana di Bologna, vedono un comparto che va incontro a una sempre più crescente fetta di consumatori diventati oramai esigenti e consapevoli rispetto al mangiar sano, al benessere, alla sostenibilità ambientale ed economica, alla cultura del cibo e al riconoscere le specificità territoriali non solo in termini di gusto, ma anche di origine, e relativa qualità del prodotto stesso.
Con l’incremento significativo di consumo nazionale di prodotti biologici che registra +41% per vini e gli spumanti, carne +42%, frutta +20,3%, ortaggi +16%, latticini +13,5%, olio +11%, la Basilicata può e deve sicuramente guadagnare il suo spazio di mercato avendo esattamente le eccellenze nel biologico, che cominciano anche ad aggregarsi in paniere territoriale da offrire ai consumatori, proprio tra questi comparti di punta.
Corretta, quindi, la direzione politica intrapresa – conclude Braia – sia dal Governo che, per quanto ci riguarda, a livello di politica regionale per l’agricoltura in Basilicata, a sostegno di sistemi produttivi che abbiano minor impatto possibile sull’ambiente.
Agricoltura, ambiente e turismo rimangono le parole chiave per lo sviluppo economico regionale e la direttrice principale del nostro impegno per offrire concrete opportunità di crescita in un mercato che sempre più ci apprezza e ricerca.”