L’inclusione delle biomasse all’interno del piano Transizione 5.0 e la classificazione dei residui derivanti dalla manutenzione del verde urbano e forestale come sottoprodotti, consentendone il recupero e la valorizzazione energetica. Questi i temi al centro della lettera che Aiel-Cia ha fatto recapitare al ministro per gli Affari europei, la coesione e il Pnrr, Tommaso Foti. Con circa 345.000 ettari di superficie boscata, la Basilicata – sottolinea Giambattista Lorusso, presidente Cia Potenza – rappresenta un’opportunità per le biomasse legnose (legna da ardere; pellet, vale a dire segatura compressa; cippato, scagliette di legno) che sono la prima fonte di energia rinnovabile in Italia, pari al 34%. Di qui la proposta di istituzione del Distretto agroenergetico lucano che soprattutto per le aree interne ha molte e positive ripercussioni in termini di sviluppo e di utilizzo di risorse forestali.
L’Associazione, che oggi riunisce oltre 500 imprese del comparto legno-energia, scrive dunque al ministro per sollecitare un confronto con l’obiettivo di mettere al riparo le potenzialità del settore, viste le difficoltà già incontrate nell’interlocuzione politica e auspicando un’iniziativa a livello europeo che riconosca il valore della filiera e ne supporti lo sviluppo anziché frenarlo.
Nel corso dei mesi passati, Aiel-Cia ricorda di aver presentato proposte e soluzioni concrete affinché le biomasse legnose fossero considerate all’interno di iniziative strategiche come Transizione 5.0, ma anche per garantire che i residui del verde urbano, se non contaminati o bisognosi di cernita, potessero essere qualificati come sottoprodotti. Tali proposte, pur trovando ampio sostegno su scala nazionale, si sono scontrate con criticità legislative, compresa la recente bocciatura di un emendamento volto a chiarire la disciplina dei sottoprodotti.
“La complessa normativa comunitaria in materia di rifiuti e sottoprodotti, oltre all’incertezza legata alle procedure nazionali, ha frenato interventi che riteniamo fondamentali per la transizione ecologica e la valorizzazione delle risorse legnose -ha spiegato Annalisa Paniz, direttrice generale di Aiel-Cia-. Per questo ci siamo rivolti al Ministro Foti, confidando in un dialogo costruttivo che possa aprire la strada a modifiche normative di respiro europeo e nazionale, tali da dare slancio all’intero settore”.
Nella lettera, l’Associazione richiama il costante impegno delle imprese finalizzato a fare della filiera legno-energia un pilastro della transizione energetica, investendo nel continuo miglioramento degli standard di qualità e tecnologia, ma sottolinea come le recenti le mancate risposte a livello legislativo rischino di rallentare lo sviluppo di un comparto cruciale per l’economia circolare e la decarbonizzazione.
Aiel-Cia ribadisce la propria disponibilità a collaborare con il ministro Foti mettendo a disposizione le proprie competenze e fornendo proposte concrete. L’obiettivo è favorire un allineamento con le politiche europee, in un momento in cui le normative Ue assumono un peso sempre maggiore nelle decisioni nazionali soprattutto in ambito energetico. Gli interventi proposti dall’Associazione hanno sempre ricevuto largo supporto a livello nazionale, andando purtroppo a scontrarsi con una disciplina europea che ha complicato, almeno per le tematiche sopra esposte, il sostegno ad un settore fondamentale per la transizione energetica come le bioenergie.
“Il settore legno-energia è vitale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, indipendenza energetica e tutela del territorio -conclude Paniz-. Siamo convinti che un confronto aperto con il Ministro Foti possa contribuire a sbloccare le criticità e a costruire un percorso di crescita solido e inclusivo per le biomasse, a beneficio dell’intero Paese”.