Le imprese del mare in Basilicata, ovvero quelle che compongono il comparto della cosiddetta blue economy, sono 842. La parte del leone la fanno le 336 ricadenti nell’ambito dei servizi di alloggio e ristorazione (39,9%), seguite dalle 164 aziende facenti parte della filiera ittica (19,5%) e dalle 142 delle attività sportive e ricreative (16,8%). Più staccati il settore delle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (96 aziende, l’11,4% del totale di settore) e la filiera della cantieristica (79, 9,4%). Un ruolo marginale lo svolgono la movimentazione di merci e passeggeri via mare (19 imprese, pari al 2,3%) e l’industria delle estrazioni marine (0,7%, pari a 6 aziende).
E’ quanto emerge da un’analisi del Centro Studi Tagliacarne sul X Rapporto dell’Economia del mare, realizzato per la Camera di Commercio Frosinone Latina, Informare e Unioncamere e riferito ai dati del 2021, che segnalano una ripresa rispetto ad un 2020 caratterizzato dalla crisi generata dalla pandemia da Covid 19.
Rispetto alla classifica provinciale, Matera si colloca al 63° posto in Italia con 489 attività censite, mentre Potenza segue al 72° con 353 aziende della blue economy.