“Il progetto Bioplat-Eu e il settore bioenergetico in Basilicata”. E’ il tema del convegno organizzato questa mattina dal Consorzio per lo Sviluppo industriale della provincia di Matera nella sala dell’hotel Nazionale. L’incontro è stato coordinato da Guido Bonati del Centro di Ricerca per l’Economia Agraria (CREA) di Roma. L’obiettivo generale del progetto H2020 BIOPLAT-EU, avviato nell’ottobre 2018 e che si concluderà ad ottobre 2021, è di promuovere in Europa il market uptake di filiere bioenergetiche sostenibili attraverso la coltivazione di terre Marginali, Sottoutilizzate e Contaminate (MUC per il loro acronimo in inglese) per la produzione di biomasse non destinate all’alimentazione umana e/o animale.
Dopo i saluti del Sindaco Matera, Domenico Bennardi, i lavori sono stati aperti dall’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata Francesco Fanelli e dall’Amministratore Unico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale (CSI) della provincia di Matera, Rocco Fuina. Il gruppo di lavoro del CREA-PB ha selezionato l’area della Val Basento gestita dal Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera, come caso studio per il progetto, per cui a Matera si terrano anche i due incontri con i portatori di interesse per il settore delle bioenergie.
Guido Bonati, in rappresentanza del Centro di Ricerca per l’Economia Agraria (CREA) di Roma, illustra le finalità dell’iniziativa: “Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea e coinvolge partner di numerosi Paesi fra cui Germania, Spagna, Ucraina e Olanda, per citarne solo alcuni, ed è finalizzato a studiare la fattibilità di filiere agro-energetiche in territori cosiddetti marginali o sottoutilizzati o contaminati. L’attenzione per questo progetto è verso territori che hanno una bassa produttività e una passa redditività ma che in qualche modo possono essere valorizzati dalla produzione di biomasse per poi utilizzarli in bio-raffinerie. Noi cerchiamo di capire se questi territori esistono e se c’è interesse da parte della comunità locale a sviluppare filiere in questo settore”.
La Valbasento è un territorio scelto per questo progetto, cosa può dirci in merito? “La Valbasento è una zona interessante prima di tutto perchè in passato è stata una zona contaminata e quindi tra le varie aree individuate è una di quelle prescelte. Si tratta di capire se effettivamente i portatori di interesse locali, cioè gli agricoltori, gli industriali della zona e i soggetti politici sono interessati a sviluppare filiere di questo tipo. Chiaramente un imprenditore singolo non ha rilevanza, quello che serve è un interesse dell’economia e della politica. Il nostro incontro di oggi serve per stimolare questo interesse e vedere se si possono fare passi successivi nel corso dei prossimi mesi, in modo da individuare fondi per sviluppare filiere agro-energetiche da sviluppare in zona. Sappiamo che i fondi esistono a livello di politiche agricole e industriali, si tratta di individuarli e di finalizzare l’attività dei singoli attori”.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)