Si è tenuta nella mattinata di venerdì 3 marzo a Roma, presso gli Uffici della Direzione Generale per la Tutela del Territorio e del Mare del Ministero dell’Ambiente, la Conferenza di Servizi istruttoria per una verifica dello stato di avanzamento dell’Accordo di Programma Quadro sottoscritto il 10/06/2013 tra la Regione Basilicata e lo stesso Ministero dell’Ambiente circa gli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei Siti di Interessa Nazionale Val Basento e Tito per un ammontare di oltre 46 milioni di euro.
Come CGIL CISL UIL Basilicata e le categorie FICTEM CGIL FEMCA CISL e UILTEC UIL abbiamo preso atto di quanto dichiarato dai Rappresentanti della Regione, ad inizio riunione, in ordine alla possibilità di ottenere un differimento del termine, dal 30/06/2014 al 30/06/2015, per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente rilevanti e non incorrere nella revoca delle risorse assegnate con la delibera CIPE 87/2012.
Sulla base di questo presupposto la Regione Basilicata – soggetto attuatore – ha ripresentato un nuovo crono programma di attuazione delle attività, per ogni ambito e tipologia di intervento, che assume come modalità di realizzazione delle misure previste dall’Accordo di Programma Quadro la procedura dell’appalto integrato complesso, che pone a base delle gare i progetti preliminari.
Alla stessa stregua, quindi, abbiamo preso atto, come sindacato, nel nuovo crono programma correlato al termine del 30/06/2015, ed abbiamo sottolineato la necessità di annettere un valore cogente alla tempistica in esso definita, e ritenere le scadenze previste per l’espletamento delle attività di ogni fase come tempo massimo di riferimento, per evitare di ripetere quanto accaduto con il precedente crono programma rimasto completamente inevaso.
Questa volta, infatti, la non attuazione degli impegni e il mancato rispetto del nuovo termine finale porterebbe alla irreversibile perdita dei finanziamenti e alla impossibilità di mettere in sicurezza e risanare i due siti industriali, con conseguenze drammatiche per i lavoratori e le comunità della Val Basento e di Tito circa il ripristino di una maggiore sicurezza delle condizioni ambientali e la ripresa di una prospettiva industriale;
A tal fine abbiamo precisato che costituisce un decisivo banco di prova il rispetto del primo termine per la presentazione, da parte delle Regione Basilicata, dei progetti preliminari al Ministero dell’Ambiente e, che, a tal riguardo è indispensabile attivare un tavolo di verifica e monitoraggio presso l’Assessorato Regionale all’ambiente, e di prevedere la convocazione di Conferenze di Servizio con tutti i soggetti coinvolti, ogni qualvolta si palesino criticità e ritardi nelle diverse fasi di avanzamento delle procedure di attuazione.
Resta comunque fondamentale e propedeutico rispetto a tutto il resto vigilare, affinché il CIPE formalizzi l’approvazione in tempi ravvicinati del nuovo termine di scadenza al 30/06/2015.
Come sindacato abbiamo anche posto e condiviso la necessità che, nelle more dell’attivazione degli interventi previsti dall’Accordo di Programma Quadro, venga attivata e garantita una vigilanza permanente del sito ex Materit, per prevenire il perpetrarsi di ulteriori atti vandalici, e che vengano messe in sicurezza le situazioni più esposte per residui di amianto presenti nel capannone e nell’area attigua. A tal fine il Ministero dell’Ambiente si è impegnato, appena le risorse relative rientrano nella sua disponibilità, a trasferire all’AMMINISTRAZIONE Comunale di Ferrandina, un residuo di 150 mila euro facente parte di un precedente finanziamento di 500 mila euro destinato ai primi interventi di messa in sicurezza e bonifica e non del tutto utilizzati.
Mar 08