Il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera non è mai stato chiamato da alcun provvedimento di legge né da alcun soggetto istituzionale a rispondere come “responsabile dell’inquinamento” della Valbasento, né potrebbe esserlo in futuro, perché non è mai stato impegnato in attività produttive di alcun genere né tantomeno inquinanti.
La Ex Discarica 2C inoltre non rappresenta alcun problema per la realizzazione della pista Mattei in quanto adiacente (e non interna) all’area di sedime dell’aviosuperficie e poi perché è stata messa in sicurezza sin dal mese di maggio 2004 e la conformità al progetto dei lavori di sistemazione finale dell’area (dopo la presa d’atto della Regione) è stata certificata dall’Ufficio ambiente della Provincia di Matera (in data 2 febbraio 2007).
Per questi e per altri motivi la nota dell’associazione Ambiente e Legalità, che chiama in causa il Consorzio giudicandolo inadempiente per quel che riguarda le operazioni di bonifica nella Valbasento, è totalmente priva di ancoraggio alla realtà e denota superficialità e scarsa conoscenza dei fatti che sinteticamente ora cerchiamo di spiegare.
I Consorzi di sviluppo industriale sono enti pubblici economici sottoposti al controllo della Regione Basilicata (L.R. 18/2010). Il loro commissariamento, avvenuto nel 2007, non è stato determinato dalla necessità di rispondere ed eseguire le prescrizioni del Ministero dell’Ambiente sulla messa in sicurezza dei siti inquinati della Valbasento (come affermato nella nota di Ambiente e Legalità), ma dall’esigenza di riformare la natura e i compiti di questi particolari soggetti istituzionali che hanno avuto un peso determinante nelle politiche di industrializzazione della Basilicata.
Quanto alla Pista Mattei va chiarito che il Ministero dell’Ambiente ha affidato a Ispra il compito di delineare le linee guida del piano di caratterizzazione di tutta l’area di sedime dell’aviosuperficie. Lo stesso Dicastero ha poi stabilito che le risorse finanziarie per l’esecuzione del Piano (che era stato nel frattempo redatto da Ispra e Arpab) erano da attingere dall’Accordo di programma quadro firmato dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico e dalla Regione Basilicata nel 2009. In seguito i finanziamenti sono stati resi disponibili con la delibera Cipe del 3 agosto 2012 con la quale sono stati anche finanziati gli interventi di caratterizzazione e bonifica dei suoli e della falda dei Siti di interesse nazionale (Sin) della Valbasento e di Tito. La Regione Basilicata è stata individuata come soggetto attuatore degli interventi.
Infine, è necessario chiarire che l’autonomia finanziaria che deriva ai Consorzi per il fatto di essere enti pubblici economici è stata fortemente mitigata dalla legge regionale 18/2010 che definisce i confini precisi entro i quali questa autonomia può essere svolta. Per gli impegni di spesa relativi a funzioni che non rientrano nei compiti che la legge assegna ai Consorzi occorre una espressa deroga della Regione.
“La delicatezza del tema legato all’inquinamento ambientale – dice il Commissario del Csi, Gaetano Santarsìa – dovrebbe imporre a tutti una certa cautela nel trattare argomenti di cui non si è completamente a conoscenza. Il Csi è sempre stato in prima linea nella battaglia per l’attuazione degli interventi di bonifica che considera imprescindibili per impostare qualsiasi programma di rilancio degli investimenti in Valbasento. Per questo motivo – continua Santarsìa – accogliamo con entusiasmo le dichiarazioni del Presidente della giunta regionale, Marcello Pittella, e dell’Assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer, che intendono accelerare il programma di bonifica dei siti inquinati. Siamo pronti – conclude il commissario del Csi – a dare come sempre il nostro contributo e a mettere a disposizione le competenze dei nostri tecnici per raggiungere in tempi brevi i risultati che tutti ci prefiggiamo”.
Gen 29