Riceviamo e pubblichiamo la nota del Consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto sul credito d’imposta concesso dal Governo Monti alle aziende per le assunzioni effettuate con contratto a tempo indeterminato nel Mezzogiorno.
“Sarebbero solo 94 in Basilicata i possibili destinatari del “bonus Sud” , il credito d’imposta concesso dal Governo Monti alle aziende per le assunzioni effettuate con contratto a tempo indeterminato nel Mezzogiorno. C’è da riflettere sul dato diffuso oggi da Il Sole 24 Ore calcolato sulla base del milione di euro concesso alla Basilicata sul totale di risorse disponibili, pari, per il momento, a 142 milioni, che potrebbero servire ad agevolare in totale appena 6.632 assunzioni in tutte le regioni del Sud”. E’ il commento del presidente del gruppo IdV in Consiglio Regionale Nicola Benedetto sottolineando che “all’esiguità di nuovi assunti bisogna aggiungere la macchinosità e le condizioni previste dal decreto del ministero dell’Econ omia. Per rientrare nel perimetro agevolato, il datore di lavoro deve rispettare infatti una serie di condizioni: l’assunzione deve incrementare il numero di dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupati nei dodici mesi precedenti la data di assunzione. Inoltre, l’incremento della base occupazionale va considerato al netto delle diminuzioni avvenute in società controllate o collegate o facenti capo allo stesso soggetto e va verificato sia rispetto al numero dei dipendenti a tempo indeterminato impiegati nella sede presso cui il nuovo lavoratore è stato assunto, sia rispetto al numero delle risorse a tempo indeterminato complessivamente impiegate dal datore di lavoro. In sostanza, pur essendo l’agevolazione concessa ai datori di lavoro “operanti” nei territori individuati, il riscontro dell’aumento occupazionale deve avvenire anche con riferimento all’intero organico a tempo indeterminato, rilevato nelle unità presenti su tutto il territorio nazionale. La Commissione europea ha definito lavoratori «svantaggiati» coloro che: non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, non hanno un diploma di scuola media superiore o professionale, hanno superato i 50 anni di età, vivono soli con una o più persone a carico, sono occupati in professioni o settori con tasso di disparità tra uomo-donna, sono membri di una minoranza nazionale. È considerato «molto svantaggiato» il lavoratore privo di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.
Di fronte all’emergenza occupazione che il Mezzogiorno sta affrontando – dice Benedetto – siamo davvero a misure largamente inadeguate con risorse-elemosine che il Piano d’azione e coesione 2007-2013 destina al finanziamento del credito d’imposta per la promozione dell’occupazione al Sud. Eppure – aggiunge – la strada maestra per superare l’allarme lavoro nel Mezzogiorno è quella del potenziamento di questo strumento. E’ giunto il momento che il Governo e la nostra politica economica attribuisca alla creazione diretta di occupazione un peso non minore di quello attribuito finora al deficit e al debito pubblico. Un’ ulteriore riflessione per il Piano regionale pluriennale lavoro al quale sta lavorando l’asse Viti-Pittella”.