Approda sul tavolo della prefettura di Matera la vertenza dei venti lavoratori impegnati nel cantiere del primo lotto della Bradanica che in questi giorni hanno ricevuto il benservito dalla Aleandri e da alcune ditte subappaltatrici. Dopo aver bloccato questa mattina il cantiere i sindacati hanno chiesto e ottenuto udienza in prefettura. La convocazione non è ancora ufficiale, ma l’incontro con Anas, azienda e amministrazione comunale si dovrebbe tenere mercoledì in mattinata, riferisce Franco Pantone della Filca Cisl.
Proprio il sindacalista della Filca lancia parole forti contro Anas e azienda e vuole vederci chiaro sulle reali motivazioni che hanno portato al mancato rinnovo dei contratti. “I contratti non rinnovati sono lievitati a venti, cioè un terzo della forza lavoro attualmente alle dipendenze”, fa notare Pantone. “È il segnale evidente di un rompete le righe. E noi vogliamo capire perché dopo appena due anni il cantiere rischia di fermarsi un’altra volta”.
Pantone sospetta che “qualcosa nell’operazione di fitto di ramo d’azienda condotta nel 2013 dopo il fallimento della Intini non sia andata per il verso giusto. L’Anas ci disse all’epoca che si trattava di un’operazione mai tentata prima, ma che c’erano le garanzie per portare a conclusione l’opera nei tempi stabiliti. Cos’è successo nel frattempo e perché si è inceppata questa sofisticata operazione di ingegneria burocratica?”, si chiede Pantone. “Non vorrei che fosse come la storia del muto che disse al sordo che il cieco li guardava. I lavoratori sono stati colpiti nella loro dignità ed esigono rispetto. Se la responsabilità è della ditta, si cambi ditta; se è dell’Anas, paghi chi deve pagare; ma se qualcuno pensa di poter fare il torello con i lavoratori, ha sbagliato di grosso”.
Sono in stato di agitazione da mercoledì e dalle ore 7 di lunedì 19 gennaio bloccheranno il cantiere le maestranze, circa una sessantina, impegnate sul tormentato ultimo lotto della superstrada Bradanica. Protestano perché a 11 dei loro colleghi non è stato rinnovato il contratto di lavoro e temono che possa essere l’anticamera di un nuovo stop ai lavori. La decisione di inasprire la protesta, fino al blocco del cantiere, è stata presa mercoledì durante l’assemblea indetta dai sindacati di categoria Filca, Fillea e Feneal.
Anche per i sindacati il mancato rinnovo dei contratti a termine è un pessimo segnale. Franco Pantone, della Filca Cisl, la spiega così: “Se non rinnovi il contratto ad un sesto della tua forza lavoro, vuol dire che ti stai fermando, non vedo altre giustificazioni. Noi temiamo che i lavori di questo tormentato ultimo lotto possano per l’ennesima volta arenarsi e perciò, con l’occupazione del cantiere, vogliamo lanciare insieme ai lavoratori un segnale forte all’Anas e al contractor Aleandri”.
A due anni dalla ripresa dei lavori, fa notare il sindacalista della Filca, l’opera è ancora al cinquanta per cento. “Di questo passo e senza ulteriori intoppi ci vorranno, ad essere ottimisti, altri due-tre anni per completare i lavori e la città di Matera non può permettersi di arrivare al fatidico appuntamento del 2019 senza un’infrastruttura fondamentale come l’asse bradanico che, come dimostra anche la vicenda Fiat, costituisce sempre più la grande direttrice di sviluppo di tutta la regione”.
Bradanica, Confapi Matera sollecita questione viabilità.
Enzo Acito: “Le imprese stanno morendo e l’isolamento penalizza la ripresa economica.”
Confapi Matera condivide le preoccupazioni espresse dai Sindacati sulla questione Bradanica e il blocco del cantiere solleva in tutta la sua urgenza il rischio di un nuovo stop ai lavori.
“La storia travagliata di questa infrastruttura stradale di rilevanza strategica per la Basilicata sembrava finalmente conclusa. I lavori erano ripresi e la possibilità di vedere l’arteria conclusa in tempi rapidi era davvero alta. Adesso – dichiara il presidente della Confapi Matera, Enzo Acito – il rischio di ricadere nel limbo della sospensione a oltranza getta ansia sulle imprese locali e sui lavoratori. Il cantiere è fonte di lavoro e di occupazione, oltre alla rilevanza di un asse viario di valenza interregionale che, terminato, moltiplicherebbe le opportunità di sviluppo della nostra provincia, e non solo. Se 11 contratti non vengono rinnovati si intuisce che l’impresa Aleandri sta vivendo una difficoltà che va chiarita, l’Anas ha quindi l’obbligo di intervenire.”
I percorsi accidentati della viabilità lucana chiedono attenzione e senso di responsabilità, occorre chiudere definitivamente con l’era delle incompiute e dell’isolamento mantenendo gli impegni assunti. Abbiamo bisogno di infrastrutture valide che reggano le potenzialità del territorio e soddisfino le aspettative degli investitori che, con Matera2019 dimostrano un interesse serio.
Anche la mancata realizzazione delle complanari alla S.S. 99 Matera – Altamura continua a pesare gravemente sul comparto produttivo locale. A otto mesi dagli impegni assunti in prefettura nulla si è mosso e il disagio delle aziende ricadenti in quell’area è fortissimo. Eppure tutto era pronto: l’Anas di Basilicata aveva detto di avere predisposto il progetto preliminare per un importo complessivo di circa 7 milioni di euro; il Comune di Matera si era detto pronto per procedere con l’espropriazione dei terreni interessati, sulla base di una convenzione tra Regione, Anas ed Ente locale già abbozzata, e la Regione aveva già individuato le risorse che si sarebbero sbloccate attraverso una procedura meramente burocratica presso i competenti Ministeri.
Solo qualche giorno fa i dati positivi di Unioncamere avevano fatto registrare un ritrovato clima di fiducia. Oggi, però, la questione viabilità distrae un ottimismo precario che chiede argomentazioni valide, fatti e strade sulle quali far viaggiare la ripresa reale.
CASTELLUCCIO (FI): SU BRADANICA INTERVENGA ASSESSORE INFRASTRUTTURE
“La grave situazione in cui versano i lavori della Strada Statale 655 Bradanica va ben oltre i pur rilevanti 20 posti di lavoro messi in pericolo e riapre la ferita, sempre aperta, della carenza infrastrutturale della città di Matera e del suo hinterland sino a coinvolgere comunità della provincia di Potenza. L’assessore alle Infrastrutture Berlinguer faccia sentire la sua voce”: è quanto sostiene il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio.
“I sindacati che hanno promosso oggi la manifestazione di protesta e la Confapi di Matera che da tempo sollecita l’accelerazione del completamento dell’opera viaria – continua – hanno evidenziato che c’è bisogno di chiarire le responsabilità dell’Anas e del rapporto con l’impresa appaltatrice specie in ordine alla disponibilità finanziaria che va subito ufficialmente confermata. Per questo la Regione non può fare da spettatrice in attesa che gli eventi si svolgano magari addossando responsabilità ad Anas e Governo nazionale. Gli interessi intorno alla Bradanica sono tanti e tutti rilevanti: dall’occupazione in un comparto quale quello delle costruzioni che in un anno in Basilicata ha perso circa 5mila posti di lavoro, allo sviluppo delle piccole e medie imprese che contano su collegamenti viari veloci da e per Matera, ai progetti legati a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 che non solo non possono contare su una rete ferroviaria di collegamento nazionale ma anche su una rete viaria adeguata.
Solo qualche giorno fa il Ministero alle Infrastrutture ha fatto il punto delle opere pubbliche incompiute che in Basilicata sono 37 e necessitano di 34,3 milioni di euro. Non vorremmo che la Bradanica diventi la 38esima con un grave pregiudizio alla crescita socio-economica di una vasta area regionale e come ulteriore esempio di disattenzione nazionale. Non si sottovaluti – conclude Castelluccio – che questa è la strada più comoda per raggiungere da tanti centri del Materano lo stabilimento Sata di Melfi interessato dai nuovi importanti progetti di produzione dei nuovi modelli di auto e di nuova occupazione”.
Confesercenti su Bradanica
“Apprendiamo con preoccupazione la vicenda che riguarda lo stato di agitazione in cui versano, da alcuni giorni, i lavoratori impegnati alla costruzione del 1° tronco S.S. Bradanica. Non è certamente questa una buona notizia per la città di Matera in un momento strategico come quello che stiamo vivendo, sia perchè siamo all’inizio del percorso non facile che ci porterà al 2019, sia perchè stiamo facendo i conti con una crisi economica che ancora morde!”
E’ questo il commento della Confesercenti appreso che il cantiere rischia seriamente di fermarsi per il mancato rinnovo di contratti ad una significativa percentuale di lavoratori interessati al completamento dell’opera, necessaria per tutta una serie di motivazioni che non possono aspettare: la vicenda Fiat in primis, il turismo che nonostante la crisi segna punti percentuali interessanti, il “cantiere” già aperto per il 2019 e i cittadini costretti a muoversi per necessità da e per Matera.
Chi deve dare risposte concrete sappia che non ha molto tempo a disposizione e soprattutto ricordi che questa questione è stata già affrontata e pianificata nelle sedi istituzionali.
Tortorelli, CCIAA: “Bradanica da completare anche per Matera 2019”
“ Senza infrastrutture lo sviluppo economico di un territorio, che pure dispone di attrattori di primaria grandezza, resta un’utopia”. E’ quanto sostiene il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, in relazione alla sospensione dei lavori, con effetti sulla occupazione, della fondovalle Bradanica.
“La vicenda –ha detto il presidente Tortorelli- che riguarda la prosecuzione dell’attività di cantiere sul lotto “La Martella” della Bradanica mi impone alcune riflessioni.In primo luogo: è semplicemente scandaloso che un’arteria strategica per un’area a cavallo tra Basilicata e Puglia a 40 anni di distanza dai primi interventi progettuali sia ancora da completare. Nel Materano c’è il lotto “La Martella”, nel Potentino l’impasse dei lavori nel comprensorio di Palazzo San Gervasio.La Bradanica serve a Matera, come a gran parte dei comuni lucani che gravitano lungo la direttrice dell’arteria, per raggiungere il complesso industriale di San Nicola di Melfi.Un intervento improcrastinabile alla luce soprattutto dell’implementazione ormai avviata degli organici dello stabilimento FCA di Melfi.
Si parla di altre mille assunzioni, indotto compreso.Senza Bradanica non ci può essere pendolarismo e senza pendolarismo Melfi è destinata a dover sopportare un’esplosione demografica inimmaginabile in tempi che saranno giocoforza ristretti.
Resto interdetto -ha proseguito il presidente dell’ente camerale- di fronte al silenzio delle istituzioni direttamente interessate alla questione anche se ne è stato prodromo lo scarso interesse mostrato in passato e nonostante essa rappresenti la naturale prosecuzione in direzione della Basilicata e quindi di Potenza e Matera delle direttrici di traffico che percorrono l’autostrada Adriatica e la Napoli Bari.
Per la Città dei Sassi un’occasione unica (la Bradanica) per rispondere alla domanda di quel turismo che già ora e più ancora nei prossimi anni, si svilupperà in direzione della capitale europea della cultura 2019.
Pertanto – ha concluso Tortorelli- credo sia arrivato il momento di non frapporre altri indugi ad un’azione coordinata di tutte le istituzioni interessate perché governo centrale e ANAS siano finalmente chiamate alle proprie responsabilità nei confronti di un territorio che, pur essendo considerato il Texas italiano, continua a vivere ai margini delle azioni nazionali per implementarne sviluppo, crescita economica e sociale al fine di invertirne l’inarrestabile impoverimento’.