La drammatica aggressione è la punta dell’iceberg di una emergenza nazionale provocata dal proliferare senza controllo degli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale stimato in quasi 100 milioni di euro nel 2014, senza contare i casi in cui è stata messa in pericolo la vita delle persone.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la dolorosa aggressione di una coppia da parte di un branco di cinghiali nelle campagne collinari a qualche chilometro dal centro abitato di Cefalù che ha causato una vittima.
La situazione è grave con gruppi di cinghiali guidati da animali fino di oltre 150 chili di peso che arrivano oramai fino dentro le case. La sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo per il proliferare di animali selvatici come i cinghiali che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le persone e le cose. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Un pericolo che riguarda anche gli amanti dei boschi per passeggiare o raccogliere funghi. Negli ultimi dieci anni gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l’aumento di cinghiali e altri ungulati ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la società e l’ambiente.
“Proprio nei giorni scorsi gli agricoltori della Coldiretti hanno lanciato un SOS alle Istituzioni in tutta Italia per una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali” ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto.
“E’ stato anche elaborato un documento di base, sul quale si è avviato un proficuo confronto con Legambiente, presentato nei giorni scorsi all’Assessore regionale all’Agricoltura Luca Braia da una nutrita delegazione di dirigenti della Coldiretti di Basilicata, con la richiesta di interventi urgenti per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole in equilibrio con la natura. Ora non è più solo una questione di risarcimenti dei danni ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne e nei centri abitati, visto che anche in Basilicata in diversi comuni sono stati segnalati passaggi di cinghiali”.
L’Assessore Braia ha preso l’impegno di approfondire la tematica e di avviare tutte le possibili procedure per un più celere ristoro dei danni subiti dagli imprenditori agricoli da un lato, e di ricercare le possibili soluzioni per la prevenzione e il controllo dei selvatici dall’altro.
Forse non è elegante dirlo, ma sicuramente è il pensiero di molti, vengono rispettati più gli animali delle persone. Si è arrivato ad un opposto degli eccessi. Gli uomini fanno pochi figli perchè non sanno come mantenerli, dall’altra parte il “selvaggio protezionismo” delle associazioni ambientaliste e animaliste pretendono il proliferare a dismisura di ogni genere animale. Sia ben chiaro, io non sono contro queste associazioni, anzi…. però quando è troppo è troppo. Necessita trovare un punto di equilibrio. Oggi, per esempio, vediamo che molte persone hanno in casa ogni tipo di animale, specie quelli domestici come cani o gatti. Questi animali, per la maggior parte, vengono tenuti per hobby o ancora peggio come Status Symbol senza pensare che questi animali sono stati sottratti dal loro habitat naturale ed adattati alle “volontà” delle persone. Vengono usciti solo per far fare loro i bisogni o per sfoggiare uno status. Sono certo che questi animali vengono trattati dai loro “padroni” meglio delle persone stesse. Però io mi chiedo: che male hanno fatto questi animali per essere condannati ad un sistema carcerario tipo il 41/bis? Quando invece avrebbero dovuto e, probabilmente, VOLUTO essere liberi. Secondo me, questo modo di fare, sta portando ad uno squilibrio tale che non ci stupiremmo se un giorno dovessimo trovarci in casa un animale che per necessità , EMULAZIONE si comporta come si comporta la sua specie, con la differenza che questi sono selvatici.
Allora, cerchiamo tutti insieme di trovare un giusto equilibrio, altrimenti di casi come quello successo a Cefalù diverranno ordinarietà. Non mettiamo sullo stesso piano l’UOMO e l’ANIMALE. Io fino ad oggi non conosco casi di ANIMALI che adottano o peggio ancora ADATTANO l’uomo ai propri voleri. Ci vorrebbe buon senso ed equilibrio.
nino silecchia