La tanto attesa convocazione del ministero del lavoro per sbloccare la vertenza Brianza Plastica è arrivata. Le parti si incontreranno mercoledì 10 aprile 2019 alle 11, per l’esame congiunto della proroga del contratto di solidarietà, soluzione caldeggiata dai sindacati per la gestione dei 9 esuberi dichiarati dall’azienda. “La convocazione del tavolo al ministero del lavoro è quanto abbiamo sempre auspicato”, commenta il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella. “Aver portato l’azienda a ragionare sull’ipotesi di un prolungamento del contratto di solidarietà – continua il sindacalista – è un primo anche se parziale risultato positivo. Ottenere un altro anno di ammortizzatore sociale significa infatti avere lo spazio negoziale per mettere in campo risorse e strumenti per il rilancio della fabbrica di Ferrandina. Su questo punto mi auspico la massima convergenza anche del futuro governo regionale”.
Sulla questione interviene anche il segretario generale aggiunto della Cisl Basilicata, Giuseppe Amatulli, che ricorda la scelta di Cgil Cisl Uil di portare quest’anno proprio a Ferrandina la manifestazione del 1° maggio lucano: “Bene ha fatto la Femca – commenta Amatulli – ad aver caricato la vertenza della Brianza Plastica di un significato che va ben oltre le questioni specifiche e che interseca inevitabilmente il tema più generale di come rilanciare in modo sostenibile le attività produttive e il lavoro in Valbasento”.
“Oggi questa fabbrica rappresenta lo snodo di una possibile inversione di rotta dopo decenni di fallimenti e false promesse ed è giusto tenere la barra dritta sulla salvaguardia dei posti di lavoro contro ogni ipotesi di ridimensionamento. Il futuro della nostra regione – continua il segretario aggiunto della Cisl – non può prescindere dal rilancio di questo importante polmone industriale, ma servono una strategia chiara e un impegno straordinario da parte del governo nazionale e della prossima giunta regionale, a partire dal tema delle bonifiche, presupposto di ogni altro ragionamento intorno al futuro della Valbasento”.