L’istituzione della task force per la brucellosi bovina per iniziativa dell’assessore alla Salute, Rocco Leone, di intesa con l’Associazione regionale allevatori e i servizi veterinari di Asp e Asm, raccoglie la nostra sollecitazione rivolta principalmente a velocizzare l’attività di analisi ed intervento nelle aziende zootecniche già duramente provate dalla fase Covid-19. E’ il commento del vice presidente Cia-Agricoltori Potenza, Michele Bove, allevatore in Val d’Agri e componente l’organismo rappresentativo dell’Ara.
Nel condividere l’esigenza di predisporre una metodologia di rilevamento della malattia uniforme in tutta la regione, capace di garantire la continuità produttiva agli allevatori e la sicurezza alimentare ai consumatori, Bove sottolinea la necessità di analisi certe, approfondite e in tempi rapidi ad opera dell’Istituto Zooprofilattico di Foggia a cui sono demandati i compiti delle analisi. Accade purtroppo che gli allevamenti dove si riscontra il semplice sospetto di brucellosi bovina sono bloccate anche per 5-6 mesi con gravi danni diretti ed indotti. Una situazione che sta coinvolgendo, a macchia di leopardo, tutte le aree zootecniche della regione. Solo in Val d’Agri sono una decina. Rivendichiamo – sostiene Bove – che l’accertamento del focolaio sia certo e veloce per abbattere il capo-i capi infetti e ristabilire la normale attività zootecnica specie per la produzione del latte da noi di alta qualità senza penalizzare gli allevatori già alle prese con non poche problematiche.
Il dirigente della Cia inoltre sottolinea che la favorevole situazione epidemiologica della brucellosi bovina che si registra da tempo in Basilicata trova fondamento anche nel comportamento responsabile ed attento dei nostri allevatori che sono i primi a volere il riconoscimento di aziende ufficialmente indenni.