Bruno Paolicelli, Vice Presidente CNA Matera: “Ridare slancio all’imprenditoria giovanile in Basilicata con azioni vere e concrete”. Di seguito la nota integrale.
Ho letto con molta attenzione i vari commenti che si sono succeduti sulle testate giornalistiche sulle condizioni in cui versa la giovane imprenditoria in Basilicata e sulle cause che determinano una consistente emigrazione verso altre Regioni italiane.
Sono moltissimi anni che mi occupo di imprese ed, in particolare, di quelle attive nel campo dell’artigianato, del commercio e dei servizi. Piuttosto che parlare di ricette di carattere generale e miracolistico che poi raramente trovano la loro efficacia sul campo, sarei per ridurre il campo di operatività alcune azioni, atteso anche che potremmo essere in un momento idoneo per una rimodulazione dei Fondi Fesr non ancora spesi o anche facendo ricorso alle nuove risorse derivanti dagli accordi sulle royalties con le compagnie petrolifere Eni e Total.
La prima azione dovrebbe essere quella di un abbattimento totale della contribuzione Inps obbligatoria dovuta da ogni giovane che decida di investire su se stesso avviando una attività artigianale o commerciale.
Questo perché dai numerosi colloqui che abbiamo tenuto in questi ultimi mesi nell’ambito del progetto ARCO sostenuto dalla CCIAA, con i potenziali neo imprenditori questa è stata la principale difficoltà evidenziata in considerazione del fatto che mentre la tassazione è riferita ai ricavi prodotti, per la contribuzione INPS questa va pagata a prescindere se vi sono ricavi o meno.
Pertanto, stimando in almeno 1000 le nuove imprese annuali – tra artigianali e commerciali – ed un contributo medio di 3500 euro avremmo bisogno di 3,5 ml euro per anno per almeno tre anni; l’obiettivo da porsi è quello di coinvolgere almeno 3000 imprese beneficiarie nei 3 anni avremmo un impegno di spesa di 31,5 milioni di euro. Può sembrare una spesa abnorme ma a fronte di quelli che potrebbero essere i benefici per il tessuto economico e sociale non lo è di sicuro, atteso che nel passato di sono impegnati somme tali in programmi che alla fine non hanno prodotto che pochissimi posti di lavoro e non poche umiliazioni per i giovani coinvolti ( cfr. Un ponte per l’occupazione , se ben ricordo).
Da tenere presente anche i disoccupati over 45 che a seguito della perdita del posto di lavoro a causa della crisi, avendo un mestiere in mano ben consolidato, avrebbero l’opportunità di provare un percorso imprenditoriale anziché attendere un altro impiego similare con la possibilità di abbandonare la propria terra.
Seconda misura: esenzione totale per i 3 anni delle imposte regionali ( addizionali e Irap) come pure di quelle comunali per quei Comuni che volessero essere parte di questo ambizioso progetto.
Terza azione: il rilancio della operatività dei Consorzi Fidi, senza preclusioni per quelli aventi sede legale in altre Regioni ma operativi in Basilicata da tempo così come avvenuto nel recente passato, con linee dedicate all’imprenditoria giovanile.
Quarta: adozione di specifici progetti di sviluppo dei mercati al di fuori della Regione e al di fuori dei confini nazionali da attuarsi con il supporto tecnico-operativo delle Associazioni di categoria.
Ultima ma non meno importante misura , una azione di educazione alla cultura imprenditoriale da avviarsi con carattere sistemico e non episodico a partire dalla ultime classi delle scuole elementari, proseguendo poi per i tre anni della scuola media inferiore arrivando alle ultime classi delle scuole superiori di qualsiasi indirizzo .
Riguardo a quest’ultimo aspetto nelle prossime settimane avremo modo di presentare la Scuola Cna dedicata agli imprenditori già in attività come pure agli aspiranti tali il cui obiettivo è quello di “insegnare” i fondamentali per una corretta gestione delle attività senza i quali parlare, poi, di crescita, sviluppo e nuova occupazione sarebbe una pura illusione.
Solo così, forse, nel giro di un quinquennio potremmo iniziare a scorgere i primi positivi segnali di una reale inversione di tendenza ed affermare che abbiamo fatto qualcosa di significativo per sostenere la giovane imprenditoria lucana.