“Il TAR ha finalmente fatto giustizia su una vicenda che aveva dell’incredibile. Accogliendo il ricorso del CAA Liberi Professionisti, il Tribunale amministrativo ha bocciato la Convenzione di AGEA che mirava a escludere dai Centri di assistenza agricola i liberi professionisti, con una pratica evidentemente discriminatoria. Il principale organismo pagatore in agricoltura, infatti, voleva che gli operatori dei CAA e coloro che accedono al sistema informativo, il SIAN, fossero obbligatoriamente lavoratori dipendenti. Una misura che avrebbe escluso migliaia di professionisti in barba ai principi costituzionali. Per fortuna questa assurdità è stata fermata. Il provvedimento del TAR avvalora le nostre battaglie condotte in Parlamento. Adesso il Ministro Patuanelli non può non tenere conto della sentenza del TAR e deve agire di conseguenza anche con i vertici di AGEA, come del resto io stesso ho più volte sollecitato in numerose interrogazioni”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, commentando la sentenza con cui il TAR ha accolto il ricorso del CAA Liberi Professionisti contro la Convenzione AGEA.
“La questione – continua il senatore – poteva essere risolta bonariamente con un annullamento in autotutela. Invece l’AGEA di Papa Pagliardini, nel silenzio dell’ex Ministra Bellanova, ha voluto tirare dritto, forse per agevolare alcune grosse organizzazioni. Con questi imbarazzanti risultati. Ora mi chiedo: chi pagherà il costo di questo contenzioso? I cittadini? Scriverò alla Corte dei Conti affinché i costi siano sostenuti esclusivamente dai diretti responsabili di questa vicenda. Tra l’altro, si aspettano ancora altre tre sentenze dal TAR per i ricorsi presentati da altrettante categorie di agrotecnici, periti e agronomi autonomi. Si annuncia, quindi, una Caporetto per la AGEA. Inoltre, è superfluo rivolgersi al Consiglio di Stato, visto che esso si è già pronunciato su questo tema, a favore dei liberi professionisti. Le mire espansionistiche di alcune sigle sindacali saranno deluse, almeno questa volta”.
Il senatore ha presentato sulla vicenda le seguenti interrogazioni:
Atto n. 4-03285, pubblicato il 29 aprile 2020, nella seduta n. 211
Atto n. 4-03508, pubblicato il 21 maggio 2020, nella seduta n. 220
Atto n. 3-02146 (con carattere d’urgenza), pubblicato il 2 dicembre 2020, nella seduta n. 279
Atto n. 4-05173, pubblicato il 30 marzo 2021, nella seduta n. 308
Atto n. 3-02079 (in Commissione), pubblicato il 10 novembre 2020, nella seduta n. 273