Stava lavorando in cima a un palo dell’elettricità quando, per cause ancora da accertare, è precipitato a terra. Così ha perso la vita nella tarda mattinata di venerdì 27 novembre a Fontana di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, Giuseppe Schettino, 51 anni, originario di Viggianello. Schettino era impiegato come tecnico per una società di cablaggi, con sede anche ad Altedo, nel comune di Malalbergo, e viveva a San Pietro in Casale, sempre in provincia di Bologna.
La caduta, da una primissima ricostruzione, sarebbe avvenuta da un paio di metri di altezza. Sono intervenuti un’ambulanza e un’auto medica, ma l’uomo è deceduto durante il trasporto all’ospedale Maggiore di Bologna. Sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale e della Medicina legale dell’Asl per capire l’esatta dinamica dell’incidente. Sul corpo è stata disposta l’autopsia. Difficile ricostruire con precisione quanto accaduto, non ci sarebbero testimoni: il tecnico era solo, probabilmente operava su cavi dell’alta tensione. La caduta però, stando ai primi accertamenti, non sarebbe legata a una scossa elettrica. Gli atti sono stati trasmessi alla procura, non è escluso che venga aperta un’inchiesta e disposta l’autopsia sul corpo dell’uomo.
L’uomo viveva in Emilia Romagna già da qualche anno. Lascia una compagna e una figlia piccola. “Emigrato da giovane per lavoro, grande passione per la cucina, simpatico e cordiale. Siamo senza senza parole” il messaggio di cordoglio del sindaco di Viggianello, Antonio Rizzo, sui social.
Operaio lucano Giuseppe Schettino morto sul lavoro, intervento Tortorelli (Uil Basilicata): “E’ una vergogna”. Di seguito la nota integrale.
E’ ancora più inaccettabile l’ennesimo drammatico incidente sul lavoro che ha stroncato la vita nel Bolognese dell’operaio di Viggianello, Giuseppe Schettino, 51 anni, perché avvenuto in contemporanea con lo sciopero generale e la manifestazione di Potenza nella quale abbiamo denunciato l’assenza di interventi per la sicurezza, con zero euro da parte del Governo. Così il segretario regionale Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli che aggiunge: a soli pochi giorni dall'”omicidio bianco” dell’operaio edile di Villa d’Agri, Agostino Vota, in un cantiere presso il Tribunale di Potenza, non si muore solo in Basilicata ma i lavoratori lucani continuano a morire anche fuori regione. Il sindacato non è più disposto a contare i morti sul lavoro. La piazza di Potenza della manifestazione di Cgil e Uil ha dato una forte risposta: è una vergogna!. Noi chiediamo al governo più investimenti e attenzione alla sicurezza. Chiediamo rispetto per la dignità del lavoro, che non è stata raggiunta! La nostra stella polare è il lavoro. La priorità è il lavoro, la dignità del lavoro, la sicurezza sul lavoro, un lavoro non precario, un lavoro non che non sfrutta. Dopo la mobilitazione di venerdì – dice Tortorelli – individueremo insieme alle organizzazioni confederali di categoria dei lavoratori delle costruzioni, il settore con più morti ed incidenti, tutte le iniziative necessarie per la prevenzione e la sicurezza.
Operaio lucano morto sul lavoro nel Bolognese, Paolo Capone (Ugl): “Prioritario prevenire per evitare simili tragedie”.
“Esprimo il più profondo cordoglio, a nome dell’Ugl, per la morte dell’operaio di 51 anni Giuseppe Schettino che ha perso la vita a Fontana di Sasso Marconi (Bologna), impegnato in operazioni di cablaggio, precipitato da un traliccio. E’ deceduto poco dopo, mentre l’ambulanza lo stava trasportando d’urgenza all’Ospedale Maggiore. Schettino si era trasferito da giovane dal suo paese d’origine, Viggianello, piccolo Comune in provincia di Potenza, lavorava per la Elecnor Italia impiegato come tecnico per una società di cablaggi, con sede anche ad Altedo, nel comune di Malalbergo, e viveva a San Pietro in Casale, sempre in provincia di Bologna. In attesa che le indagini chiariscano l’esatta dinamica dell’incidente sul lavoro, è fondamentale fare piena luce sulle cause di questa tragedia. Urge promuovere una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro e avviare la formazione fin dalle scuole. Il diritto al lavoro implica la tutela del diritto alla vita e alla sicurezza dei lavoratori. È prioritario investire sulla prevenzione e sulla formazione per porre fine all’inaccettabile strage sui luoghi di lavoro, rafforzando, al contempo, i controlli e le sanzioni. L’UGL auspica la prosecuzione del tavolo di confronto con il Governo per discutere delle politiche industriali e occupazionali indispensabili per incentivare il ‘matching’ tra domanda e offerta di lavoro. In questa prospettiva l’approvazione del disegno di legge da parte del Senato sull’introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, rappresenta un passo in avanti per arrestare questa inaccettabile strage quotidiana. È una conta che non si riesce a far rallentare quella delle morti bianche: per Bologna e Città metropolitana, ma non solo, è l’ennesima tragedia, dopo quella di Suviana, costata la vita a sette lavoratori; a quella della Toyota MH di ottobre, con altre due vite perse; oltre all’investimento di Attilio Franzini sui binari ferroviari di San Giorgio di Piano. Un conto che di giorno in giorno continua ad andare avanti”.
Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale UGL, in merito all’incidente di Giuseppe Schettino che ha perso la vita dopo essere caduto da un traliccio mentre stava lavorando a Sasso Marconi.