Gli Sportelli del CAF Uil, presenti nelle sedi Uil diffuse sul territorio, sono principalmente presidi di democrazia, luoghi dove i cittadini possono rivendicare un diritto verso una PA con un iter sempre più complesso. A sottolinearlo la manifestazione nazionale dedicata ai 30 anni del Caf Uil che si è conclusa con il conferimento di un riconoscimento per il lavoro svolto dal Caf Uil della Basilicata, rappresentato dalla presidente Anna Carritiello. Il presidente nazionale Caf Uil Giovanni Angileri ha sottolineato la crescita e l’impegno della struttura Uil lucana che nel corso degli anni ha incrementato l’attività al servizio delle persone.
Le lavoratrici e i lavoratori dei nostri Servizi – ha detto il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri – rappresentano un orgoglio per la UIL. Persone sempre pronte a essere una spalla quando si ha un bisogno e dare risposte risolutive. Grazie al loro lavoro, affrontato con grande successo, in questi anni, sono state date risposte alle nuove necessità dei cittadini rafforzando il rapporto con i territori tanto che i numeri ci dicono che siamo sulla strada giusta e della continua crescita. L’intermediazione tra PA e cittadini è sempre più complicata ma i nostri operatori – ha aggiunto Bombardieri – hanno risposto con grande professionalità e con 70mila ore di formazione l’anno per comprendere le nuove necessità. Dopo questa giornata di festa, la riflessione da aprire a tutto campo è su come continuare a stare al passo con gli scenari futuri, con l’identità digitale e quanto altro. Lo faremo in un contesto che non è quello più semplice per noi perché, spesso, si cercano di colpire i nostri Servizi per colpire il sindacato.
Nella manifestazione è intervenuto Gennaro Polito, 17 anni, a lavoro per il CAF UIL di Basilicata da marzo 2023. Ha portato la sua esperienza a contatto con i cittadini di Senise e dei paesi dell’area. “La mia regione – ha detto – ha una popolazione composta in prevalenza da persone anziane, persone spesso sole, che hanno sempre più bisogno del sostegno di uffici come il nostro in un mondo sempre più digitalizzato e con normative sempre più complesse, fiscali ma non solo. Nelle nostre realtà, infatti, le sedi sindacali rappresentano un punto di riferimento, un ritrovo per quanti rischiano di rimanere indietro. Il nostro, è proprio vero, è un lavoro sociale: sin da piccolo osservavo i miei genitori farlo, l’uno UIL l’altro operatore ITAL. Quando camminavo per strada con mio padre o con mia madre, le persone si avvicinavano a loro, chiedevano loro dei consigli; ogni sera, a cena, i miei genitori si interrogavano, e lo fanno ancora, ora anche con me, su come risolvere il problema di quella persona piuttosto che di quell’altra. E ricordo ancora quando mio padre compilava i 730 con me al suo fianco. Avevo 12 anni. Mi affascinava vederlo così preso e scrupoloso, lo aiutavo a sistemare la documentazione e domandavo come facesse a riportare i dati e mio padre con molta pazienza mi spiegava tutto. Ero interessato e affascinato da questo lavoro talmente tanto – ha raccontato Gennaro – da iniziare ad inserire nel portale del Caf le prime dichiarazioni dove ero presenti solo le pratiche dei pensionati e qualche spesa sanitaria. Da allora non ho più smesso di aiutarlo nel periodo della campagna dei 730, ho iniziato a partecipare ai corsi di formazione perché questo lavoro richiede grandi competenze per non fare errori e soprattutto per fidelizzare i contribuenti. È così che ho maturato la passione per il settore fiscale insieme alla consapevolezza e, oggi, alla responsabilità di quanto sia necessario questo lavoro per aiutare le persone più deboli, soprattutto in una realtà, come la Basilicata, svuotate delle energie migliori per i tanti giovani che sono costretti ad abbandonare la loro terra perché priva di opportunità lavorative, perché trovano spesso ostacoli insormontabili da superare. Io ho voluto crederci, investire per la Basilicata, rimanere nel mio piccolo paese nel Sud della Basilicata, distante 150 km dal capoluogo (Potenza), per stare vicino alla gente del mio territori, per cercare di risolvere quei problemi che nella mia terra si avvertono più che altrove. Sicuramente – ha affermato il giovanissimo operatore del Caf Uil – sono necessarie politiche strutturali per un’inversione di tendenza, ma è anche necessario che noi giovani recuperiamo fiducia perché i nostri territori hanno bisogno di noi. Spero che, come me, lo facciano tanti altri miei coetanei per contribuire alla crescita delle nostre comunità. Perché il futuro è anche nelle nostre mani”.