Calamita (Fiom Cgil Basilicata): “8 marzo non è la festa delle donne ma la Giornata internazionale dei Diritti delle Donne”. Di seguito la nota integrale.
La Fiom Cgil ritiene fondamentale la contrattazione sui luoghi di lavoro per recuperare i gap salariali e dei diritti tra le lavoratrici e i lavoratori. Il contratto collettivo nazionale del lavoro metalmeccanico del 2021 rappresenta una svolta con importanti misure antiviolenza, ma non è abbastanza. La Fiom Cgil continuerà a tutti i livelli a proseguire la propria azione affinché i diritti vengano messi al centro di politiche governative, oggi non ancora programmate. Politiche che legiferino contro i femminicidi, contro la precarietà del lavoro, per il recupero del gap salariale, a favore dell’occupazione femminile, programmare percorsi formativi di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne.
La guerra in corso in Ucraina e i tanti conflitti in corso in diverse parti del mondo sono causa di peggioramenti continui delle condizioni di vita delle persone ma soprattutto delle donne. Le donne che scappano dall’Ucraina lasciando pezzi di famiglie per salvare i loro figli. Le donne russe disposte a farsi arrestare per esprimere il proprio dissenso contro l’aggressione militare. Le donne sono doppiamente vittime rispetto agli uomini perché alle morti e alle ferite, si aggiungono gli stupri. Le ricadute delle guerre nel nostro paese e le tante crisi che si stanno avvicendando sono la causa di ulteriori peggioramenti delle condizioni di vita delle donne. Le donne oggi fanno ancora più fatica degli uomini a trovare lavoro, al Sud la situazione dell’occupazionale femminile è ancora più grave.
Molte più donne non si possono permettere di cercare lavoro e spesso se ce l’hanno o devono rinunciarvi perché colpite da responsabilità personali e familiari, con il lavoro domestico quotidiano non retribuito e l’assistenza gratuita a familiari malati. Le donne vengono retribuite nettamente meno degli uomini, per la minore presenza nei ruoli dirigenziali, ma anche della maggiore incidenza del lavoro part-time: il divario economico al sud per le donne è ancora più rilevante. Le lavoratrici sono più facilmente costrette ad accettare impieghi intermittenti o discontinui per conciliare il lavoro con la gestione dei figli, dei genitori anziani e della famiglia in generale.
Ecco perché oggi non possiamo festeggiare. Dobbiamo continuare a rivendicare più diritti, libertà e qualità di vita.