L’appuntamento più atteso in estate dal “mondo del vino”, Calici di Stelle – che in Basilicata per iniziativa del Movimento Turismo del Vino vedrà le cantine associate protagoniste venerdì 8 agosto a Barile – consolida il rapporto tra produttori, aziende vitivinicole ed enoturisti che rappresentano un nuovo target importante di consumatori. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata ricordando che in questa edizione dell’evento si brinda accompagnati dalle note dedicate a Domenico Modugno, nel ventennale della sua scomparsa e dalla sua indimenticabile “Nel blu dipinto di blu”.
La Cia crede molto in queste manifestazioni anche per affermare il ruolo fortemente innovativo dei produttori under 40 impegnati in quello che è stato battezzato come “Vino Giovane” in grado di attrarre nuovi consumatori in linea con la tendenza al “bere consapevole” e di emozionare.
Per il presidente della Cia comprensoriale del Venosino Rocco Sileo ogni evento è buono per contribuire ad irrobustire la rete delle aziende singole ed associate in modo da aiutarle alla commercializzazione. Alcuni dati più che significativi: il valore aggiunto del vino in Italia equivale allo 0,8 per cento del Pil nazionale, circa 1,2 milioni di addetti, solo nel 2012 l’export ha toccato quota 4,8 miliardi di euro con un incremento del 6,7 per cento e in proposito l’Aglianico del Vulture continua a conquistare significative fette di mercato negli Usa con un grande potenziale di competitività sui mercati esteri.
Dunque, l’area vitivinicola del Vulture nel passaggio da filiera a distretto ha tutte le condizioni ed opportunità per diventare un “sistema di qualità simbolo” a livello nazionale. In questo obiettivo l’Enoteca regionale lucana ha un ruolo strategicamente importante da assolvere e per questo deve svolgere compiti e funzioni di “sistema” e di “rete” non limitati alla pur rilevante attività di promozione dei vini di qualità.
Il problema prioritario da affrontare – aggiunge Sileo – è quello del sistema di quotazione dell’uva e dei vini che non è possibile ancora prevedere per la nuova vendemmia mentre, nella vendemmia 2013, sono state tra i 30-40 euro al quintale con un incasso per i viticoltori tra i 4-5mila euro ad ettaro, a fronte di spese che negli ultimi anni toccano i 6-7 mila euro ad ettaro. E’ una situazione – evidenzia il dirigente della Cia – che è diventata insostenibile e richiede misure ed azioni di riduzione delle spese, oltre che per consentire ai produttori del Vulture di continuare nello sforzo di ammodernamento dei vigneti e della produzione per tenere sempre alta la qualità dell’aglianico, il “migliore ambasciatore” a tavola delle produzioni lucane d’eccellenza.
Per il dirigente della Cia lucana ci sono alcune opportunità da cogliere: la nuova Pac 2014-2020, l’Ocm vino, le misure europee per agro-ambiente e agro-alimentare, la costituzione del Comitato di prodotto.
Ago 06