Si è tenuto nel pomeriggio di ieri, in videoconferenza, un nuovo confronto sindacale in merito al cambio appalto Ram /Termomeccanica, aziende operanti nell’Indotto Eni di Viggiano .
Un cambio appalto che già aveva suscitato, a causa della scarsa trasparenza relativamente alle attività ed ai connessi livelli occupazionali, un duro confronto sindacale nelle scorse settimane, e che aveva portato le organizzazioni scriventi a proclamare lo sciopero di tutti i lavoratori metalmeccanici dell’Indotto Eni di Viggiano.
Dopo un lungo confronto erano emersi una serie di punti da verbalizzare, i quali, non solo avrebberochiarito alcuni lati oscuri di questo insolito cambio appalto, che va avanti da ormai ben 9 mesi, a causa anche di cambiamenti repentini delle aggiudicatarie dell’appalto, prima Revisud poi sostituita da un incontro ad un altro dalla Termomeccanica; ma che avrebbero fatto poi luce su quelle che erano le attività ed il numero dei lavoratori coinvolti dal cambio appalto – che rimane un punto cardine ed essenziale – del possibile e futuro accordo relativo al passaggio dei lavoratori al fine di evitare svuotamenti di contenitori industriali a favore di altri.
5 i punti che rappresentavano il viatico per accedere ad un percorso condiviso, cosi da poter porre fine a questo cambio appalto:
● confini delle attività oggetto dello scorporo e dunque del cambio appalto
● assunzioni future in Termomeccanica da gestire relativamente ad eventuali esuberi dichiarati dalla RTI relativamente ad alcune attività inerenti alle macchine rotanti
● dichiarazione di uscita dal contratto n 2500022139 da parte della società ram meccanica
● trattamenti economici armonizzati tra tutti i lavoratori
● passaggio complessivo e contestuale di tutti i lavoratori dalla Ram Meccanica alla Termomeccanica.
Un lungo confronto sul merito che sembrava aver messo d’accordole parti, che invece a sorpresa, e contravvenendo ad una posizione già espressa nel precedente incontro, si è registrato una indisponibilità dì Termomeccanica, aggiudicataria dell’appalto, ad assumere tutti i lavoratori contemporaneamente, posto che le eventuali assunzioni potevano avvenire attraverso diversi step anche in virtù delle attività assegnategli dalla committente Eni o attraverso l’obbligatorietà per i lavoratori di “fare la valigia di cartone” ed emigrare nei diversi cantieri italiani o europei .
Ecco un’ulteriore beffa, che associata alla denunciata poca trasparenza, non consente in nessun modo di poter concludere la suddetta procedura, dato il ricatto insito di obbligare i lavoratori ad accettare di modificare la propria vita e quella delle famiglie – senza possibilità di scelta – perché la nuova aggiudicataria, vendendo come opportunità l’eventuale trasferta strutturale dei lavoratori, ha in realtà, consapevolmente, portato al tavolo un qualcosa di irricevibile da parte del sindacato con l’unico scopo ed intento di evitare di assorbire tutto il personale oggetto del passaggio, e dunque concludere la procedura, e ciò a causa forse della poca chiarezza da parte di Eni circa le attività in essere.
Termomeccanica avrebbe invece, anche attraverso l’uso dell’ammortizzatore sociale, potuto garantire il passaggio di tutti i lavoratori, condizione questa, essenziale per le organizzazioni sindacali per procedere al relativo cambio appalto.
A questo punto chiediamo – anzi pretendiamo – che le attività delle macchine rotanti debbano essere esplicate dai lavoratori della ram meccanica fin quando non si realizzeranno le condizioni per poter procedere nel cambio appalto che dovrà garantire l’occupazione così come previsto dal patto di sito.
Sono tre mesi che i lavoratori della ram sottostanno al ricatto di questo cambio appalto, dato che in molti vivono di ammortizzatore sociale – 4,11 euro ad ora (32 euro al giorno)- a zero ore, ovvero sono stati letteralmente lasciati a casa mentre le loro attivita vengono esplicate da una società, la Termomeccanica, che in realtà non dovrebbe nemmeno – per adesso – entrare nel centro oli di Viggiano …. ma per Eni forse questo rappresenta un “di cui”