L’incontro, sia pure spacciato per “informale”, tra una delegazione del Psi e il Presidente della Camera di Commercio di Potenza Somma, merita una riflessione per almeno due vicinissime scadenze elettorali: il rinnovo del Consiglio Regionale e l’insediamento della Camera di Commercio unica regionale con la conseguente elezione del primo presidente dell’Ente Camerale. Non vorrei che qualcuno pensasse sia possibile tornare indietro, ai tempi della Prima Repubblica, quando i partiti dell’area di Governo mettevano le mani sul sistema dell’economia regionale decidendo i Presidenti delle Camere di Commercio. Ad affermarlo è il consigliere regionale Paolo Castelluccio.
Somma ovviamente è libero di incontrare chiunque e di illustrare a chiunque il suo programma che lo vede candidato a Presidente della Camera di Commercio regionale ma – aggiunge – ci sono ovvie ragioni di inopportunità che evidentemente sono state sottovalutate a meno che il giro di incontri e consultazioni, in vista dell’importante scadenza che riguarda l’Ente Camerale, non sia esteso a tutte le forze politiche. Francamente io preferisco che il dialogo avvenga tra le confederazioni, associazioni, organismi delle categorie economiche a cui sono stati attribuiti i 24 seggi nel nuovo consiglio camerale proprio in virtù della propria rappresentanza di aziende, imprese e ditte individuali e preferisco che, di conseguenza, la politica faccia un passo indietro nel rispetto dell’autonomia istituzionale e di quella di commercianti, artigiani, agricoltori, liberi professionisti. L’accorpamento delle due Camere di Commercio, secondo un disegno che questo Governo ha ereditato dal precedente, può rappresentare – dice ancora Castelluccio – una grande opportunità di sostegno, tenuta e rilancio delle piccole imprese delle due province, che i partiti e la nuova Giunta Regionale che sarà eletta dai lucani, devono sostenere ma rinunciando a determinare adesso i nuovi assetti di governo camerale. Un obiettivo da raggiungere senza dare per scontato il superamento di dualismi e provincialismi che si vogliono nascondere e che invece esistono e sono destinati ad esplodere tanto più se si antepone un candidato Presidente, con il benestare di partiti governativi, ad un progetto di unificazione vera dei tessuti economici del Potentino e del Materano. Una forzatura che avrebbe conseguenze dirette sui programmi di Matera 2019 che tutti vorrebbero beneficiasse anche la provincia di Potenza perché non basta una sede regionale a fondere due enti. Infine, non capisco cosa ci possa essere di informale in un incontro tra un partito e l’uomo che rappresenta un ente di massima rappresentanza del mondo associativo economico di una realtà provinciale.