La Cciaa della Basilicata è protagonista del progetto Interreg WOOL, che si prefigge di portare la lana da “scarto” a risorsa con ricadute su sistema produttivo, turismo, ruralità, arte, artigianato.
La lana è un prodotto riciclabile, rinnovabile, biodegradabile, naturale, ma nonostante ciò è diventato ormai una piccola nicchia: sul totale delle fibre tessili oggi prodotte nel mondo, infatti, rappresenta solo l’1,2%, decisamente superata dalle fibre sintetiche. Il progetto WOOL, acronimo di Wool as Outstanding Opportunity for Leverage, un INTERREG V-B Adriatic-Ionian ADRION Programme 2014-2020 che vede operare insieme sette partner in rappresentanza di Italia, Slovenia, Croazia e Grecia, coordinati dal Polo Tecnologico di Pordenone SCPA, intende invertire il trend e segnare il riscatto della lana, soprattutto in regioni ricche di potenziale turistico in cui questo prodotto è fortemente radicato nel patrimonio culturale.
Da scarto povero, spesso buttato e distrutto (a volte perfino bruciato, con gravi conseguenze ecologiche), la lana potrà quindi diventare risorsa che innesca processi virtuosi dal punto di vista rurale, produttivo, della ricerca, ma anche artistico, artigianale e turistico, nel pieno rispetto del green e della sostenibilità.
Dopo una fase di identificazione dell’esistente nelle diverse regioni coinvolte e la creazione di una strategia per l’utilizzo della risorsa, i partner di WOOL tracceranno una nuova offerta turistica sostenibile e destagionalizzata basata proprio sul tema della lana, connessa al patrimonio pastorale e alle tradizioni, ma letta anche in chiave innovativa – ad esempio con un nuovo design contemporaneo di prodotti tradizionali in lana fatti a mano in collaborazione con artigiani e artisti -. Tutto ciò potrà portare alla creazione di un marchio WOOL e a nuovi itinerari di scoperta dei territori, influenzando positivamente la crescita economica delle regioni coinvolte, migliorando la cooperazione regionale e il trasferimento delle conoscenze e contribuendo alla valorizzazione del patrimonio comune. A beneficiare, tra le diverse filiere, ci saranno anche le industrie creative, culturali e naturali, con una catena del valore che potrà generare interessanti opportunità dal punto di vista occupazionale.
“Il tema della sostenibilità deve essere al centro dei ragionamenti di un futuro tutto da pianificare, dopo questa pandemia nazionale – commenta il presidente della Camera di Commercio della Basilicata, Michele Somma -. Da questo punto di vista, essere tra i partner di una progettualità che punta a rovesciare i paradigmi produttivi, valorizzando una risorsa profondamente legata al nostro territorio e leggendola in chiave moderna e trasversale, porterà alla Basilicata know how e ricadute significative, da poter mettere a sistema anche alla fine del progetto. In questa ottica, sarà interessante cogliere la risposta delle aziende delle varie filiere interessate dalle articolazioni di WOOL, per comprendere quali impatti pratici possano scaturire dal progetto”.