Dopo l’analisi dell’ultimo Report del Fondo Monetario Internazionale, eseguita della Camera di Commercio “ItalAfrica Centrale”, emergono dati allarmati relativi ai danni del Covid-19 nei paesi in via di sviluppo come il Benin.
Sebbene non siano ancora quantificabili, l’impatto della pandemia ha certamente frenato le tendenze positive socioeconomiche precedentemente registrate. Nel 2020, infatti, si è registrata una crescita del PIL pari solo al 2%, rispetto al 2019 che vede una crescita del 6.9%.
Il settore maggiormente colpito è stato quello dei servizi ed in particolar modo l’ambito sanitario. Donne, bambini e anziani, secondo il report, sono state le classi più colpite. Si registra una diminuzione del 21% del tasso di parto in ospedale, del 91% per quanto riguarda la copertura vaccinale e una forte diminuzione dell’assistenza sanitaria relativa a malattie come tubercolosi, HIV e malaria. Dunque, il primo danno a breve termine osservato è stato sull’inclusione e sull’accessibilità ai servizi, arrecando un danno importante al tessuto sociale.
La pandemia ha inficiato l’accesso al cibo e alla produzione alimentare, impattando negativamente sulla sicurezza alimentare, inoltre, la diminuzione della produzione causata delle misure di mitigazione del contagio ha innescato una riduzione della forza lavoro nel settore primario, causando il ritardo per la preparazione del terreno. In Benin quasi il 15% delle famiglie lavora nel settore agricolo e si trovano adesso ad affrontare situazioni complesse. Le autorità hanno registrato un aumento del 45% del tasso di povertà nel 2020, a causa proprio dei minimi ricavi dai settori del commercio, dei trasporti e del turismo.
La situazione economica e la crescita del PIL (5% nel 2021) sono state favorite dai contributi economici e investimenti degli enti internazionali che favoriranno il rilancio del paese e che riguarderanno il settore sanitario e quello agricolo.
Tra questi ritroviamo Il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, grazie al quale sono stati mobilitati 3, 75 milioni di dollari, volti a ripristinare le priorità dell’Agenda 2030 e la promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibili. Inoltre, il Paese beneficerà di 125 milioni di dollari dal FMI nell’ambito della Extended Credit Facility e 90 milioni di dollari dalla Banca Mondiale.