Almeno una trentina tra imprenditori e rappresentanti istituzionali lucani, di studi tecnici, ingegneristici e legali del territorio, professori universitari, medici, hanno partecipato a Napoli ad un incontro promosso dalla Camera ItalAfrica con una delegazione diplomatica dell’Angola e con il console del Venezuela per il sud Italia AmarilisGutierres Graffe. Per l’Angola: Maria Celestina PacaviraDa Costa, responsabile ufficio commerciale dell’ambasciata della Repubblica dell’Angola in Italia e Joaquim Ferreira Dos Santos Rappresentante dell’Angola per la cooperazione internazionale.Le istituzioni angolane e venezuelane hanno espresso la disponibilità di conoscere le nostre realtà imprenditoriali ed istituzionali utili per una crescita nella cooperazione tra Italia e i loro Paesi, desiderosi di fare business con noi grazie all’intermediazione e all’attività di consulenza ed assistenza della Camera di Commercio ItalAfrica. Le delegazioni diplomatiche hanno discusso del progetto “sinergie per l’Africa” che la Camera ItalAfrica sta sviluppando, progetto multi settoriale e che coinvolge diversi Paesi, sui settori energia, agricoltura, infrastrutture, formazione tra l’Europa e il continente africano.
L’Angola –sottolinea l’ing. Alfredo Cestari, presidente Camera ItalAfrica- è il terzo partner commerciale sub-sahariano dell’Italia, dopo Sud Africa e Nigeria. In realtà, il Made in Italy venduto in Angola è molto più rilevante di quanto dicono i livelli dell’export. A sostegno dell’imprenditoria italiana in Angola nel luglio 1997 è stato firmato un Accordo sulla Promozione e la Protezione degli Investimenti, entrato peraltro in vigore solo nel maggio 2007, che fornisce un quadro normativo di riferimento per gli operatori economici italiani interessati ad investire nel Paese. L’Angola é un Paese emergente e ad elevato tasso di crescita, è dotato di grandi risorse naturali e minerarie; ha una connotazione culturale e sociale affine all’Italia; è’ in grado di realizzare specifiche complementarità e sinergie; è potenzialmente polo di espansione nell’Africa subsahariana e meridionale.
Quanto al Venezuela dagli ultimi dati pubblicati dall’Istat, emerge che nel primo semestre del 2017, l’export italiano verso il Venezuela ha evidenziato un lieve incremento più 3,8%. La difficile situazione in cui versa il Paese non cancella la grandissima quantità di petrolio, gas naturale (in particolare off-shore) e risorse minerarie di cui il Paese dispone che potrebbero supportarlo verso un’evoluzione economica ed industriale adeguata alle sue potenzialità. Il Venezuela, dunque, è un Paese, che deve ancora imboccare la via dello sviluppo. Ciò offre potenzialmente buone possibilità alle imprese italianeinteressate ad espandersi in ogni settore e in particolare energia (petrolio, gas ed elettricità), infrastrutture (ferrovie, aeroporti, porti, edilizia popolare, ecc), agroalimentare e trasporti.
Va poi tenuta in considerazione la numerosa e prospera comunità italianache ha saputo costruirsi una posizione economica di primo piano nell’economia venezuelana a tal punto che alcune delle più importanti imprese del Venezuela appartengono a cittadini italiani o ad italo-venezuelani. Queste aziende intrattengono molto spesso ottimi e duraturi rapporti commerciali con imprese operanti nel nostro Paese.Infine si sottolinea che la presenza di questa consistente comunità italo-venezuelana ha favorito la diffusione della cultura e del gusto italiano, un vantaggio non da poco per le nostre produzioni d’eccellenza che vogliono espandere il loro business in tutta l’area latinoamericana.
Per l’ing. Cestari si tratta di ulteriori occasioni per promuovere la Basilicata e soprattutto favorire i processi di internazionalizzazione delle nostre imprese di ogni settore.