Anno Domini 2016. Cantiere Matera, rioni Sassi, area sottostante la chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve. La foto di Francesco Foschino è eloquente e la dice tutta sullo scempio che si sta consumando attraverso lavori che dovrebbero migliorare e non distruggere la storia del sito riconosciuto patrimonio dell’Umanità dal 1993 e che ha permesso a Matera di conquistare anche il titolo di capitale europea della cultura nel 2019.
Nel caso specifico i lavori fanno parte dei progetti preliminari finanziati con Fondi di Sviluppo e Coesione e riguardano in particolare il sistema integrato per l’accessibilità pedonale nei Sassi, con riferimento alla riqualificazione e adeguamento di percorsi pedonali di accesso ai siti turistici e culturali.
Dopo aver realizzato orribili “bauletti” in tufo al posto dei muretti in pietra la ditta che si occupa dei lavori potrebbe anche distruggere uno sperone di roccia per realizzare la rampa per i disabili, dopo aver già dimezzato la larghezza della scala e alzato un altro “muraglione” in tufo.
Ben vengano interventi per favorire l’accessibilità agli antichi rioni dei cittadini diversamente abili ma chi pianifica questi interventi non può cancellare con un ruspa la storia dei Sassi e ci auguriamo che questo scempio già avviato non venga portato a termine nei prossimi giorni.
In proposito sarebbe opportuno un sopralluogo urgente da parte della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, che ha l’obbligo di far rispettare le prescrizioni previste dalla legge.
Michele Capolupo
La foto relativa ai lavori al rione Malve (foto Francesco Foschino)
Avevo dei dubbi sulla bontà di questi interventi, ora ne abbiamo la conferma. Non si può inventare camminamenti che già ci sono e originali. Sarebbe stato sufficiente una semplice pulizia e una manutenzione, senza stravolgere tutto. Speriamo che qualcuno blocchi questo scempio.