Cambia l’identikit del wine lover che viaggia: se fino a qualche anno fa il prototipo del visitatore di una cantina superava decisamente la cinquantina, oggi si assiste, se non ad un cambio generazionale, ad un deciso calo dell’età media degli ospiti. Passare del tempo in cantina sta diventando un modo alternativo di stare insieme, per i giovani-adulti, un luogo dove festeggiare i propri eventi, un modo piacevole di viaggiare con una meta. L’enoturista è soprattutto alla ricerca dell’autenticità e dell’esperenzialità. A sostenerlo è Terre di Aristeo che in occasione di “Cantine Aperte”, l’appuntamento cult del Movimento Turismo del Vino che, nelle giornate del 25 e 26 maggio ha registrato un successo di presenze nelle 25 Cantine lucane che hanno aderito. Secondo il nuovo identikit tracciato da Terre di Aristeo il 61,3% dei visitatori è di sesso maschile, tra i 30 e i 50 anni. E’ comunque in crescita il numero di donne (più 22% in un anno) che si avvicinano all’enoturismo. Ad arrivare nelle cantine soprattutto i turisti italiani: il 62% delle presenze (per lo più in coppia o in gruppi di amici) contro il 38% degli stranieri. Ma sono questi ultimi a spendere di più: secondo l’esperienza delle aziende, su una spesa media di 50 euro in cantina (che può arrivare fino ai 100 euro a visita), il turista straniero è nel 65% dei casi molto più propenso a spendere per portare a casa i prodotti del territorio che ha visitato. A questa cifra vanno poi aggiunti i costi per il pernottamento e le altre attività, per arrivare ad una spesa media procapite giornaliera di 193 euro, come confermato dal Censis. Dato che supera notevolmente la spesa media nazionale (90 euro).
L’enoturismo alimenta flussi turistici piuttosto destagionalizzati. Sul fronte dell’affluenza poche le differenze tra primavera ed estate: a seconda dei periodi dell’anno cambia invece la tipologia dei visitatori. In termini assoluti, a sorpresa, il mese preferito dagli enoturisti è maggio (per il 38% degli intervistati), seguito da agosto (15%), Settembre (13,5%), luglio (11,1%) e giugno (7,9%). I residenti o chi abita nelle località limitrofe preferiscono i mesi primaverili e invernali; ad arrivare in cantina in autunno sono gli escursionisti giornalieri mentre la primavera è una stagione per tutti i gusti. A scegliere i mesi estivi invece soprattutto i turisti che pernottano nei dintorni e che alla vacanza abbinano la visita in cantina: rappresentano tra il 50% e il 75% delle presenze estive per il 47% dei produttori. Contrariamente ai luoghi comuni, la cantina non è solo una meta da week end (45%): le visite sono spalmate anche nei giorni feriali (55%). Si conferma inoltre il binomio vincente turismo-vino.
L’a.d. Terre di Aristeo Saverio Lamiranda sottolinea che Il Progetto per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi lucani da tempo si è arricchito dell’ importante partnership rappresentata dall’associazione lucana Città del Vino a cui fanno capo i Comuni di Acerenza, Barile, Ginestra, Lavello, Maschito, Rapolla, Rionero, Ripacandida, Roccanova , Venosa, Viggiano. Un accordo importante che risale al 2019 per la realizzazione di progetti pilota attraverso il modello del distretto di cui alla legge 106/2014, considerato come innovativa modalità di governance territoriale. Si tratta di un nuovo sistema pubblico economico-sociale di gestione decentrata, nell’ambito del quale la partecipazione dei privati ai processi di programmazione e gestione degli interessi collettivi è ritenuta essenziale quanto l’impegno delle istituzioni e di tutti gli attori presenti sul territorio. Elementi strategici sono l’ambiente e il territorio come grande ed unitario attrattore; la cultura e la formazione, per tutti, come necessità presupposta ed indispensabile per il successo di tutto il progetto e per la crescita delle comunità territoriali; l’immigrazione come obiettivo primario per far tornare a vivere i Comuni della Basilicata; l’internazionalizzazione come opzione strategica di collocazione del territorio nel mercato e nella società multietnica; l’inclusione sociale e la programmazione partecipata quali condizioni necessarie per la formulazione di politiche pubbliche condivise e caratterizzate da criteri di trasparenza, funzionalità, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa; l’adeguamento e la messa in sicurezza delle vie di comunicazione interne e di accesso alle aree quali condizioni indispensabili per la fruizione dei territori. Particolare attenzione e sostegno è riservato alla realizzazione della “Comunità Turistica” quale strumento identitario, dal punto di vista ambientale, culturale, energetico e antropologico, di una o più comunità locali nelle sue diverse espressioni (civili, economiche, sociali, istituzionali, ecc).