“Se gli esami di maturità segnano l’atto finale dell’anno scolastico 2013-2014 c’è un esercito di 5.795 insegnanti lucani senza alcuna certezza per l’anno scolastico 2014-2015. Sono lavoratori che ogni anno sono costretti a vivere «alla giornata». Per i precari della scuola – in particolare quelli «storici», cioè con più anni di servizio e naturalmente non di ruolo – è una situazione che si ripete da anni e da cui diventa sempre più difficile uscire. Tra scuola dell’infanzia, personale educativo (istituti alberghieri), primaria, secondaria di primo e di secondo grado, i docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento per l’anno scolastico 2013-2014, secondo i dati della Flc-Cgil, sono stati 3.469 nel Potentino e 1280 nel Materano, a cui bisogna aggiungere 672 insegnanti di sostegno della prima provincia lucana e 375 della seconda. Dunque il dramma dei “Quota 96” della scuola, un vero e proprio pasticcio generato da un errore dell’ex ministro Fornero che ha ignorato la specificità del Comparto Scuola, necessita di trovare una soluzione non più rimandabile. Per questa ragione noi di Italia dei Valori abbiamo scritto al Presidente del Consiglio Renzi, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti ed al Vice Segretario del PD Lorenzo Guerini, per discutere di alcuni temi importanti che riguardano l’illegittima applicazione della riforma Fornero che ha impigliato 4000 tra docenti e ATA nella rete delle nuove norme mentre alla porta restano 4000 giovani in attesa. L’intento è quello di fare in modo, confrontandoci, che il Governo prenda in mano la situazione e dia delle risposte a questi lavoratori che da un giorno all’altro si sono ritrovati in condizioni estremamente problematiche. Noi di Italia dei Valori stiamo già facendo la nostra parte ed abbiamo fatto partire una raccolta firme per un progetto di legge che abolisca la riforma Fornero che ha colpito duramente dignità e diritti. Non serve nuovo precariato, servono nuove occasioni di lavoro. Mediamente ogni anno, se pur con attenuazione negli ultimi tempi, vengono nominati circa 100 mila docenti precari (nomina annuale o fino al termine delle attività) e circa 50 mila Ata (nomine annuali o fino al termine delle attività). Chi è fuori dal mondo della scuola non riesce a capire come sia possibile una quantità così elevata, e ripetuta nel tempo, di fabbisogno di nomine per personale precario e può pensare che tutto possa dipendere dalla mancanza di assunzioni regolari in ruolo del personale (per concorso o per graduatorie). In minima parte la ragione è questa della mancata assunzione, ma nella maggior parte dei casi tutto dipende dalla non coincidenza tra organico di diritto e organico di fatto. Il primo (il diritto) è quello ufficiale che individua chiaramente posti e classi con determinazione puntuale del personale da utilizzare; il secondo (il fatto) è la situazione vera e reale del fabbisogno di posti e classi con effettiva individuazione all’inizio dell’anno scolastico di tutto il personale che serve per garantire il servizio. E la differenza tra diritto e fatto è ogni anno sempre notevole”.