“I dati sulla spesa ambientale complessiva per Regioni, diffusi dal Rapporto Istat oggi, relativi al 2011 e con il raffronto al periodo 2004-2011, inducono ad una riflessione sull’andamento piuttosto difforme nel corso degli anni per individuarne cause e rimedi”. E’ il commento della segretaria regionale di IdV Maria Luisa Cantisani sottolineando che “il primo dato preoccupante è che i livelli di spesa sono pressoché uguali a quelli del 2004. In particolare, è la spesa in conto capitale, comprensiva di investimenti per interventi diretti e trasferimenti per il finanziamento di analoghe spese realizzate da altri operatori economici (altri enti pubblici, istituzioni sociali private senza scopo di lucro, eccetera), a presentare una marcata caduta per gran parte delle amministrazioni regionali. Le flessioni maggiori di tale componente , come segnala l’Istat, si registrano in Basilicata (-49,6%), Liguria (-42,8%), Toscana (-39,3%) e Veneto (-38,5%). E per restare alla nostra regione si segnala nel raffronto 2011-2010 il calo della spesa totale in settori strategici quali la protezione del suolo delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie, per la gestione dei rifiuti, uso e gestione delle foreste. Nel 2011 il 64% della spesa ambientale, sia di parte corrente sia in conto capitale, è destinato ad interventi di “protezione dell’ambiente”. Il rimanente 36% è riservato ad interventi di “uso e gestione delle risorse naturali”, volti a salvaguardare l’ambiente da fenomeni di esaurimento dello stock delle risorse naturali (foreste, risorse energetiche, risorse idriche, eccetera). Il Rapporto Istat inoltre – dice Cantisani – conferma il gap Nord-Sud anche per la tutela ambientale: le amministrazioni regionali del Nord-ovest e del Centro hanno destinato la quota maggiore delle proprie spese ambientali ad interventi per la tutela della biodiversità e del paesaggio (rispettivamente il 24% e 19% del totale). Nel Nord-est la quota maggiore della spesa, pari al 21%, è stata destinata ad interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie. Nel Mezzogiorno il 42% del totale della spesa ambientale si ripartisce in ugual misura tra interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie ed interventi di gestione delle risorse idriche. Le numerose emergenze ambientali che vivono i nostri territori – continua la segretaria di IdV – sollecitano pertanto un’accelerazione di spesa ed un adeguamento della programmazione degli interventi rimettendoli al centro dell’agenda politica e di governo regionale del centrosinistra”.
Gen 10