L’effetto Matera 2019 ha premiato anche gli agriturismi del Materano-Metapontino-Collina Matera. Per il Capodanno Turismo Verde – Agenzia Agrituristica della Cia-Agricoltori Basilicata – traccia un primo bilancio positivo eriferisce del tutto esaurito sia per il cenone del 31 che per il pranzo del primo dell’anno a conferma del trend consolidato della scelta di trascorrere le ultime vacanze delle feste a diretto contatto con la terra e i suoi tesori, anche d’inverno. Premiati dalle famiglie e da gruppi di amici soprattutto gli agriturismi che offrono ristorazione grazie all’ambiente familiare che contraddistingue questo tipo di ospitalità. Tutti elementi che consolidano la scelta dell’agriturismo, con un aumento tra l’8 e il 12%, il più alto per il Capodanno degli ultimi cinque anni. “Complici” i listini rimasti pressochè stabili con la possibilità di veri e propri «pacchetti feste», ma anche la voglia di abbinare la genuina ospitalità in campagna alla visita a Matera. I clienti delle feste sono sensibili al buon cibo genuino, alla natura, alla sostenibilità e alla qualità.Come mai questo boom? «Molti previlegiano un buon menù ad un prezzo giusto – spiega Piera Bianco, presidente Turismo Verde – Accogliere il nuovo anno insieme ai nostri ospiti, tra allegria e familiarità, è una cosa che ci riempie sempre il cuore di gioia. La vicinanza con Matera, nei giorni scorsi impegnata ad organizzare il suo capodanno in piazza – aggiunge dopo il cenone proposto con successo di presenze e gradimento dall’azienda di famiglia “Il Pago” di Rotondella – ci ha permesso, non solo in questo periodo, ma durante tutto l’anno, di conoscere tanta gente, italiana e straniera, che ci ha scelto per trascorrere del tempo in tranquillità nel nostro piccolo angolo di Basilicata. Speriamo che il 2019 ci porti tanti bellissimi doni come ha fatto il 2018 che abbiamo appena salutato”. La tendenza favorisce la buona tavola sempre di più qualificata con pietanze genuine che prediligono il “Made in Basilicata” agroalimentare grazie all’impegno e alla ricerca degli agrichefdella Cia che hanno adeguato la propria offerta anche alle nuove esigenze.La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo – continua Bianco – è la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi, ma aumenta nel contempo la domanda di servizi innovativi per sportivi, curiosi e ambientalisti e amanti delle unicità presenti nei nostri borghi rurali. La qualità dei prodotti che imbandiscono le tavole delle nostre aziende si conferma il vero traino di queste festività. Stando almeno al commento della CIA lucana, pur non potendo competere per numero e quantità di produzioni agroalimentari e vitivinicole DopIgp con le altre regioni, il rapporto conferma il valore strategico dell’agroalimentare della Basilicata soprattutto nell’impatto economico sui territori della regione: 175 coltivazioni a riconoscimento Dop, Igp e Stg per 135 operatori, 36mila ettolitri di vino imbottigliato tra 5 dop e 1 igp a cui aggiungere un valore economico di 4 milioni di euro per vino sfuso dop e igp e nel food con 11 i prodotti igp (5 dop, 4 igp e 2 Stg). Si è chiuso nel modo migliore il 2018 proclamato Anno nazionale del cibo italiano e ci sono tutte le premesse per accrescere il valore non solo economico dell’alimentare made in Basilicata e puntare alla valorizzazione dei riconoscimenti Unesco legati al cibo come la Dieta Mediterranea. Per la Cia è questa una tappa di avvicinamento a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e candidata dal mondo agricolo a Capitale della Dieta Mediterranea.
La voglia di condividere le feste con i propri cari grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo proposto dagli agriturismi locali permette di assaporare i gusti della tradizione senza grossi sacrifici economici. A “nobilitare” la cucina contadina lucana secondo le specifiche tipicità di menù locali delle diverse aziende agrituristiche della regione ci sono la tradizione e la manualità di tante titolari di aziende agrituristiche dove si mangia “sano” e “bene” pur in assenza di stelle o cappelli di cuochi delle più prestigiose guide. Sono piatti che qualsiasi donna può imparare direttamente in agriturismo dove troverà le titolari fortemente motivate dalla passione e disponibili a dare lezioni”. Quanto al menù contadino tipico al “Pago”, dopo gli antipasti della casa, i frizzulli con la mollica, l’immancabile arrosto di agnello e la salsiccia alla brace, i dolci della tradizione. Ma anche piatti innovativi mare-monti come i cavatelli al salmone e le seppie ai funghi del Pollino. I prodotti a km zero sono principalmente il grano Senatore Cappelli, l’olio extravergine di oliva, le confetture e marmellate di frutta biologica.
Gen 01