L’incontro-dibattito promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Potenza Simona Bonito con la mostra di Stefania Prandi, “Oro Verde”, che affronta il tema del caporalato nell’agropontino, è stata l’occasione per rinnovare l’impegno della Uil contro il caporalato ed ogni forma di sfruttamento di uomini e donne. Lo ha sostenuto il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli intervenendo all’incontro.
La tragedia di Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto dopo essere stato abbandonato, senza essere soccorso, davanti la sua abitazione con un braccio amputato, tranciato di netto da un macchinario in un’azienda agricola a Latina – ha detto – ci ha scossi profondamente. Un atto di autentica barbarie che ha visto il sindacato e l’intera società civile – a partire dall’agro pontino – mobilitarsi in tutt’Italia.
Che il caporalato esista a Latina come esiste anche da noi nel Metapontino, nel Vulture Alto Bradano, è noto da anni. Ma – ha aggiunto – dobbiamo chiederci tutti che cosa è successo fino a ieri. Non vorrei che ci fosse qualcuno che fa finta di non vedere.
La Uil, a partire dalla tragedia del lavoratore indiano, ha intensificato il pressing – in primo luogo alla politica e a chi deve intervenire – su quanti non sono intervenuti finora.
Per Tortorelli l’iniziativa della consigliera di parità della Provincia Bonito è ancora più attuale nella nostra realtà perché siamo nel pieno della grande raccolta di prodotti agricoli, pomodoro su tutti. La vicenda di Palazzo San Gervasio dove ancora non si riesce a dare un alloggio decoroso a centinaia di immigrati arrivati per la raccolta, perché senza di loro i nostri agricoltori non ce la fanno, è il segno che le istituzioni si fanno trovare sempre impreparate, perché ormai accade puntualmente ogni anno. E’ proprio in questo scenario che i caporali trovano terreno fertile per assicurare -al posto di chi dovrebbe farlo – un alloggio e un servizio di trasporto.
Ce lo dicono quei pochi ispettori del lavoro che proprio in questi giorni hanno intensificato i controlli: il caporalato – ha aggiunto il segretario Uil -sfrutta l’inadeguatezza dello Stato, delle Regioni e degli enti locali. Trova terreno fertile nella rete “bucata” dell’accoglienza, nonostante i meravigliosi volontari lucani si prodigano per l’assistenza.
In Regione c’è un Tavolo istituito che purtroppo – dobbiamo dirlo – ha risentito dei mesi di ritardo nella costituzione della nuova Giunta con gli incarichi assessorili.
Si recuperi il tempo perduto e il più rapidamente possibile utilizzando le risorse finanziarie nazionali disponibili per l’accoglienza perchè non può bastare l’iniziativa dei Prefetti di Potenza e di Matera – pur significativa – a risolvere i problemi più urgenti di questi.
C’è poi il fronte Governo con il confronto del tavolo avviato con i ministri del lavoro e dell’agricoltura Calderone e Lollobrigida che ci vede impegnati come sindacati nazionali da settimane.
Dobbiamo costruire insieme un argine allo sfruttamento in agricoltura e garantire la dignità dei lavoratori e la legalità nei campi.
Ci auguriamo che le ultime proposte che sono venute dai due ministri non siano unicamente annunci, ma che rappresentino una reale e fattiva volontà di dare risposte concrete per contrastare questo grave fenomeno che da troppi anni denunciamo senza soluzioni reali”
Insieme alla Rete del lavoro agricolo di qualità, che vede anche da noi attive le associazioni di categoria – Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri – al coordinamento delle azioni ispettive di tutti gli enti coinvolti nei controlli e all’incrocio delle banche dati, ribadiamo anche la necessità di rilasciare e rendere pienamente esigibili i permessi di soggiorno ex art 18 e 21 del Testo unico sull’immigrazione per tutti gli stranieri vittime di sfruttamento.
Questa – ha continuato – è la via per tutelare tutti quei lavoratori che decidono di denunciare i propri aguzzini senza paura di ritorsioni sconfiggendo un sistema malavitoso.
Ribadiamo, al tempo stesso, la nostra richiesta di rilasciare immediatamente permessi per attesa occupazione a coloro che, entrati nel nostro paese regolarmente con contratti di lavoro stagionale e quindi di durata limitata, decidono di restare nel nostro paese e per farlo cercano occupazione regolare.
Tortorelli ha sottolineato inoltre che la Uil da anni e con iniziative inedite ha rilanciato l’impegno contro la violenza alle donne. E’ il caso di ricordare che il 7 agosto 2019, moriva tra le fiamme della sua baracca nel ghetto della Felandina, Elis Petty Stone, bracciante nigeriana di 28 anni, mamma di due bambini. Lo slogan che la Uil ha lanciato in occasione dell’8 Marzo– “C’è ancora domani” – ruota intorno ad una serie di azioni che non lasciano spazio alla retorica per far diventare la Giornata nazionale contro la violenza alle donne in un lavoro quotidiano.
Contro la violenza sulle donne intendiamo far comunicare tra loro mondi e linguaggi diversi e programmando incontri nelle scuole con ragazzi e ragazze. È la nostra missione, quelle di essere con e tra le persone, e abbiamo deciso di farlo – e continueremo a farlo – con il mondo dell’arte. Per questo – ha detto – la mostra di Stefania Prandi è nelle nostre corde. L’arte è un ulteriore “strumento” del quale come sindacato, come UIL, vogliamo dotarci perché abbiamo scelto di essere il sindacato delle persone e quindi abbiamo la necessità di esperire linguaggi diversi per poter essere vicini a tutti. Le opere di Silvio Giordano che abbiamo scelto noi come quelle di Stefania Prandi hanno raccontato tanto sulla violenza di genere ed insieme fatto riflettere, anche attraverso un confronto con delegate Uil, sui tanti volti della violenza, sui diritti negati, sulla manipolazione, sul lavoro precario e sottopagato soprattutto delle donne.