“Conosciamo bene le problematiche e le difficoltà delle persone che quotidianamente lavorano nel carcere di Matera: è solo grazie alla dedizione che operatori socio-sanitari, educatori e agenti della polizia penitenziaria mettono nel loro lavoro che l’istituto di via Cererie ha potuto sopportare un cronico sovraffollamento e un’insostenibile carenza di personale. Oggi però, come denunciato con forza, incessantemente e quotidianamente dal segretario regionale dell’Ugl Basilicata polizia Penitenziaria, Giovanni Grippo, la situazione deve essere affrontata con risolutezza e per questo chiederemo un sollecito interessamento da parte del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dal Viceministro dell’Interno, Sen. Filippo Bubbico e dal Prefetto. Dott.ssa Antonella Bellomo”.
A dichiararlo sono il Presidente regionale di Cittadinanza Attiva, dr.ssa Maria Antonietta Tarsia e del Segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano.
“Nonostante le continue segnalazioni fatte dal sindacalista Ugl Grippo, dalle richieste inoltrate dalla segreteria nazionale Ugl polizia Penitenziaria, le condizioni del carcere di Matera non sono cambiate. Chiediamo un imminente incontro con il Prefetto di Matera, per confrontarci sulle responsabilità che ha la dirigenza: gli operatori e i detenuti vivono in condizioni disperate ognuno per il proprio ruolo, e non mancheremo di riportare con celerità a Roma i problemi riscontrati. Sappiamo – proseguono Tarsia e Giordano – di non raccogliere consensi ricordando che il carcere oltre ad essere il luogo dove dev’essere scontata la pena per gli errori commessi, non può che essere anche la sede in cui preparare i detenuti al reinserimento nella società. Nonostante Grippo abbia più volte segnalato alle competenti autorità le condizioni strutturali del carcere e le insicure condizioni in cui lavorano i poliziotti penitenziari, a oggi non è assolutamente cambiato nulla. Siamo preoccupati poiché alla carenza del personale si potrebbe aggiungere quindi anche una non corretta distribuzione dello stesso e ciò potrebbe pregiudicare la sicurezza dell’istituto e soprattutto la sicurezza dei poliziotti stessi, costretti oltretutto a lavorare in ambienti poco salubri e senza adeguati sistemi di sicurezza personale e di areazione nei posti di servizio oltre che, a turni massacranti. Non è più rinviabile un incontro con le istituzioni. Al prefetto, e ai vertici istituzionali italiani vorremmo chiedere e sapere sul come mai non si raccolgono le denunce e le molteplici segnalazioni fatte dalla Segreteria Regionale Ugl Polizia Penitenziaria in merito alla carenza di personale e lo svolgimento stressante del servizio all’interno della struttura con la copertura di tre posti di servizio e più. Inoltre, ci preme conoscere le motivazioni su quanto registrato in un nuovo paradosso: non si è potuto assicurare il colloquio di sostegno psicologico ad alcuni detenuti per il tramite della Dott.ssa psicologa, la quale tale mancata prestazione è già avvenuta nei giorni scorsi a causa della carenza di personale. A tutto questo, si è aggiunto il danno alla figura professionale in questione: la Dott.ssa Psicologa ha dovuto affrontare il viaggio da Policoro (MT) al Carcere di Matera con andata e ritorno di un totale di 150 chilometri senza poter svolgere il suo lavoro e con costi che vanno sicuramente ad incidere sulle spese dei cittadini. Anche per questo allora – concludono Tarsia e Giordano – l’Ugl e Cittadinanza Attiva chiedono chiarezze e risposte, è necessario assicurare ai professionisti che vi operano le migliori condizioni di lavoro, perché è soprattutto nel loro impegno che dobbiamo confidare per scongiurare che chi esce dal carcere debba tornarvi rapidamente dopo aver commesso nuovi reati”.