I rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Filcams Cigl, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Basilicata hanno inviato una lettera ai Prefetti di Potenza e Matera al Presidente della Regione Basilicata, all’assessore alla salute della Regione Basilicata, alla Task force regionale, ai Direttori generali di Asp, Asm, Aor e Irccs Crob e a tutte le Strutture Assistenziali Accreditate in cui si denuncia la carenza di idonei Dispositivi Protezione Individuale per contrastare l’emergenza Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
Oggetto: Diffida per carenza idonei dispositivi di protezione individuale
Le scriventi O.S., alla luce di quanto previsto da:
– DM 28/9/1990 – precauzioni standard ed aggiuntive – – DL 165/01 – principi generali –
– D.lgs 81/08 artt.17,18,74,75,76,77,78 – testo unico igiene e sicurezza lavoro –
– Linee guida OMS 2014 – Infection prevention and control of epidemic-and
pandemic- prone acute respiratory infections in health care
– Regolamento Europeo 425/2016 – DPI –
– DL 23.2.2020 art.1 – contenimento della diffusione del COVID 19 – – Linee guida OMS 27.2.2020 – DPI COVID-19 –
– DPCM 8.3.2020 e DPCM 9.3.2020 in materia di implemento delle suddette misure – DPCM 11.3.2020 – ulteriori misure estese sul territorio nazionale –
e tenuto inoltre conto di specifici studi su DPI e H1N1 e COVID-19
– American Medical Association 2009 – Surgical mask VS 95 respirator for preventing influenza among health care workers –
– Xinghuan Wang MD Zhenyu pan MD et alii (2020) COVID 19 Association between 2019-NOCV transmission and N95 respirator use
denunciano la grave carenza di dispositivi di protezione individuale per gli operatori della sanità lucana, sanitari in primis, ma anche tecnici ed amministrativi e per quanti lavorano nei servizi esternalizzati e per gli operatori della sanità privata accreditata e inoltrano formale richiesta di attivarsi a fronte dell’insufficiente e in taluni casi inesistente fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale per il personale esposto con differenti modalità al rischio di contagio da COVID-19.
Si fa presente che lo stesso Comitato Tecnico Scientifico, come ha affermato lo stesso Angelo Borrelli nel corso di una conferenza stampa dell’11 marzo scorso, ha raccomandato l’utilizzo delle mascherine per tutti quei lavoratori che per espletare le loro mansioni lavorative non possono rispettare la distanza di sicurezza in quanto è fondamentale per la cura e l’assistenza dei pazienti il proprio il contatto.
Sono ancora troppi gli operatori costretti a lavorare in condizioni che non rispettano gli standard di sicurezza previsti, il tutto con la conseguente possibile messa a rischio della loro salute e degli stessi utenti. In moltissimi casi, altresì, si sta registrando l’assoluta scarsezza di mascherine chirurgiche, non espressamente indicate per bloccare la diffusione di virus e batteri come le FFP2 e FFP3, ma fornite al personale non direttamente coinvolto nella gestione dell’emergenza – urgenza e della cura di persone affette da Covid19; a questo proposito si segnala la consegna al personale di pochissime mascherine da utilizzare per più giorni di seguito, nonostante le stesse sono esclusivamente monouso.
Stante l’attuale situazione pandemica, la situazione di grave carenza e le incertezze che continuano a circolare sono evidentemente inaccettabili.
Si ribadisce ai Direttori generali delle Aziende e delle Strutture Private Accreditate, come fatto in più riprese in questi giorni attraverso numerose note inviate e interlocuzioni verbali, di intervenire immediatamente per sanare una situazione non più tollerabile che mette a rischio la salute dei lavoratori pubblici e dei servizi esternalizzati.
Alla Regione Basilicata si chiede di emanare con estrema urgenza linee guida univoche per le Aziende che stanno prendendo decisioni autonome e in molti casi non conformi tra di loro, creando disagi e confusione tra i lavoratori e alimentando le paure e i timori di chi continua a prestare la propria professionalità al servizio della salute.
Si chiede pertanto di procedere immediatamente al fine di produrre le indispensabili condizioni di tutela di ogni singolo operatore, della collettività e della Salute Pubblica.
Si invitano i Prefetti a vigilare e a farsi garanti dell’attuazione di quanto richiesto.
Si segnala infine che l’assenza di un repentino riscontro risolutivo del problema comporterebbe per le scriventi l’obbligo di agire in ogni modo e in ogni sede ai fini di tutelare al tempo stesso la cittadinanza e gli operatori.