Bollette di consumo di acqua per alberghi, ristoranti e bar per decine di migliaia d’euro l’anno (aumento medio annuo dell’8,8%) e bollette per la tassa di raccolta rifiuti sino a 6mila euro (aumento medio del 35%). Sono le tariffe più care – segnala Confesercenti – per alcune categorie di pmi del comparto ricettivo-alberghiero-servizi. La tariffa che non accenna a frenare la sua corsa, prosegue Confesercenti, e’ quella per il servizio idrico integrato, con un aggravio per famiglie e imprese che va a contrastare i benefici delle riduzioni di gas ed elettricita’. Gli adeguamenti tariffari del servizio idrico stabiliti dall’Aeegsi sono legati ai fabbisogni d’investimento, stimati in 4,5 miliardi di euro. L’avvento della gestione industriale, ancora frenato dalla frammentazione degli operatori (se ne contano ancora 2.000 con soggetti diversi per ciascuna fase del servizio), dovrebbe arrivare a determinare, per ogni “ambito territoriale”, gestore e tariffa unica. Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ha fatto registrare tassi di crescita elevati soprattutto nel 2014, mentre dovrebbe chiudere l’anno in corso con un -3,5% per le famiglie. Alcuni casi: un bar paga sino a 1.059 euro (786 euro nel 2010), un ristorante 2.750 euro (2.042 nel 2010) e un albergo 5.666 euro (4.206 nel 2010). L’aumento delle spese per acqua e rifiuti per le aziende di minori dimensioni è tale, secondo l’ufficio economico dell’associazione, che saranno “praticamente azzerati” i risparmi sul fronte energetico dovuti al provvedimento “Taglia bollette” introdotto nel 2014.
E sul “caro acqua” che pesa su albergatori, ristoratori e titolari di bar il presidente di Federalberghi-Confcommercio Michele Tropiano evidenzia la situazione di disparità lamentata da alcuni associati. Le tariffe sono differenziate – dice – nel giro di pochi chilometri. Per questo stiamo lavorando ad un’iniziativa che metta intorno ad un unico tavolo tutti i soggetti del sistema idrico, i rappresentanti dei Comuni e Federalberghi-Confcommercio per venire a capo a questa ingiustificata situazione. Contestualmente intendiamo avviare un confronto per un sistema più equo di tariffazione legato al consumo effettivo e alla necessità di calmierare le tariffe perchè i costi di gestione sono sempre più insopportabili. Noi – dice ancora Tropiano – non dimentichiamo che la Basilicata attraverso le sue dighe è macrofornitrice di acqua ad uso civile, industriale e agricolo per le esigenze della vicina Puglia. A parte la necessità di chiarire gli aspetti del costo industriale dell’acqua ceduta alla Puglia, non vorremmo che albergatori, ristoratori e titolari lucani di bar paghino l’acqua più dei colleghi pugliesi e al posto della Regione Puglia debitrice da tempo.
Nov 08