Dal 19 febbraio 2022 gli autotrasportatori e gli agricoltori sono sul piede di guerra per il caro gasolio, il cui prezzo alla pompa oggi è schizzato a € 1,05 contro € 0,50 degli altri paesi europei. Le accise che gravano su questo bene vitale per entrambe le categorie hanno praticamente reso ingestibili le loro attività.
Tutti i governi nazionali che finora si sono avvicendati negli ultimi 20 anni hanno sempre rimandato le rivendicazioni degli agricoltori e degli autotrasportatori, i quali purtroppo hanno subito le conseguenze stringendo sempre più le spalle perché non c’è nessun sindacato che li tuteli.
Il caro gasolio negli ultimi giorni si è ovviamente spalmato sulle altre categorie e beni di prima necessità: ortofrutta e alimentari, le cui conseguenzestanno ricadendo a pioggia su tutto il Paese. Una catena senza fine.
Senza dimenticare il gas e l’energia elettrica i cui prezzi sono aumentati rispettivamente del 130% e del 97%.
Intanto sono stati costituiti da alcuni giorni dei presidi all’ingresso della città di Altamura con gruppi di agricoltori e autotrasportatori: in via Bari nei pressi dell’Hotel Saurus; in via Corato; alla zona industriale di Jesce Altamura-Matera; alla zona industriale di La Martella/Matera; sulla statale jonica Scanzano-Metaponto. Oltre 40 trattori sono in movimento dalla zona interna delle colline materane con alla testa il Presidente della LiberiAgricoltori della Basilicata , Emilio Vesia.
Le cime innevate della vicina Basilicata che si vedono dall’incrocio di Via Gravina-Graviscella, dove stazionano i camion in protesta, sono la dimostrazione di come questi uomini sono costretti a bivaccare durante la notte sotto una temperatura rigida.
Il Presidente del Movimento “LiberiAgricoltori” della Puglia, Domenico Viscanti, è determinato a portare avanti la protesta. Infatti, ha dichiarato che ha interessato la Prefettura di Bari affinché dia l’autorizzazione presso le altre Prefetture pugliesi per estendere la protesta nella regione.
Anche gli autotrasportatori, solidali con la protesta, rivendicano altrettanta attenzione da parte del governo centrale e regionale.
Il loro Presidente è l’autotrasportatore Domenico Ragone, il quale ha dichiarato che il caro gasolio ha generato una spirale senza fine di aumenti in tutta la catena del proprio settore: manutenzione dei mezzi, gomme, camion nuovi, rincaro del pedaggio autostradale. Inoltre, altra cosa che fa discutere è la mancanza di autisti; insomma manca il ricambio generazionale.
E’ difficile trovare un autista italiano. Ma anche uno straniero è un problema trovarlo, perché per formarlo ci vogliono un sacco di soldi, aggiunge D. Ragone;per lasua formazione occorrono circa 5-6 mila euro per ottenere la certificazione CQC. Tutto questo demotiva un ragazzo che vuole intraprendere questa professione. Gli attuali autistisono tutti figli d’arte, ma nell’immediato futuro questa professione è destinata a morire con grave danno per il nostro Paese.
Senza dimenticare un altro aspetto inquietante da guerra tra poveri – conclude D. Ragone – la Polizia, i Carabinieri sono più soliti fermare un camion perché la sanzione è molto più appetibile rispetto al conducente di un’autovettura. La contravvenzione è 10 volte tanto; questo non è fare prevenzione, ma punire.