Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta sottoscritta da Giuseppe D’Armento, membro dimissionario Costituente Fratelli d’Italia della provincia di Matera e da Giorgio Santoriello, rappresentante dell’Associazione Cova Contro inviata al candidato presidente del centrodestra e senatore Tito Di Maggio che contiene l’invito alla firma della “Carta di Potenza. Di seguito il testo integrale.
Più di 30 pozzi attivi, almeno 3 pozzi di reiniezione, centinaia di mezzi pesanti che ogni giorno trasportano lungo le strade lucane rifiuti petroliferi, dighe e falde inquinante da idrocarburi e decine di richieste sospese od in corso di trattazione. La Basilicata è la regione italiana che produce e produrrà l’80% del petrolio estratto in Italia ossia il 10% del fabbisogno annuo di greggio. Cio’ che avviene in Basilicata non ha eguali nel mondo occidentale: la politica lucana ha chinato il capo ed oggi Total ed Eni hanno in mano le chiavi della regione. Tutto questo in assenza di un’adeguata cornice di monitoraggio e sicurezza per i cittadini : la Basilicata non e’ un polo energetico o di stoccaggio ma, nonostante la vocazione agro-terziaria, l’Istituto Mario Negri, l’A.I.R.C. e l’ISTAT ci collocano ai vertici statistici per l’elevatissima incidenza di alcune patologie tumorali. Omerta’ e morte circondano questo business al cui cospetto la classe politica dirigente ha dato prova di inadeguata capacita’ di governance e mentre noi Lucani diamo risorse e salute la Basilicata non fa altro che diventare piu’ povera e disperata. Dobbiamo riprenderci la nostra terra, il destino dei nostri figli, la sorte delle generazioni che verranno perche’ la Basilicata potrebbe non sopravvivere a questa sfida.
Per questa premessa reputo obbligo morale per tutti i candidati alla presidenza alle prossime regionali sottoscrivere la Carta di Potenza. Tale documento, frutto del lavoro alacre e libero della Prof.ssa Albina Colella e del Sig. Nicola Falvella, è, a mio avviso, la miglior piattaforma politica e legislativa dal quale far partire ogni programma elettorale.
È sotto gli occhi di tutti l’inflazione e lo sciacallaggio a cui è sottoposta la parola “ambiente”, nella bocca di molti ma nella mente di pochi. La Carta di Potenza obbliga i sottoscriventi, in presenza di un notaio, a rispettare, pena il pagamento di penali, i 16 punti programmatici componenti la Carta.
Sen. Di Maggio, la Carta di Potenza chiede:
– La delineazione delle “Aree di Salvaguardia” per le acque destinate al consumo umano, minacciate e già ufficialmente colpite da fenomeni d’inquinamento derivanti dalle attività petrolifere;
– Vista l’inaffidabilità morale e tecnica degli enti pubblici di salvaguardia ambientale, occorre creare e finanziare un organo scientifico di alto profilo, apolitico, che blocchi la diabolica sovrapposizione tra controllato e controllore;
– La realizzazione di un “Monitoraggio ambientale integrato e continuo”;
– La mappatura del “Bianco Ambientale” ossia tracciare le caratteristiche ambientali precedenti all’impatto antropico;
– La realizzazione di “Mappe Epidemiologiche Georeferenziate” per i territori interessati da attività industriali impattanti: ciò tutelerebbe oggettivamente la salute ed i diritti dei cittadini inconsapevolmente colpite da agenti inquinanti;
– Il varo di una legge regionale che entro 100 giorni blocchi ogni nuova richiesta di perforazione;
– Il ritiro dei permessi petroliferi di Monte Cavallo e Tardiano perché ricadenti su acquiferi carbonatici d’importanza strategica nazionale;
– La chiusura immediata dei pozzi di reiniezione;
– L’adeguamento anti-sismico degli edifici ricadenti nell’area colpita dal sisma del 1857;
– Di spostare il Centro Oli Val d’Agri a sud dell’invaso del Pertusillo, in quanto zona fortemente sismica e quindi pregiudizievole per la vita dell’invaso e del territorio stesso in caso d’incidente;
– Di costruire una rete di derivazione per le acque depurate a monte del Pertusillo;
– L’attuazione ed estensione immediata della Valutazione d’Impatto Sanitario e del Danno Sanitario ai 5 siti più inquinati della Basilicata;
– Il diniego dell’AIA per il termovalorizzatore Fenice di Melfi; la mappatura completa del territorio inquinato e relativa bonifica; di dotare l’ASP dei appositi strumenti/competenze scientifiche in materia; dare all’ARPAB la capacità di indagare sulle diossine; definire un piano di sorveglianza sanitaria per i lavoratori di Fenice-SATA ed indotto; verificare lo stato d’inquinamento dei pozzi interdetti dalle autorità comunali e dei prodotti alimentari provenienti da dette zone; definire un piano d’evacuazione;
– La subordinazione dell’attività decisionale regionale al Principio di Precauzione come stabilito dall’art.191 del Trattato di Funzionamento della UE;
– In ottemperanza alla “Convenzione sul patrimonio culturale subacqueo” – Parigi 2001, tutte le richieste minerarie ricadenti sul Mar Jonio dovranno essere rigettate al fine di tutelare il comparto turistico metapontino nonché il patrimonio archeologico sommerso;
– L’adozione della Legge Rifiuti Zero.
Sen. Di Maggio , le sovraesposte sono tutte proposte serie e vitali, scritte da studiosi, direttamente impattanti sulla salute dei lucani di oggi e del domani. Per un esame approfondito della “Carta di Potenza” può trovare tutte le indicazioni all’indirizzo: http://cartadipotenza.blogspot.it/2013/10/presentazione-progetto-carta-di-potenza.html.
La sua eventuale sottoscrizione della Carta di Potenza potrebbe essere per me serio motivo di ripensamento personale circa la sua linea politica e potrebbe altresì conferire ad una coalizione frammentaria ed eterogenea come quella del Centro-Destra un’ amalgama seria ed efficace: la difesa dell’ambiente e della salute come incisiva azione programmatica, non come slogan.
Nella foto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e Giuseppe D’Armento, membro dimissionario Costituente Fratelli d’Italia della provincia di Matera