La Basilicata e il Molise, nel mese di giugno scorso, si presentano come le due Regioni che vedono aumentare fortemente le richieste di cassa integrazione rispetto al mese precedente. In Basilicata l’incremento complessivo è del 116% con la cig straordinaria che “schizza” a più 233,8%, raggiungendo complessivamente 1.195.597 ore tra cig straordinaria, ordinaria e in deroga. Lo riferisce il VI Rapporto Uil sulla cig elaborato, su fonte Inps, dal Servizio Politiche del Lavoro della Uil nazionale secondo cui le ore autorizzate nel I semestre di quest’anno, mostrano la continua sofferenza, a livello nazionale, della grande industria: su un totale di 560 milioni di ore di cassa integrazione, la straordinaria ne colleziona ben 308 milioni. Per la Basilicata si segnala invece un decremento di lavoratori interessati: da 6.031 di maggio a 4.055 di giugno in gran parte (2.874) utilizzatori della cig straordinaria.
A ulteriore conferma della “sofferenza occupazionale” già segnalata dalla Uil nel precedente Rapporto denominato “No PIL? No Job”, nel primo semestre dell’anno (gennaio-giugno 2014) le ore autorizzate complessivamente in Basilicata sfiorano i 7 milioni con un aumento rispetto al primo semestre 2013 dell’11,5%, con la provincia di Potenza che si segnala tra le prime dieci per incremento percentuale di ore di cig nel rapporto primo semestre 2013-primo semestre 2014.
Non vanno sottovalutati – segnala la Uil – i dati riferiti alla cassa integrazione in deroga; si tratta, in questo caso, di richieste dovute a crisi aziendali già esplose alla fine del 2013, ma che il “fermo” delle autorizzazioni ha portato allo sblocco, parziale, solo in queste settimane.
E se per le due principali gestioni (ordinaria e straordinaria) le risorse sono sempre disponibili, il problema – afferma Guglielmo Loy, segretario generale UIL che ha coordinato il Rapporto – ogni anno resta lo stesso per la cassa integrazione in deroga: la messa a disposizione delle necessarie e vitali risorse per centinaia di migliaia di lavoratori.
Oggi, il problema è ancora più scottante, vista la impellenza di garantire un reddito vitale a tantissimi lavoratori che negli ultimi mesi stanno aspettando che il Ministero finanzi il dovuto. Non si tratta, quindi, di sopperire solo a un problema di disagio occupazionale bensì di dare risposte d una vera e propria sofferenza soprattutto sociale.
Le piccole e piccolissime aziende collezionano nei primi 6 mesi del 2014 gran parte dei 113 milioni di ore di questo fondamentale strumento (cassa in deroga), probabilmente riferite a crisi aziendali già esplose alla fine del 2013 ma che il “fermo” delle autorizzazioni ha portato allo sblocco, parziale, solo in queste settimane. Da questi dati emerge la necessità di dare certezze a imprese e lavoratori ed è con questo obiettivo che UIL, CISL e CGIL manifesteranno sotto i “palazzi” della politica il 22 il 24 prossimi.