Purtroppo la Candonga simbolo del Metapontino e dell’eccellenza alimentare lucana non deve contrastare solo la contraffazione sempre in agguato come dimostra l’ultima operazione della Guardia di Finanza di Policoro. Gli effetti della campagna di organi di informazione sulle inchieste giudiziarie relative al petrolio e allo smaltimenti dei rifiuti stanno producendo un danno diretto: dal periodo di Pasqua ad oggi la quotazione della Candonga è passata da 5,50/6 euro al kg. agli attuali 1,70/2,50 euro al kg, mentre le fragole di altre qualità sono invendute. Si sta ripetendo la vicenda di qualche anno fa quando alcuni organi di informazione tedeschi lanciarono una campagna sulla presunta presenza di pesticidi nelle fragole del Metapontino che provocò fortissimi danni diretti ed indiretti coinvolgendo tutti gli altri prodotti ortofrutticoli. E’ dunque una situazione allarmante che richiede un’iniziativa immediata del Dipartimento Agricoltura e della Regione tutta tanto più urgente alla vigilia della stagione turistica per gli ulteriori contraccolpi che si potrebbero registrare nel Metapontino (e non solo) sino ad allontanare i turisti dalle nostre spiagge.
Sia chiaro. Non basta l’”operazione Lovers”, campagna promossa dal Club Candonga per avvicinare grossisti e dettaglianti e per attrarne nuovi, che vede oggi la ceo della Candonga Fragola Top Quality®, Camela Suriano, al Mercato Ortofrutticolo di Roma, parlare in prima persona della qualità della Candonga e impegnata direttamente a rassicurare gli operatori del settore. E’ necessaria una campagna di informazione (“controinformazione”) della Regione, attraverso spot televisivi, inserzioni pubblicitarie, coinvolgendo anche l’Apt, per fare chiarezza rispetto alle troppe inesattezze che sfociano nell’allarmismo scritte e dette in questi giorni e che sono utilizzate a piene mani dagli speculatori dei mercati ortofrutticoli nazionali ed esteri.
Un’altra proposta che sottoponiamo all’attenzione del Governo Regionale è quella di istituire una “piattaforma” che oltre a garantire la qualità e salubrità della fragola e di tutti i prodotti ortofrutticoli di qualità ne controlli la produzione aiutando i produttori a diversificare i mercati: ci sono varietà di fragole (non la Candonga) ad esempio che hanno bisogno di rivolgersi ad altri mercati. La Candonga ha mercati di nicchia, le altre varietà invece hanno potenzialità in altri segmenti di vendita. Si tratta, in sintesi, di raccogliere la sfida, che si ripete con la nuova campagna, e che deve vedere ognuno per le proprie responsabilità – dalla Regione, al Comune, alle Cciaa, alle organizzazioni professionali agricole, a ristoratori e chef, agli esercenti della vendita diretta – fare la sua parte. Tra le sollecitazioni prioritarie da raccogliere quella non far cadere la fragola del Metapontino nell’anonimato dei banchi di vendita, visto che la perizia e la cura nella coltivazione offrono garanzie di salubrità per il consumatore. Il primo banco di prova è rappresentato dai Bandi del nuovo Psr 2014-2020 che deve contenere una Misura specifica con risorse consistenti da affidare in parte ai Consorzi di produttori ed in parte da destinare a grandi campagne. Accompagnare ad esempio l’”Operazione Lovers” contribuendo alla conquista di nuovi mercati – dai ristoranti ai supermercati sino a quelle che Suriano chiama le “boutiques della frutta” – è solo un esempio. E soprattutto ‘tolleranza zero’ verso chi imita i nostri prodotti d’eccellenza, facendo concorrenza sleale alle nostre imprese e compromettendo il prestigio del nostro sistema agroalimentare dentro e fuori i confini nazionali. Come sanno bene i titolari delle aziende soci del Club Candonga®, costituito dai produttori del Metapontino della Candonga Fragola Top Quality®, che sotto la guida del ceo Suriano, ha raggiunto, in meno di un biennio, importanti risultati in termini di qualità e notorietà del prodotto, gli attacchi vengono da più parti e innanzitutto dall’estero. Le fragole della Spagna sono il primo concorrente, nonostante una buona situazione di partenza che vede nel nostro Paese, da una parte, in un contesto generalizzato di calo degli acquisti da parte delle famiglie, un aumento della domanda di fragole ad un ritmo del 2,5% l’anno e dall’altra le importazioni di fragole in crescita tra il 17-20% negli ultimi due anni. Altro elemento positivo è rappresentato da quotazioni che nonostante la forte competizione estera, per la Candonga si possono considerare soddisfacenti al punto che nel giro di pochi anni nel Metapontino siamo passati da circa 500 ettari di coltivazione di quattro-cinque varietà agli attuali circa 850 ettari, di cui l’80% di Candonga, con benefici diretti sull’occupazione (diretta ed indotta) e l’economia locale e regionale. Con le dovute differenze, è il caso di “raccontare” che in Giappone un marchio di lusso di fragole, particolarmente popolare, lo scorso anno è stato messo in vendita in yen il corrispondente di un prezzo sino a dieci-quindici volte maggiore del nostro. I giapponesi non guardano al costo di acquisto, per quanto esoso, in particolare quando offrono la frutta, un dono prezioso nell’arcipelago. Nei reparti dei grandi magazzini dedicati o negozi specializzati, le opere d’arte della natura sono esposte come gioielli, protette da una rete bianca. Si acquisisca anche da parte nostra la stessa consapevolezza sul “gioiello Candonga”, perché purtroppo manca ancora la consapevolezza del valore del prodotto in grado di trascinare l’immagine dell’intera regione, del turismo, dei beni ambientali e paesaggistici. Quell’immagine che il petrolio rischia di sporcare come purtroppo è accaduto con le vicende della “terra dei fuochi” in Campania dalla quale dobbiamo subito acquisire la “lezione”.
Apr 06