“I dati di fonte Coldiretti che evidenziano un incremento record del 17 per cento nel numero di occupati in Basilicata in agricoltura e quelli dell’Unioncamere con riferimento al secondo trimestre dello scorso anno secondo cui solo l’agricoltura, a differenza di tutti gli altri comparti produttivi, ha registrato un aumento del 3,1 per cento del valore medio aggiunto (3,5 per cento in provincia di Potenza e 2,7 per cento in quella di Matera) “scoperchiano” la sottovalutazione e l’inadeguatezza della politica della Giunta Regionale per il mondo agricolo”. Lo sostiene il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Forza Italia) che aggiunge: “gli agricoltori fanno fino in fondo la propria parte e “tirano” l’economia e l’occupazione regionali mentre il Governo Regionale restituisce a Bruxelles oltre 18 milioni di euro del PSR 2007-2014 e, fatto gravissimo, non è ancora in grado di definire uno straccio di programma per la presenza delle produzioni agro-alimentari di qualità lucane all’Expo di Milano. Evidentemente la “lezione” del presidente nazionale di Coldiretti Moncalvo che ha ricordato ai nostri amministratori i 90 prodotti agroalimentari tradizionali censiti, 5 prodotti a denominazione di origine protetta, 4 prodotti a indicazione geografica protetta, 4 vini a denominazione di origine controllata, una denominazione di origine controllata e garantita e una indicazione geografica tipica, non è stata recepita. L’unica iniziativa che si registra – continua Castelluccio – è l’invito del Dipartimento Agricoltura ai nostri produttori a far pervenire campioni di olio e di vino, sottovalutando la portata dell’Expo di Milano che aprirà tra sei settimane”.
Per il consigliere di Forza Italia “il nervo più sensibile del sistema agricolo lucano è rappresentato dal tema del “credit crunch”. Il report di aggiornamento congiunturale, della Banca d’Italia, evidenzia che, nel giugno scorso, il credito complessivamente erogato da banche e società finanziarie al settore produttivo lucano ha fatto registrare un calo del 2,9 per cento e tale riduzione ha riguardato tutte le principali branche di attività economica e tutte le forme tecniche di prestito. L’agricoltura continua ad essere tra le attività economiche la meno finanziata, proprio per l’alto livello di sofferenza. A partire dalle recenti vicende dell’Alsia, abbiamo dimostrato che di questo passo l’agricoltura lucana è destinata al fallimento mentre, come è stato denunciato da produttori ed associazioni, l’azzeramento deli “tavolo verde”, luogo di confronto e di programmazione, ha prodotto il corto circuito nell’attività del Dipartimento. Senza una svolta vera e senza partecipazione e protagonismo dei produttori agricoli – conclude Castelluccio – anche la nuova programmazione del PSR 2014-2020 è destinata a ripercorrere il percorso negativo della precedente”.