«Il confronto politico avviato con istituzioni e forze politiche della regione deve poter avere un orizzonte largo in ragione della vastità delle scelte strategiche con le quali siamo chiamati a misurarci. La Basilicata si trova dentro una cruciale fase di cambiamento che per complessità e profondità delle trasformazioni non può essere gestita unicamente dalla politica. Per questo la costruzione di un patto sociale è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e prospero alla nostra comunità». È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo al termine di una intensa settimana di confronti unitari, prima con il presidente della Giunta regionale Vito Bardi, poi con il Partito Democratico. «Da tempo come Cisl sosteniamo che la via della partecipazione, sia istituzionale che economica, sia l’unica percorribile per governare le grandi transizioni di questo tempo e abbiamo indicato le priorità che una politica saggia deve sapersi assegnare per governare la complessità del mondo attuale in un orizzonte temporale che deve essere di medio-lungo periodo».
«Proprio la mancanza di programmazione – osserva Cavallo – oggi rende più difficoltoso affrontare con la necessaria determinazione e visione sfide come il passaggio alle auto elettriche che sconta ritardi nella infrastrutturazione della rete di ricarica e l’assenza di una strategia chiara e sostenibile di politica industriale. Il risultato è che oggi rincorriamo in modo affannoso gli eventi, mentre i costruttori cinesi invadono il mercato con i loro prodotti a basso costo. Nel confronto con il presidente Bardi e con il Partito Democratico abbiamo sottolineato che per affrontare queste sfide serve investire sulle nuove competenze, potenziando i presidi dell’istruzione, dell’università, della formazione e della ricerca, e servono misure per accompagnare la transizione energetica e digitale delle piccole e medie imprese».
Per la Cisl una delle priorità è il tema delle aree interne che «significa occuparsi prima di tutto di come garantire i servizi essenziali, dalla salute all’istruzione, nelle piccole comunità alle prese con strutturali fenomeni di spopolamento e impoverimento, sia del tessuto economico che della presenza delle istituzioni pubbliche. Bisogna comprendere che dal futuro delle aree interne passa il futuro di tutta la regione. Serve un piano di investimenti mirato per promuovere lo sviluppo economico e sociale in queste zone, favorendo la creazione di opportunità occupazionali, il potenziamento delle infrastrutture e la valorizzazione delle tradizioni locali, sfruttando i vantaggi offerti dalle reti digitali. L’idea – conclude il segretario della Cisl – è fare delle aree interne un modello di economia circolare e sostenibile».