La notte di San Silvestro conferma il ruolo dei ristoranti come luoghi privilegiati per celebrare l’arrivo del nuovo anno, anche se con numeri in leggera flessione rispetto al 2023. Secondo un’indagine di Fipe-Confcommercio in provincia di Potenza l’80% dei ristoranti e alberghi con ristorante che offrono il cenone sono al completo. In alcuni casi le prenotazioni sono state spostate al pranzo del 1 gennaio “meno affollato” del cenone di San Silvestro ma comunque richiesto da famiglie e comitive di amici, mentre si registra la riduzione (una ventina) di locali che hanno rinunciato a proporre l’evento. La riduzione – dicono gli esperti di Fipe – è legata sia al minor numero di ristoranti in attività durante le festività sia al mantenimento dei prezzi sui livelli dello scorso anno. La spesa media sarà di 93 euro per il solo cenone, l’offerta del 76,9% dei ristoranti, e 125 euro per la formula cenone + veglione, musica e spettacoli che i clienti troveranno nel restante 23,1% dei locali. Per il brindisi, si stima che salteranno 1,2 milioni di tappi, con lo spumante italiano grande protagonista: verrà servito in esclusiva nel 78,6% dei ristoranti, mentre il 28,6% lo abbinerà anche alle bollicine francesi. Solo il 7,1% dei ristoranti proporrà esclusivamente champagne, confermando la scelta del prodotto nazionale come simbolo della notte di San Silvestro. A differenza di Natale questa volta gli chef proporranno menù più creativi ed innovativi con piatti di pesce e di carne. Tra le novità: il calamaro ripieno allo zampone di maiale, il fagottino ripieno di zucchine e patate allo zafferano. Nonostante una congiuntura che vede segnali di rallentamento dell’economia e dei consumi tra gli operatori della ristorazione – commenta Michele Tropiano, Federalberghi – si registra un moderato ottimismo: il saldo tra chi prevede un Capodanno migliore rispetto al 2023 e chi, al contrario, si aspetta un un peggioramento resta positivo. Intanto il bilancio di Natale e Santo Stefano è considerato significativo
“In un periodo segnato da grandi incertezze, legate sia ai venti di guerra che soffiano in tante aree del mondo sia alle incognite di carattere economico, il cibo e la ristorazione – aggiunge Tropiano – si confermano strumenti di convivialità e, persino, di conforto”
Le festività si confermano un’opportunità importante per il turismo: il 20% della clientela dei ristoranti sarà composta da visitatori, sia italiani che stranieri.